Diana & Aren & Kindra

Diana e Kindra si svegliarono presto, fecero una rapida colazione ed erano pronte per partire. La draghessa si trasformò e l'elfa le si arrampicò velocemente sulla schiena aggrappandosi alle spesse squame del collo e Kindra con una poderosa spinta degli arti posteriori ed un energico sbattere d'ali si alzò in volo, in pochi secondi il pesante cielo grigio le avvolgeva e il vento gelido le sferzava il viso.
Impiegarono poco più di tre ore per raggiungere la radura del sommo Irbè, Diana si precipitò giù dalla schiena della draghessa ed entrò nella casupola come una furia e si guardò intorno...ma la casetta era vuota e fredda, sembrava abbandonata da alcuni giorni.
La draghessa la raggiunse e il suo sguardo venne attirato da un piccolo e vecchio foglio ingiallito, ma l'inchiostro era giovane e la grafia appena tremolante le fece capire che era stato Irbè a scriverlo, "qui c'è un messaggio " disse Kindra e l'elfa l'affiancó, "Non conosco questo linguaggio, cosa c'è scritto?" disse Diana cercando di comprendere il messaggio, "questa è la lingua dei draghi, e dice 'siamo andati alla montagna del consiglio, Aren sta bene e deve portare a termine l'altra sua missione, non raggiungeteci. Vostro Irbè' , l'unica cosa che possiamo fare è aspettare e nel frattempo puoi esercitare i tuoi nuovi poteri" disse Kindra appallottolando il messaggio.

Diana le fece un breve cenno d'assenso e insieme uscirono nella radura e si allontanarono dalla casupola, quando furono abbastanza distanti Diana si concentrò e richiamò i suoi poteri che come un'onda investirono la radura lasciando sia lei che la draghessa senza fiato, respirarono a fondo e quando il respiro tornò normale Kindra disse "hai sprigionato troppo potere, lo devi richiamare con meno energia in maniera più gentile, invece l'hai chiamato in maniera brusca e senza controllo. Riprova ma con gentilezza". Diana ascoltò in silenzio e ritentò,chiuse gli occhi e richiamò il potere lentamente immaginandolo come un fiume lento e pacifico, lo plasmò intorno a se come un vapore nero luminoso per poi concentrarlo nelle mani creando delle sfere come avrebbe fatto col suo potere originario.
L'elfa aprì lentamente gli occhi e si guardò le mani, tutto quel potere le faceva formicolare la pelle e il ciondolo brillava di una fosca luce, ma per il resto si sentiva bene e con un respiro profondo riassorbì l'energia riponendola nelle profondità della propria essenza, Kindra la osservò attentamente e con un sorriso le disse "sei riuscita perfettamente a controllare il potere, non so come ci sei riuscita ma l'hai fatto. Complimenti" "Grazie ma mi eserciterò il più possibile, ho mantenuto quelle sfere solo per qualche secondo e sono stanchissima" disse Diana con un sospiro. "Vado a cercare del cibo, intanto riposati un po' " e detto ciò la draghessa si allontanò nel bosco e Diana si diresse nella casupola, accesse il fuoco, si sdraiò sul letto ripensando a quanto aveva fatto pochi minuti prima e si addormentò.

Era ormai sera quando Diana si svegliò, Kindra era affaccendata davanti al fuoco "ben svegliata, tra un po' si mangia." le disse Kindra senza voltarsi, "va bene, grazie, intanto vado a farmi un bagno" le disse Diana mentre si avviava alla porta.
Una volta all' esterno l' elfa respirò a pieni polmoni l' aria fresca della sera, si diresse alla sorgente termale che invadeva coi suoi vapori la radura, si liberò dei vestiti e si immerse. Molti pensieri le attraversavano la mente e si domandava come stava sua sorella, e se i loro nuovi poteri potevano davvero sconfiggere il male, e con questi pensieri ritornò nella casetta.
Le due ragazze si sedettero e mangiarono, "Buono, che cosa è?" domandò Diana prendendo un grosso pezzo di carne arrosto "è Dratile, un giovane esemplare, è stato facile prenderlo, mi pare di averlo già detto che sono un ottimo pasto" disse Kindra, che da quando Diana aveva assorbito i poteri dal globo la notte prima, era più rilassat gentile come se non aspettava altro che qualcuno le toglieva dalle spalle la responsabilità dei poteri dell'oscurità.

Le ragazze si rifocillarono abbondantemente e poi si sedettero davanti al fuoco, Kindra utilizzando i suoi poteri da drago rosso, muovendo semplicemente una mano faceva danzare le lingue di fuoco, le divideva e creava figure di diversi animali che si rincorrevano, era uno spettacolo che ammaliava e poi finì all' improvviso in uno sciame di faville. "È stato davvero bello, ma ora vado a dormire, domani voglio esercitarmi e vedere cosa riesco a fare con tutti questi poteri" disse Diana alzandosi dalla sedia e stiracchiandosi, "Dormi bene" le disse Kindra.

La mattina giunse luminosa e fresca, Kindra si era trasformata e si era allontanata in volo, e Diana era pronta e piena di energie nella radura , a distanza di sicurezza dalla casetta, e seguendo il procedimento del pomeriggio precedente e controllando l'energia aveva già creato diverse sfere, e ora la stava plasmando in spade, pugnali e arco e frecce, quest'ultimi le erano riusciti particolarmente bene. Si allenò tutta la mattina e a pranzo si concesse una pausa e un rapido pasto con gli avanzi della sera, e nel pomeriggio riuscì a generare delle splendide ali nere e volteggió sopra alla radura fin quando le forze le vennero meno.
Contenta ed esausta si sdraiò sull'erba e osservò il cielo che all'improvviso si oscurò e l'aria si riempì di ruggiti e gridi, centinaia di draghi volavano verso sud ed uno si staccò dallo stormo ed atterrò rapidamente nella radura, era arancione anche se in alcuni punti le squame stavano diventando rosse e dalla sua schiena com un balzo scesero Aren ed Irbè. Il giovane drago si trasformò rivelando così un ragazzo di circa quindici anni, aveva dei grandi occhi color ambra, i capelli dorati e un fisico e dei lineamenti che non avevano ancora abbandonato la delicatezza della fanciullezza.
"Grazie Welv per averci accompagnato" disse Irbè al giovane drago il quale si inchinò profondamente all'anziano drago, una volta rialsatozi fece un rapido cenno con la testa ad Aren si ritrasformò e volò via verso nord.
Diana si avvicinò a due "Aren, sommo Irbé ben tornati. Ma cosa sta succedendo?"
"Tutti i draghi in grado di combattere si stanno dirigendo a sud, combatteranno al fianco dei soldati e qualche drago ha detto che si sceglierà un cavaliere tra i maghi e le streghe al seguito dell'esercito", disse Aren e Irbè fece un cenno affermativo alle parole del giovane, "è un grande aiuto quello che offrono i draghi" disse Diana, " è solo l'aiuto necessario" disse Irbè e si diresse alla sua casetta.

"Aren ti trovo un po' diverso, ma sono felice di vedere che stai bene" disse Diana, "non come te, Ossidiana, il tuo aspetto è decisamente da elfa o meglio più da elfa rispetto a prima, mentre io mi sono solo dato una tagliata ai capelli, che si erano strinati per via del fuoco di quel drago, sinceramente sono contento anch'io di essere vivo, il sommo Irbè ha fatto un ottimo lavoro" rispose Aren volgendo lo sguardo verso l'anziano drago che appoggiandosi al lungo bastone era quasi giunto alla porta della casupola.
"Kindra dov'è?" domandò Aren , "nel bosco a cacciare, e credo che tra poco sarà qui, sicuramente ha visto i draghi  che volavano verso sud" rispose Diana e così fu, dopo alcuni minuti Kindra usciva dal bosco correndo e, senza neanche degnarli di uno sguardo si diresse alla casupola e si chiuse la porta dietro di se.
Aren e Diana si scambiarono uno sguardo e attesero qualche minuto,  stavano per incamminarsi per raggiungere i due draghi, ma Kindra uscì e a passo svelto li raggiunse, "su consiglio del sommo Irbè, domani mattina  partiremo per le terre settentrionali", "ma perché proprio Erless tra tutte le terre?" domandò Aren ripensando a quanto era accaduto nella città di Ohtrill, e lo stesso pensiero attraversò la mente di Diana,
"Il sommo Irbè ha detto che è opportuno dirigerci  lì" disse Kindra e senza dare ulteriori spiegazioni si diresse nel bosco.

Diana si esercito un altro po' coi suoi nuovi poteri (che al contrario di quelli di Aren funzionavano benissimo), mentre Aren la osservava e affilava le sue armi a distanza di sicurezza, era giunta la sera, il debole bagliore del tramonto tentennava a occidente quando Kindra ritornò dal bosco trascinando un grosso e grasso cinghiale senza alcuno sforzo, "è stata una caccia fruttuosa" l'apostrofò Aren avvicinandosi e osservando il grosso animale,  "già" disse Kindra.
Kindra  pulì e cucinò il grosso animale con un' unica e possente fiammata, gli elfi, la draghessa e il vecchio drago mangiarono a sazietà e finita la cena sotto a un cielo stellato il  sommo Irbè raccontò qualche storia di quando era un giovane drago e poi entrarono tutti nella casetta e si sistemarono per la notte.
Poco prima dell'alba Kindra svegliò Aren e Diana, i tre uscirono silenziosamente e Kindra si trasformò, gli elfi le salirono in groppa e lei li condusse alla spiaggia dove erano giunti e dove,anche se debolmente, Aren poteva usare i suoi poteri ma insufficienti per il momento, per creare un incantesimo e quindi avrebbe viaggiato per un po' sul dorso di Kindra, Diana richiamò le sue nuove ali fatte di oscurità e partirono per le terre settentrionali.

Elferian : Le cronache della Luce e dell'OscuritàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora