QUATTRO: Sono il TOP nei combattimenti

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Il giorno dopo cominciai gli allenamenti. Prima provai al tiro con l'arco. Non ero un granché, ma di sicuro ero meglio di Percy.
Poi fecimo qualche altro settore, dove io riuscii a cavarmela abbastanza bene (indovinate come se la passava Percy?).
Poi arrivò il momento del duello con la spada. All'inizio ero in coppia con Percy, ma dato che lui era davvero troppo scarso Luke decise di mettermi in coppia con lui (solo per gli allenamenti eh).

Sulle prime mi sembrò che Luke fosse un dio della spada o non so che altro.
Era davvero bravissimo. Poi però successe una cosa.

In un angolino, comparve una spada. Era di argento, luccicante e un'impugnatura perfetta per me.
- Posso provare quella? - chiesi a Luke. Lui annuì, corsi a prendere la spada e ricominciammo ad allenarci.

Ero diventata bravissima in poco più di 5 nanosecondi. E dico sul serio.
Ero riuscita anche a disarmare Luke. Anche se probabilmente lui ci stava andando abbastanza piano.

Poi capii.
Quella spada me l'aveva data mio padre.
Il mio padre divino.
Un dio mi aveva appena regalato una spada fantastica.

Sentii qualcosa scorrermi nelle vene. Non era rabbia, paura, o eccetera eccetera.

Ero emozionatissima. Mio padre sapeva che esistevo. Mi aveva presa in considerazione.

Decisi che non lo avrei di certo deluso. Avrei vinto ogni duello, ogni battaglia. Non mi sarei mai arresa.
E prima o poi lui mi avrebbe riconosciuta.

Continuammo per un po', poi fecimo una pausa.
- Quella spada sembra fatta apposta per te, sai - sorrise Luke.
- Già.. la posso tenere, vero? - chiesi.
- Ovvio! - disse lui per poi andare da un'altra parte. Notai con la coda degli occhi Percy gettarsi una bottiglia d'acqua in faccia.

Se le mie ipotesi erano giuste e lui era davvero figlio di Poseidone, il prossimo duello avrebbe vinto.

Attesi. Luke ci mostrò una tecnica di disarmo molto complicata e chiamò Percy a fare una dimostrazione pratica.

Le mie ipotesi erano fondate.
Percy riuscì a disarmare Luke, anche se solo una volta.
- La fortuna del principiante - sentii dire da un ragazzo vicino a me. Ma io avevo capito. Ci avevo visto giusto.

Percy era figlio del dio del mare.

Dopo la fine degli allenamenti Luke mi tirò in disparte.
- Sei davvero molto brava, sai. - mi sorrise. Sentii le gote arrossire all'istante ma cercai di non darlo a vedere.
- Grazie.. tu sei formidabile. - mormorai.
- Beh, ho anni di allenamento alle spalle. Tu solo due ore.
Non replicai, troppo imbarazzata per capire che diavolo stava succedendo. In quel momento capii di essermi presa una bella cotta per il figlio di Ermes.

Eh già. Io, Karen Eaton, la bad girl della scuola mi ero innamorata di un ragazzo dolce e gentile. Abbastanza inverosimile, na tutto vero.

Poi arrivò venerdì notte.
Il momento della caccia della bandiera.
A quanto avevo capito eravamo divisi in due squadre e avremmo dovuto rubare la bandiera avversaria e portarla nel nostro territorio.
Dato che Ermes aveva stretto alleanza con Atena, mi ritrovai nella squadra azzurra.
Luke, poco prima dell'inizio della gara, mi prese in disparte.

- Sei migliorata un sacco, in questi giorni, sai? - sorrise lui. Sentii le guance farsi sempre più accese, ma cercai di non badarci troppo.
- Grazie.. tutto merito tuo - balbettai. Mi diedi dell'idiota. Stavo facendo la figura della ragazzina timida, sbadata e imbecille davanti a Luke.
- Oggi tu starai con me. Andremo a rubare la bandiera di Ares, insieme - mi spiegò il ragazzo.
Annuii.
Poi fece una cosa del tutto inaspettata. Mi bació sulla guancia e tornò dal gruppetto di figli di Ermes.

Io rimasi imbambolata là per un po', poi tornai dalla squadra azzurra.
Notai che Annabeth mi stava guardando malissimo. Vedevo i suoi occhi grigi che mi fissavano. Poi lei mi si avvicinò e per un attimo pensai che mi volesse infilzare col suo coltello.

- Sei davvero brava nel combattimento - disse la figlia di Atena con circospezione.
- Grazie - dissi.
- Sembra proprio che tu e Luke andiate molto d'accordo..
- Oh. Beh, sì. - sentivo già il viso surriscaldarsi, ma riuscii a tenere a bada l'imbarazzo. Ormai era evidente che anche Annabeth aveva una bella cotta per Luke.
La ragazza non si adiró, non fece trasparire la sua gelosia. Anzi.
- Sono felice. È da tempo che Luke non si fa dei veri amici. È sempre aperto e gentile, ma ultimamente non ride quasi mai - sorrise Annabeth.

Dopo questa parentesi abbastanza inquietante, la gara cominciò. Io e Luke, come avevamo progettato insieme a due figli di Apollo, stavamo andando a rubare la bandiera della squadra rossa.
Durante il tragitto scoprii che i due figli di Apollo si chiamavano Jared e Luis.

Eravamo nascosti dietro ad un alto cespuglio di bacche. Oltre il cespuglio c'era una piccola radura senza alberi dove era tenuta una bandiera rossa accesa con le decorazioni tipiche di Ares.
Di guardia c'era un ragazzo figlio di Efesto e una ragazza figlia di Ares.
- Jared e Luis, voi vi occuperete del figlio di Efesto. Karen, tu combatterai contro la ragazza. Io cercherò di non farmi vedere e prenderò la bandiera, poi vi aiuterò se necessario. - disse Luke.
Tutti eravamo d'accordo, quindi io e i due figli di Apollo uscimmo allo scoperto. Mi avventai immediatamente contro la ragazza figlia di Ares, che riconobbi come una delle amichette di Clarisse.

Tirai fuori la mia spada d'argento e con una stoccata le feci cadere la sua arma.
Con lo scudo la feci cadere. La ragazza non si alzò, troppo stordita.

Ci avevo messo davvero poco. Credevo che ci avrei messo di più.
Non feci in tempo a girarmi che un'ombra si avventó su di me e mi placcó a terra.
Quando mi girai riuscii a vedere il figlio di Efesto che mi teneva stesa a terra.
Era troppo massiccio di corporatura, quindi non potevo alzarmi. Piano piano stavo soffocando sotto la sua presa d'acciaio.

- Luke.. - mormorai sentendomi mancare il respiro.
Notai Jared e Luis semisvenuti una decina di metri lontani da me. Quel figlio di Efesto doveva essere davvero tosto, accidenti!
Luke non si vedeva da nessuna parte. Forse mi aveva abbandonata, aveva trovato la bandiera e ora stava festeggiando con Annabeth.
Forse mi aveva solo usata come esca.
Poi alzai un poco lo sguardo e vidi il figlio di Efesto che cadeva a terra di lato.

Luke mi sorrideva.
- Scusa per il ritardo - disse, mentre teneva alta la bandiera di Ares.

La figlia del dio della guerra - Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora