Era una calda giornata di fine Agosto e Jack Cameron stava aspettando Ariel seduto su una panchina al parco di Ghotic City. Il parco pullulava sempre di bambini accompagnati dai genitori o dai parenti che si divertivano a giocare a palla o rincorrersi. Ghotic City era una bella città, lo confermavano anche i turisti; aveva una spiaggia dalla sabbia bianca e uno tra i mari più puliti e belli del mondo. Il colore del mare era perfettamente uguale a quello dei Caraibi.
Jack era un ragazzo alto e muscoloso, occhi azzurri e capelli biondi con qualche ciuffo castano.
Stava quasi per tramontare il sole; il cielo iniziava a tingersi di un rosso e un arancio vivo quando finalmente arrivò Ariel buttandosi fra le braccia di Jack e dandogli un bacio sulla fronte.-Finalmente!- esclamò Jack.
-Scusami, ho avuto un contrattempo con il trasloco, cosa dovevi dirmi?-
-Beh intanto- disse guardandola da cima a fondo stupito del suo look impeccabile, come sempre - che sei stupenda-.
Ariel Whittermore era molto timida e tutte le volte che qualcuno le faceva un complimento arrossiva come un peperone il che, metteva in risalto i suoi lunghi e ricci capelli rossi. Aveva inoltre le lentiggini che le ricoprivano il naso e le guance come se fossero una spolevarata di zucchero e degli occhi magnifici che sfumavano dal verde al blu oceano.
Era una ragazza bellissima ma non ci dava molto peso .... per lei c'erano persone più belle al mondo ma Jack non la pensava di sicuro così.-Dunque, devo farti vedere una cosa a casa mia- disse serio Jack.
-Ok, andiamo- rispose Ariel preoccupata perché difficilmente Jack usava un tono così serio.
La strada che portava a casa di Jack era una delle più belle della città.
Percorsero un lungo viale pieno di alberi e vasi con delle primule alternate da dei geranei tra un albero e l'altro, svoltarono poi a sinistra ritrovandosi vicino al mare.
Camminarono in riva al mare mentre Ariel gli raccontava di tutti i problemi che stava causando il trasloco in una nuova casa a Ghotic City perché la prima era stata polverizzata da un incendio che aveva distrutto il suo quartiere. Si fermarono qualche minuto a guardare il tramonto e le onde infrangersi sulla spiaggia e la scogliera che si trovava verso l'orizzonte.Mentre girarono nella via per entrare a casa di Jack, Ariel spiegò anche dei suoi problemi con fisica e chiese a Jack di darle ripetizioni visto che lui prendeva sempre il massimo dei voti.
Jack, iniziò ad affrettare il passo, voleva raccontare subito tutto ad Ariel, il problema era come? Come avrebbe iniziato il discorso? Come avrebbe reagito lei?Arrivati a casa di Jack, Ariel come fece un passo dentro casa fu assalita dalla tachicardia per tutta quell'ansia che improvvisamente si insinuava nel suo stomaco. Per un attimo si era dimenticata di quello che doveva dirle Jack.
-Vuoi qualcosa da bere?- le chiese per guadagnare un po' di tempo e prepararsi una frase per iniziare il discorso che le avrebbe fatto non appena sarebbe tornato dalla soffitta.
-Si un bicchiere di acqua può andar bene-
Le porse un bicchiere d'acqua, la fece accomodare sul divano e salì quindi in soffitta.Scese la scale tremando tenendo in mano un foglio di carta.
-Eccomi- disse di ritorno da Ariel.
-Cos' è? Sicuro di star bene?- domandò Ariel.
-Si.... forse.... ma è meglio che ti mostri questa?- disse a bassa voce velocemente porgendole la mappa.
-Perchè mi fai vedere una mappa- chiese Ariel confusa.
-È importante, l'ho ereditata da mia nonna, è un campo per ragazzi speciali.... viene chiamata la mappa del campo dei sopravvisuti, vedi?- disse indicando con il dito sulla scritta che diceva "Campo dei Sopravvissuti".
-Oh andiamo .... È uno scherzo? Potrà averla disegnata tua nonna quando era piccola... a scuola probabilmente.... -
-Beh .... magari non crederai a quello che sto per dirti, pensarai che ho messo qualcosa nel tuo bicchiere d'acqua o che magari stai sognando ma ti dico subito che non è così..... vedi ..... io ... io ...sono uno di loro-
-Pff- disse ridendo- È impossibile nessuno può avere dei poteri speciali.... credo che dovrei inizare a dare la colpa alla tua immaginazione forse.... - stavolta però assunse un tono incredulo.
-Già certo la mia immaginazione.... - rispose Jack divertito -Nono sono serio .... guarda qua- e in quel momento i suoi occhi divvennero rossi e si trasformò in un lupo.
In quell'istante Ariel non seppe se cercare di mantenerne la calma oppure urlare a squarciagola.
Jack, cauto, si avvicinò alla ragazza .
Ariel sbiancò, era veramente un lupo... aveva il pelo di un marrone scuro e all'apparenza morbidissimo ( non voleva affermare quell'ipotesi toccandolo, aveva troppa paura anche se era Jack Cameron, il suo ragazzo, la persona di cui si era sempre fidata, la sua ancora, il suo punto di forza e la prima persona ,addirittura prima della sua migliore amica, a cui chiedeva aiuto). Non poteva essere vero, stava sicuramente sognando. Magari era un sogno dove Jack le diceva che non stava sognando per farle credere che fosse tutto reale.
Si diede qualche schiaffo sulla guancia e qualche pizzicotto ma niente... aveva costantemente un lupo davanti ai suoi occhi.
Jack tornò un essere umano qualche istante dopo che Ariel fece tutte quelle riflessioni.-Aspetta un attimo...- disse inghiottendo la saliva- com'è possibile una cosa del genere?-
-Sai- incominciò sedendosi vicino a lei ma Ariel si allontanò di qualche centimetro -l'altra sera, ero alla fiera di fine Agosto con i miei amici ricordi no?-
Lei annuì.-Ecco .... erano ubriachi e stavano per essere investiti da un furgone e io istintivamente ho solo cercato di salvarli ....-
-E?-
-E mi sono trasformato in un lupo mentre li saltavo addosso per toglierli dalla strada ... ero molto spaventato ... confuso ... non capivo nulla pensavo di essere ubriaco anche io ma non avevo bevuto nulla, credevo di aver immaginato tutto ma non era così perché tutti mi guardavano male ...il tizio che guidava il furgone aveva persino sterzato scambiandomi per un lupo selvatico ... i miei amici ora non vogliono più avere a che fare con me anche se gli ho salvato la vita. Mi sento solo... sai che le uniche persone importanti per me sono loro e te...-
-Tranquillo, non preoccuparti, io sono qui- lo rassicurò Ariel prendendogli la mano anche se prima di tutto era lei che doveva convincersi di tutto quello che era appena successo.
Era sconvolta. Era tutto vero. Che cosa stava succedendo al suo ragazzo? Perché era un lupo? Come era diventato una creatura della notte? Ma, sopprattutto, cosa aveva di speciale quella mappa?
Spero che vi piaccia!!
Scusate per l'immagine al contrario ma non riuscivo a girarla in nessun modo
Fatemi sapere se ci sono errori e se magari potrei aggiungere qualcosina.P.S. spero di avervi incuriosito
Tra qualche giorno posterò il 2° capitolo
Intanto però scrivetemi se volete che continui la storia
STAI LEGGENDO
~Le chiavi perdute~
FantasyAriel, una ragazza comune come tutte che abita nella ricca e meravigliosa città di Ghotic City si ritrova a fare un'importante scoperta che cambierà la sua vita. Nuovi amici, nuove scoperte un mondo tutto nuovo, una profezia e un mistero da risolve...