Pov Krystal
Esco dalla tenda in cui eravamo e vedo i miei amici sparare agli elfi. È impossibile vincere, i cacciatori sono alle prime armi e gli elfi sono molto forti, visto che fanno parte di una classe nobile e sono dei protettori reali.
Giusto, Jack e Darius sono dei principi, i genitori sapevano tutto.
<<Krystal! Siamo in grosse difficoltà, aiutaci e facci vedere di che pasta sei fatta!>> Eleonor è disperata, siamo in svantaggio. All'improvviso Victoria prende fuoco e David cerca di spegnere il fuoco con l'acqua, ma quel fuoco... È nero, perciò magico.
<<Krystal, perché mi fai tutto questo? Fai parte della popolazione degli elfi ormai, hai pure il marchio del nobile.>> Assomiglia alla voce di mamma, ma lei è solamente la regina della fazione Flamer. <<Cosa volete?! Siete stati voi ad attaccarci! Siete stati voi a rifiutare tutto!>>
Ho tanta rabbia contro di loro, vogliono uccidere i miei amici, ma per loro questo non sarà possibile. Un simpatico uragano si sta creando e il cielo diventa nuvoloso, ma, per mia sfortuna, vengo bloccata da Jack. <<Sei un elfo nobile e ti comporti così? Non essere stupida, lascia fare il lavoro sporco alle guardie. Tu sei con noi.>> Non va bene, non va per niente bene! L'uragano ancora non è pronto e io sono stata bloccata! <<Aletto.. aiutami.. ti prego!>> Urlo a gran voce e un'ombra oscura si para davanti ai miei occhi. <<Che dono mi porti oggi?>> Mi chiede, mostrando la sua maestosità. <<Posso darti quello che vuoi, basta che mi aiuti a sconfiggere questi elfi.>> Affermo. Lei sembra soddisfatta delle mie parole ed è pronta ad aiutarmi.
<<Inchinatevi alla mia furia!>> L'uragano è più grande che mai ed è pronto a spazzare qualsiasi cosa. <<Krystal?! Come facciamo ad evitare quella roba!!>> Mi chiede Victoria. Non ci avevo pensato, ora sono nei guai. <<Non preoccuparti, per quello ci ho pensato già io. Ah, come dono voglio che tu mi porti una pecora nera nel mio tempio.>> Dice Aletto. Che dono ambiguo, ma se a lei sta bene io non ho nulla da obiettare.
L'uragano incomincia a camminare, lento ma possente, e le guardie cercano di volare via. Un gesto inutile, visto che uno ad uno vengono risucchiati dall'uragano.
<<Sei piuttosto ingenua. Hai salvato i tuoi amici senza ombra di dubbio.. ma tu adesso vieni con me.>> Colui che parla è Jack. Mi sta letteralmente soffocando, con le sue braccia robuste avvolte saldamente sul mio petto, e nonostante i miei sforzi invani di liberarmi lui mi stringe ancor di più a se. Vedo i miei amici attaccati ad Alexander, ricoperto da una luce azzurra, quasi trasparente. Ora che ci faccio caso pure io sono ricoperta da questa luce misteriosa, probabilmente mi impedisce di essere risucchiata da quella bestia che Aletto e io abbiamo creato.
<<Scusami, ma è per il bene degli elfi.>> Non capisco bene cosa vuole farmi Jack, ma credo che non sarà niente di bello. Vedo alzarsi una mano, di certo non la mia, e mi colpisce sulla nuca con una forza incredibile. È strano, nonostante questo dolore non mi sta succedendo niente. <<E dai! Mai una volta che azzecco il punto!>> Grida con disperazione l'elfo. Mi fa ridere questo gesto stupido, ma faccio finta di svenire per non ricevere un'altra botta di quel genere.
È un ragazzo con la testa tra le nuvole e fortunatamente crede che sono svenuta per davvero, infatti mi mette in braccio a lui e io arrossisco senza volere. <<Lo so che sei ancora sveglia. Faccio questo effetto a molte ragazze, infatti la mia fidanzata è gelosa proprio per questo motivo.>>
All'improvviso sento un senso di tristezza, ma non ci faccio caso e cerco di togliere il rossore sulle mie guance. <<A me non frega niente della tua vita inutile.>> Mentre parlo cerco di sostenere il suo sguardo, guardando i suoi occhi dorati. Da una parte mi erano mancati, solo perché sono veramente particolari.
<<Mi stai ascoltando?!>> Sbotta lui.
<<Certamente! E dove siamo diretti di preciso?>> Domando confermando la mia sbadataggine.
<<Te lo ripeto. Ti sto portando al carcere di Albizen, là conoscerai alcuni tuoi simili.>> Vuole portarmi in un luogo del genere? Neanche morta.
Cerco di liberarmi dalla sua presa, tanto per cambiare, ma lui non accenna a lasciarmi.
<<Lasciami o distruggerò Albizen!>>
Penserà che sto dicendo solamente cose senza un senso logico, ma si sbaglia.
Ho l'aiuto di Aletto, di Lehoi e dei miei nuovi amici. Per fortuna mi hanno dato un cellulare, così da poter comunicare con loro.
Non sto guardando lo spazio che mi circonda perché ho gli occhi abbassati, ma decido di alzare lo sguardo e purtroppo la vista che si presenta davanti non è delle migliori.
<<Benvenuta nel tuo nuovo appartamento!>> Sono dentro una stanza illuminata solamente da delle torce dal fuoco rosso. <<Hey Jack, nuovi prigionieri?>> Sta parlando una figura seduta, dandoci le spalle.
<<Indovina chi ti ho portato? Una solita umana.>> Sbotta seccato. Sa che io sono un ibrido, ma non vuole dirlo al signore. <<Quando troverai quel dannato ibrido?!>> Grida sbattendo violentemente la mano sul muro. <<Ascolta, ormai è persa, si trova insieme a dei cacciatori e ha ucciso delle nostre guardie.>> Perché sta omettendo tutto? Vuole usarmi per i suoi scopi? <<Ti credo. Se la trovi posso darti un ricco bottino per affidarla a me, comunque, sta a te decidere da quale parte stare. Io ti propongo la più conveniente.>> Nel frattempo ridacchia, facendomi venire la pelle d'oca.
<<Sei un meschino, fattelo dire.>> Affermo io, stanca di questa situazione. Sento un botto potente, Jack mi ha dato uno schiaffo talmente forte che sento la pelle andare a fuoco. Mi butta all'interno di una cella e mi chiude. Con le labbra mima una parola ma non riesco a decifrarla, perciò mi siedo in un angolino e lascio uscire fuori le mie lacrime.
<<Dicono che sei umana, ma le donne non finiscono qua dentro.>> Una voce proveniente dalla cella accanto alla mia è riferita a me, e io cordialmente mi presento. <<Krystal.>> cerco di non dare accenno al mio pianto liberatorio, perciò prendo una piccola pausa prima di continuare. <<Piacere. Sono lieta di parlare con..?>>
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Albizen: l'accademia degli elfi.
FantasiaDa piccola venivo presa in giro. Sì. Proprio così. Perché? Avevo un orecchio strano. Mia madre diceva sempre che era una piccola e semplice deformazione. E io credevo alle sue parole. Avevo un orecchio leggermente a punta.. ma ben presto ho capito...