Respirava a fatica come se si fosse completamente dimenticato come si facesse.
Il suo cuore batteva a mille.
Sentì un peso sulla sua spalla e si scostò all'improvviso.Le sue mani si posarono sulle gambe.
Si rese conto di essere seduto.
Si girò verso a chi o a che cosa apparteneva quel peso.
Vide il volto rassicurante di Gandalf dirgli -Tranquillo, va tutto bene.- poi vide i visi di tutti i suoi compagni attorno a lui, chi preoccupato, chi sorridente, chi curioso.Bilbo deglutì a fatica -Voi siete morti. L'albero. È caduto. Voi siete caduti con lui.-
-Sì, siamo caduti ma le aquile ci hanno salvato, non ricordi?- disse Balin gentilmente.
No, non se lo ricordava, anzi, ricordava tutt'altro.
La paura... il sangue... il dolore.
D'un tratto si ricordò.
La lama.
Iniziò a tastarsi freneticamente il petto in cerca di uno squarcio enorme e molto, molto sangue.
Non c'era.
Le sue mani vennero prese e allontanate delicatamente dal suo petto da Gandalf.
-Tranquillo. Respira.-.Bilbo fece quello che gli aveva detto lo stregone ma non si sentiva per niente tranquillo e dopo un po' disse -Sono morto.-.
"Forse sono nelle aule di Mandos" pensò.
Era un'affermazione e non una domanda ma Bofur gli rispose -No, sei vivo ma c'è mancato un soffio.-.
Lo hobbit lo guardò terrorizzato.-Hai fatto solo un brutto sogno.- gli disse Gandalf ma lui non lo ascoltava più mentre vedeva altre immagini davanti ai suoi occhi e che man mano sembrava riconoscere come reali.
All'improvviso la più dolorosa di tutte.-Thorin.- sussurrò con lo sguardo perso.
-Thorin!- esclamò sorprendendo tutti.
-Dov'è?!-.
Cercò di alzarsi ma il suo poco equilibrio, la paura e la frenesia lo fecero incespicare rischiando di farlo cadere.
Tuttavia qualcuno lo prese in tempo prima che il suo naso si rompesse.-Sono qui, Mastro Baggins, calmati.- e lo adagiò di nuovo a terra.
Bilbo si girò verso di lui -La tua testa...-.
-È attaccata al resto del corpo- concluse il nano accennando a un sorriso -e questo grazie a te.-.Gandalf lo richiamò -Mio caro Bilbo, era solo un sogno, non devi avere paura.-
Lo hobbit lo guardò poi guardò gli altri.
-Solo un sogno...- sussurrò -Solo un sogno.-.Lo stregone gli sorrise poi si alzò e, spaventando Bilbo, batté le mani -Il nostro scassinatore ha fatto solo un brutto sogno e ora sta meglio perciò tornate a dormire, vorrei ricordarvi che abbiamo ancora un branco di orchi alle calcagna.-.
I nani iniziarono a brontolare ma, dopo un cenno di Thorin, tornarono nei loro giacigli.
Il capo della compagnia, lo stregone e il consigliere invece rimasero ancora accanto allo scassinatore.-Ho fatto un brutto sogno?- chiese quest'ultimo ancora con voce tremante.
-Sì- rispose Gandalf -Stavi piangendo e... urlando quando io e Thorin ci siamo svegliati. Hai iniziato a muoverti nel sonno, abbiamo faticato a tenerti fermo per impedirti di farti male da solo. Successivamente si sono svegliati anche gli altri. Cercavamo di svegliarti ma non ci siamo riusciti.
Possiamo sapere cosa hai sognato?-.Gandalf era preoccupato, si percepiva sia dal tono sia dalla sua espressione sul viso.
Bilbo si raggelò e all'improvviso un pesante macigno sembrò opprimergli il cuore.
-Avanti, non temere.- lo incoraggiò Balin.
Lo hobbit deglutì a fatica, aveva la sensazione di avere un nodo in gola, ma poi iniziò a raccontare, sorpreso di ricordarsi tutto, anche i più piccoli dettagli.Raccontò dell'orco, della lama attraverso il suo petto, di Azog, della decapitazione.
Lì nessuno fiatò mentre attorno a loro era calato un silenzio quasi soprannaturale ma sicuramente opprimente.
Poi riferì quella promessa, quella terribile promessa, e notò come Gandalf corrugò le sopracciglia.
I brividi lo attraversarono completamente.Ricordava anche l'occhio rosso, e come dimenticarselo?
Sembrava impossibile.
Proprio quando stava per riferirlo quello strano, piccolo anello che aveva trovato nelle caverne dei Goblin iniziò a pesare nella sua tasca e sentì l'improvviso bisogno di non denunciarlo, sopratutto allo stregone.Così non disse nulla.
Quando ebbe finito notò lo sguardo di Gandalf dirgli "So che mi nascondi qualcosa" e lo hobbit quasi si pentì ma in un battito di ciglia il Grigio cambiò espressione e sorrise a Bilbo.
-Bene, ora che ti sei tranquillizzato possiamo tornare a dormire... e non preoccuparti: è stato solo un sogno.-.
Detto ciò si alzò e tornò nel suo giaciglio e lo stesso fece Balin dopo aver augurato una buonanotte.Bilbo abbassò lo sguardo sulle proprie mani mentre quelle cercavano di torturarsi a vicenda.
Non voleva restare solo, non quella notte.Sentì uno spostamento accanto a sé e anche Thorin se ne stava per andare via.
Velocemente gli afferrò un braccio.Il nano gli lanciò uno sguardo che avrebbe potuto ucciderlo lì sul posto ma Bilbo non lo lasciò.
-Resta qui. Solo per questa notte. Ti prego.-.
Lo guardò negli occhi mentre lo diceva poi gli lasciò andare il braccio e, abbassando lo sguardo, tornò ad osservare con estremo interesse le sue mani.
Thorin lo fissò per un momento e se ne andò.
Bilbo si diede mentalmente una sberla da solo.
Cosa credeva?
Che una volta salvatagli la vita il nano avrebbe avuto una più alta considerazione dello hobbit?
Che sarebbero diventati amici?
Eppure quando lo aveva abbracciat-."Sei uno sciocco Bilbo Baggins." pensò tra sé e sé percependo la parte Baggins tornare a galla.
Quanto gli mancava la sua casa! E i suoi libri e il suo giardino (e le sue dispense, pensò dando voce al suo stomaco che era abituato a mangiare sei volte al giorno, se si contava anche lo spuntino di mezzanotte, invece di sole tre).
Poi si guardò attorno.
Quei nani non avevano una casa, come aveva detto prima che gli orchi li attaccassero, e aveva detto anche che li avrebbe aiutati.
E quella era la sua intenzione.All'improvviso la parte Tuc ebbe il sopravvento nel piccolo hobbit.
"Fatti coraggio" si disse "dovrai fare in modo che la promessa di Azog non venga mantenuta".Mentre faceva questi pensieri un'ombra gli si era avvicinata senza che se ne rendesse conto.
Quando la notò era troppo tardi.
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Ninna Nanna
Short Story"Mentre giaceva a letto, udì Thorin che cantava piano, tra sé e sé, nella migliore camera da letto accanto alla sua:(...) Bilbo si addormentò con nelle orecchie quelle parole, che gli provocarono sogni molto agitati." -Una festa inattesa, Lo Hobbit...