22. Lizzie

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«Mancano tre giorni.»

«Cazzo, che saluto gioioso.»

«Mi andava di cominciare in modo macabro.»

«Non è che tra tre giorni vengo lì e ti uccido, eh.»

«Potrei farlo io, non trovi?»

«Sei una ventiquattrenne che ancora riesce a farsi male negli scogli come i bambini, credi che possa avere paura di te?»

«Non ti ho mai detto che mi sono ferita sugli scogli...»

«Io... me ne hanno parlato! A fine giornata, sai, tipo le riunioni post turno.»

«Quindi il Jacob che mi ha medicato non eri tu!»

«A quanto pare...»

«Speravo di averti trovato, cavolo!»

«Però è carino, non trovi? Insomma, è alto, ben curato, fa bene il suo lavoro anche se ha la lingua un po' troppo lunga.»

«Sei diventato improvvisamente gay?»

«No, tutt'altro! Volevo solo sapere la tua opinione.»

«Qualcuno qui è geloso?»

«Perché dovrei esserlo? Mica stiamo insieme noi due!»

«Mh sì, trovo che sia molto carino.»

«Benissimo, sirenetta, perché lui pensa lo stesso di te.»

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