Se pensate che noi pianisti siamo delle macchine con le dita programmate, vi sbagliate di grosso.
E questo libro ne è una prova.(Non mi assumo nessuna responsabilità per eventuali danni psicologici).
Beh, ora entriamo nel vivo della faccenda.
«Essere un pianista e un musicista, non è una professione. È una filosofia, una concezione di vita che non può basarsi ne sulle buone intenzioni, ne sul talento naturale. Bisogna avere prima di tutto uno spirito di sacrificio inimmaginabile.»
(Arturo Benedetti Michelangeli)Questa frase riassume bene quello che voglio chiarire una volta per tutte.
Essere un pianista non richiede soltanto un talento naturale, ma anche una volontà ferrea e uno spirito di sacrificio innimaginabile.
Ci vuole costanza e allenamento. Ci vuole serietà e soprattutto, DISCIPLINA. E poi i frutti dell'impegno si vedono. I pianisti famosi non sono altro che persone che hanno sacrificato sé stessi per la musica e per i propri ideali artistici.
Io non posso definirmi una pianista, perché davvero i veri pianisti sono Lang Lang, Valentina Lisitsa, Arthur Rubinstein...però voglio diventare uno di loro. Forse perché ci credo veramente.Tornando allo spirito umoristico di questa sorta di libro, troverete tutti i disagi e i problemini che noi pianisti
(traduzione: essere che suonano il pianoforte) devono subire.
Tenetevi pronti piccoli fringuelli, e mi raccomando, lasciate una stellina o un commento nel caso vi piacesse qualche scemenza che ho scritto.
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Il disagio dei pianisti
HumorBuonsalve mondo di wattpad, in questo libro che non può definirsi tale ho raccolto una serie di disagi e problemini dei pianisti, ovvero esseri che suonano il cosiddetto pianoforte. Io appartengo a questa categoria umana e quindi, non so perché, mi...