Epilogo

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La vita di Bridget, dopo il tacito addio a Edmund, ebbe – per una volta – un risvolto positivo.


Si era dispiaciuta molto per quel triste finale, e se ci pensava provava ancora un po' di rabbia.Come biasimarla: dopo anni passati a credere che i senior avessero vantaggi su tutto, si era vista sbattere la porta in faccia da un quindicenne, dopo che costui avesse passato mesi ad illuderla e l'avesse brutalmente sostituita con una poco-più-che-bambina di quattordici anni. Tra l'altro, tra tutte le novelline che si aggiravano in quella dannata scuola, lei rientrava nella lista delle più brutte. Edmund, a suo parere, doveva aver puntato sul facile, oltre che sulla scarsa considerazione di sé della ragazza.

Per un attimo credette anche di aver sbagliato qualcosa lei stessa in quella situazione, ma dopo vari ripensamenti arrivò all'amara conclusione di essersi imbattuta nuovamente nell'ennesimo cretino.

Dopotutto, cercava la dimostrazione che dal '94 in giù tutti i ragazzini fossero nati mentalmente disturbati, e l'aveva trovata.

Forse, l'unica nota positiva, consisteva nel fatto che, dopo tutte quelle delusioni d'amore dovute a problemi di natura sconosciuta nelle menti dei ragazzi che aveva incontrato, la senior avesse finalmente compreso di voler studiare medicina per diventare una psichiatra.


Non le rimaneva che sperare nell'amico di Victoria, Edmund#2.

Lo conobbe una sera di luglio, passeggiando con l'amica per le vie di Ottawa. Ci fu subito intesa e, per una volta, non era lei a dover corteggiare il ragazzo; lui, infatti, aveva provveduto subito l'indomani a cercarla, e lei era stata al suo gioco con piacere.

Parlarono parecchio, e la settimana successiva al loro primo incontro uscirono già. Fu un successone: sembravano avere parecchi punti in comune, e lui era anche il ragazzo perfetto che suo padre la spronava a cercare. Forse, se le cose fossero filate lisce, Bridget avrebbe finalmente fatto esperienza e, nella migliore delle ipotesi, avrebbe finalmente perso la verginità anche lei.

Al secondo appuntamento, Bridget si fece trasportare troppo dall'emozione e a fine serata si sporse per lasciargli un bacio veloce sulle labbra. E qui incominciarono i problemi: Edmund#2 iniziò ad essere più freddo - nonostante, davanti ai dubbi di lei di aver osato troppo, si fosse affrettato ad assicurarla di aver fatto la cosa più giusta - a non rispondere ad alcuni suoi messaggi, e a non dimostrarle più nemmeno il suo interesse. Al terzo appuntamento fece attenzione a rendere la zona della bocca difficile da raggiungere alla minuta Bridget e non parlò d'altro che dei suoi problemi. Non il migliore degli argomenti per un appuntamento romantico.

Victoria disse che l'amico voleva far le cose con calma, ma la ex-senior era convinta che il ragazzo non volesse semplicemente avere a che fare con lei, e che non dicesse nulla per non creare situazioni imbarazzanti con la sua amica, Victoria.

Tempo di un mese, e la scintilla tra i due si era già spenta.

Nel frattempo il grande amore tra Edmund e Emma Powell - come scriveva lui sui social - era già bello che sepolto. Bridget scoppiò a ridere come una bambina davanti a quella notizia. 
Edmund era giù di morale, mentre la mora non poteva essere più compiaciuta di così.


La freccia di Cupido la colpì inaspettatamente durante le sue vacanze estive. Aveva preso un aereo per San Diego con la sua amica, di una città a due ore di treno di distanza, e la sua compagnia di amici, come stabilito a maggio. 

A malapena si accorse dell'esistenza di Richard al loro primo incontro, avvenuto poco più di trecento giorni prima, e nemmeno si ricordava di averlo visto al compleanno della sua amica, a marzo.

Rimembrava solo un paio di occasioni in cui l'aveva visto abbracciato ad una ragazza di cui era innamorato, senza però essere corrisposto.

Era un ragazzo con i capelli rossi, gli occhi azzurri e la pelle diafana ricoperta da efelidi. Ormai Bridget aveva rinunciato a cercare il modello da lei prefissato – anche perchè Richard, quando ancora andava al liceo, non aveva affatto una media invidiabile. Caratterialmente era l'esatto opposto della ragazza.
Aveva passato tutta la settimana a cercare di interpretare i suoi segnali (uno scambio di sguardi qui, una sua richiesta di andare in spiaggia con lui e gli altri che ne avevano voglia là, un suo tentativo di non prenderla in giro dopo aver fatto una figura barbina di lì), ma ancora non ne era venuta a capo. Inoltre, una sera in cui si era intrattenuta un po' troppo insieme a lui e altri tre  - che, come lei, non volevano andare a letto presto - era quasi rimasta chiusa fuori dalla sua stanza e Richard, in tono scherzoso, aveva buttato lì l'idea di dormire nel letto matrimoniale con lui e un altro loro amico, visto che ci sarebbero stati in tre. 
Per fugare ogni dubbio si era vista costretta a vuotare il sacco con Isabelle, colei che aveva avuto l'idea di invitarla, ma nemmeno lei era in grado di dirle qualcosa. 


« Richard è ambiguo » le aveva risposto in difficoltà. 


Insomma, potrebbe quasi sembrare che la maledizione di Romeo e Giulietta – che aveva affetto la sua ridicola storiella con Edmund#1 – avesse colpito ancora, ma quella volta non fu così.

Contrariamente a quanto successo l'anno precedente, Bridget si integrò alla perfezione nel gruppo di amici, tant'è che ricevette un invito alla festa di compleanno di uno loro, a inizio settembre.

Bridget fece caso ad ogni dettaglio che la potesse aiutare ad entrare nella mente del rosso, dal più strano al più stupido. Fatalità del destino si ritrovarono seduti vicini durante la cena. 
Gli occhi di lui caddero più volte sulle gambe di lei, e Bridget ebbe la netta sensazione di venir osservata con la coda dell'occhio. A fine giornata non poterono vantare grandi conversazioni, ma la mora poteva benissimo contare una scampata pessima figura - dove per poco non gli aveva rovesciato addosso un bicchiere colmo di soda - alcuni tentativi di lui di parlarle, e diverse occhiate. 

Bridget e Richard iniziarono a parlare con sempre più frequenza e, dopo quella festa, la ormai-ex senior aveva preso a raggiungere la sua nuova compagnia – la più bella che avesse mai avuto – tutti i weekend. Da cosa nacque cosa, e i due ragazzi iniziarono a provare veri sentimenti l'uno per l'altra. Si diedero il loro primo bacio sotto l'ombra di un acero, in un freddo pomeriggio di febbraio, mentre attendevano che gli altri membri del gruppo si unissero a loro.


Il rosso e la mora si fidanzarono poco dopo, e Bridget si sentì fiera di essere la sua prima ragazza. La notizia venne presa molto bene da tutti gli altri compagni, che da tempo avevano aperto una bisca clandestina per scommettere la data approssimativa del loro fidanzamento, e i due piccioncini non potevano essere più spensierati e allegri di così.

Richard a volte sapeva essere un po' una colla, voleva costanti attenzioni ed era capace di tenere il muso per giorni, prima che si accorgesse di combattere una battaglia persa e di chiedere scusa alla ragazza, decisamente più brava di lui, ma Bridget ne era comunque innamorata persa.

Il tempo con lui era passato talmente in fretta che Bridget – matricola alla facoltà di medicina di Ottawa – seduta tra le braccia del suo amato, sotto lo stesso acero che aveva assistito al loro primo bacio, ad un anno di distanza, se sbatteva le ciglia poteva giurare di rivivere ogni singolo giorno di quei dodici mesi insieme.

***

La storia è ufficialmente conclusa. Spero che vi abbia appassionato ed incuriosito. 
Per adesso non ho intenzione di scrivere un'altra storia parallela come questa, ma mai dire mai ;) magari un giorno potrebbe venirmi qualche idea. 

Nel frattempo ditemi come vi è sembrata :) Vi è piaciuta? O invece vi ha deluso?  Magari, ora che ci penso, si potrebbe anche scrivere qualcosa su Richard e la vacanza di cui si è parlato qui, ma è solo un'idea per ora. Fatemi sapere voi che ne pensate.

Vi consiglio di andare a leggere anche "Write about us", per vedere l'altra faccia della moneta della storia di Edmund e Emma.

Vi ringrazio per avermi seguito fino a qui e per tutti i vostri voti.
Un grazie di cuore, 
la vostra Lily :*



In un battito di ciglia || #Wattys2017Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora