Era dalla mattina che continuavano ad arrivarmi chiamate, ne avevo almeno una cinquantina da mio padre e da mia madre ma avevo deciso di ignorarle. Quelle di mio padre le ignoravo per principio e a quelle di mia madre non rispondevo perché sapevo già cosa volesse dirmi: ah Iris quanto sei esagerata. Lo sai che prima o poi doveva succedere. Amore tuo padre ci sta malissimo. Sei davvero sicura di voler vivere coi nonni. Ti prego pensaci e mettiti nei suoi pani.
Avrebbe sicuramente avuto questo da dire, infondo erano quasi le stesse cose che mi scriveva nei messaggi.Nel pomeriggio fui impegnata dalle prove col mio gruppo. Le cose stavano andando abbastanza bene, facevamo le prove nel parcheggio sotterraneo di Fred per paura che qualche altro gruppo ci potesse copiare la coreografia e confesso che la cosa non poteva che rendermi felice visto che così evitavo di imbattermi in Mike. Non mi doveva ancora vedere perché la mia entrata in scena doveva essere grandiosa.
Ero anche riuscita a convincere i ragazzi a cambiare la coreografia, beh non è stato proprio una passeggiata ma mostrandoli i punti deboli della loro coreografia e presentandone una indiscutibile, hanno deciso di cambiarla.
Ci esercitavamo per quattro ore tutti i santi giorni e ripetevamo un infinità di volte gli stessi movimenti fino allo sfinimento. Non posso dire che le cose andassero solo lisce, c'era anche un po' di spirito di esibizionismo da parte di tutti i membri che cercavano di entrare nel Primus Group. Per decidere chi sarebbe stato in prima fila c'è stato una grande lite che si è conclusa che con un: "tutti potranno avere la possibilità di stare in prima fila, faremmo una rotazione." La cosa mi ha seccato un po' ma non ho voluto fare tante storie visto che avrei messo seriamente in pericolo la mia possibilità di partecipare alla competizione. Mancavano solo sei giorni e non potevo di certo mettermi alla ricerca di un nuovo gruppo.Dopo le prove ci fermammo tutti a casa Fred per festeggiare il compleanno della sua ragazza. C'erano tonnellate di bottiglie d'alcol e musica ad alto volume. Mi chiesi se i suoi vicini fossero santi oppure sordi. Non si lamentavano mai per il baccano che facevamo nonostante facessimo le prove nel parcheggio comune.
Marcus mi porse un bicchiere rosso pieno di birra e lo accettai volentieri.
Quando la festa cominciò ad animarsi con nuovi arrivati, ricevetti una chiamata da Eston che mi avvisava che la cena sarebbe stata servita tra un ora e che dovevo esserci. Che seccatura, sono solo le sette e devo tornare a casa!«qualcosa non va? Hai una faccia seccata» domandò Fred porgendomi un altro bicchiere d'alcol. Ultimamente avevo impressione che ci provasse con me anche se aveva una ragazza.
«no, va tutto bene ma ti devo avvisare che me ne sto andando» dissi finendo il rum che c'era nel bicchiere che mi aveva appena dato.
«ma come? La festa è appena iniziata?» sì e tu sei già ubriaco. Si stava avvicinando un po' troppo al mio viso.
Stavo per dirgli di spostarsi quando sentì la suoneria del mio cellulare. Era Rebecca
«hei, finalmente ti decidi di rispondermi! Si può sapere perché non rispondevi prima?» la sua voce era infastidita ma si sentiva anche che era anche un po' brilla. Non che io fossi messa meglio.
Le raccontai tutta la vicenda delle foto di Kelly e del fidanzamento di mio padre, restò in silenzio ad ascoltarmi senza dire niente. Fece solo alcuni commenti sulla mia scelta di vivere coi nonni e mi invitò a passare a casa di Levi dove a quanto pare c'era una festa. Le risposi che non potevo visto che mia nonna si era raccomandata con me per la cena ma lei continuò ad insistere.
«dai hai bisogno di un po' di distrazioni e poi Bruce non fa che chiedere di te» ero un po' tentata. Sinceramente non avevo alcuna voglia di rientrare a casa e non avevo nemmeno nessun motivo per non andare a casa di Levi per unirmi agli altri, infondo il nonno lo potevo vedere anche domani. E per aggiunta se mi fossi fatta qualcuno non mi sarei creata nessun esame di coscienza visto che anche Benjamin si stava divertendo. Pensare a lui e Kelly mi fece bollire il sangue nelle vene. Avevo bisogno di scappare dai miei problemi e probabilmente se fossi ritornata a casa non avrei fatto altro che pensare a loro due insieme.«eddai vieni a farti scopare a dovere e manda a quel paese quella dittatrice di tua nonna» risi per il tono deciso con cui Rebecca mi stava parlando. Decisi di cedere alle tentazioni sue tentazioni e sterzai la macchina per cambiare direzione.
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Il fine giustifica i mezzi
RomansaIris Klein , Benjamin Benz. Due cognomi importanti. Due ragazzi con una vita piena di bugie, tradimenti, conflitti ma anche amori. Lui può essere descritto con soltanto tre parole : presuntuoso, insensibile e possessivo. Pure lei : egoista, vendi...