capitolo 1

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Oggi è il mio compleanno .
18 anni di una vita che non sembra mia.
Ma almeno adesso lo so.
Ho deciso di diciamo "fare un viaggio"
Ho letto la pagina prima di questa e ho visto una mappa.
Sono alla ricerca di me stessa.
Ma so che non mi troverò così facilmente.
Il primo posto in cui devo andare è in un paese abbastanza distante da qui.

Sono già arrivata e la mappa mi ha portato proprio davanti ad una casa.
Adesso devo bussare.

A rispondermi c'è una ragazza che si avvicina al cancello e mi chiede chi sono e cosa faccio lì.
D'un tratto spunta un ragazzo che mi dice di entrare .

Parliamo per un pó,lui è un angelo caduto e la ragazza è sua sorella nata essere umano. Si chiama Kalè Occhi grigi e capelli biondissimi.
Lui mi indica su una mappa un posto poi però mi dice:
"Io posso pure accompagnarti se vuoi "
"Non ti preoccupare grazie però."
Lui mi guarda dicendomi:
"A me farebbe piacere"
"Beh in questo caso si."
Prende la mappa appesa al muro e scendiamo giù al garage .
La posa sulla macchina e mi invita a salire.
"Sei felice di quel che sei? Insomma tu sei felice ora?
"Vedi non ero come volevano loro ma non sono mai stato sbagliato, ero incompreso, come te, questa condizione all'inizio mi faceva star male, non sapevo chi sono, ma ora lo so e ora che mi conosco posso dire di essere felice, io non ricordo niente di lì, tranne la tristezza è un sentimento che mi sono portato anche qui, ma ora che sento anche cose diverse ho scoperto che non era la mia tristezza, ma quella di quelli che mi stavano attorno. "

"Non ti seguo? Loro erano perfetti perché dovrebbero essere infelici?"
"Tu credi troppo alle maschere, loro erano attori infelici e  inconsapevoli, erano burattini nelle mani di lui. E non provavano nulla. Il vuoto. Apatia. Erano incompleti e non lo sapevo. E alzarsi fare qualcosa tipo andare a scuola o salvare qualcuno non li avrebbe mai dato un qualche tipo di ambizione e ciò li appantanava e li rendeva schiavi dell'apatia, ma il loro animo, la parte più intatta di loro soffriva l'eterna bugia a cui lui li sottopone. E questo in eterno. So che se tu non sei più la su come me allora non eri fatta perciò, non tutti possiamo essere schiavi di quello che vuole lui, di quello che vuole la società, e allora lui ha preferito eliminare il problema scartandoci..
Io non so come, e quindi non chiedermelo, riesco a ricordare ciò, perciò mi convinco che se me lo ricordo è perché servo. Sono sicuro che cambieremo qualcosa. Dico sempre che il cielo ti resta attaccano negli occhi anche quando se ne va.. Allora vogliamo andare? "
" Sìsì"
Ancora ci penso, insomma," Lui" chi è lui? Se mi sforzo e mi metto a pensare ricordo solo un ombra, ma là su non lo chiamavamo Lui, dovrei chiedere a Kale chi è, eppure una strana sensazione mi colpisce. Inizio a sentire che forse per oggi ho già avuto troppe informazioni.

L'angelo sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora