Capitolo 6

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"Quindi io potrei riottenere le mie ali? Potrei volare?"
"Dipende, io e Nathan le riabbiamo eppure conoscono angeli caduti che nonostante abbiamo scoperto il loro nome, non hanno riottenuto le ali."
"Ah, comunque non mi importa insomma io, non ricordo nemmeno che sensazione si prova a volare, forse nemmeno mi piacerebbe, e quindi fa niente."
"Sei buffa. Ti si sono illuminati gli occhi nel sapere che io ho le ali, e scommetto che saresti stato troppo contenta ad averle pure tu. Eppure ora che sai che forse non le riavrei le rinneghi. Questo è un atteggiamento puramente umano, sai ?"
"Non posso mica scordare le mie abitudini da umana ora che so di non esserlo.."
"Non ti seguo"
"Quelle che per te sono abitudini da umana, sono per me, me. Io sono fatta di questi piccoli ed enormi difetti, e il bello? Non me ne vergogno più. Lo riconosco. Sono fatta così, sono sbagliata? Si sono l'angelo sbagliato, e pensa che anche quando ancora non sapevo ciò che ero, io lo ero. Non posso far finta di ignorare che ho dei difetti. Ma non posso neanche per finta di pensare che gli altri non ne abbiano."
Mi guarda Kalè. Mi sorride e sembra perso in un mondo tutto suo quando mi dice -" sei l'angelo sbagliato? A me non sembra. Se è da anni che ti stavo aspettando. "
Resto così, ferma e nella mia mente le parole di Kalè mi rincorrono. Se fosse vero, se io non fossi tanto sbagliata, e mi serviva un angelo come me per dirmi che non ero sbagliata. Ora nella mia testa è tutto più semplice i problemi che ho da sempre, ora non esistono più. I complessi di inferiorità, sono scomparsi per merito di un ragazzo che a stento conoscono da un mese. Era così semplice. Bastava dire questo? Ho bisogno di questo. Guardo ancora Kalè, forse solo perché è stato lui a dirmi che non sono sbagliata ora non mi sento più male. Ma se così fosse allora. Mi sono innamorata? Di lui? Così?
Questi pensieri così veloci mi hanno costretta a non sentire Kalè che ora sta parlando. Lo devo troncare. Gli chiedo di uscire, dicendo che ho sonno. Anche se non sono per niente convincente. Ma lui cortese esce.
Resto ferma a guardare il soffitto.
Innamorata? Di lui? Così?
Come se lo conoscessi da sempre eppure non lo conosco affatto. Come se ci fosse sempre stato nonostante io non gli avessi mai parlato più profondamente prima di ora.
Come è possibile ciò? Non me lo spiego affatto. E ora? Ora? Sono sicura lui non abbia la minima idea di ciò che sto pensando e va bene così.

L'angelo sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora