Capitolo 5

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Ed effettivamente ora si che ci dobbiamo preoccupare, perché se la mia supposizione è esatta allora stiamo mettendo in pericolo non solo la Pace, tra angeli e demoni ma anche la pace delle creature marine e degli esseri umani, soprattutto di questi ultimi che dipendono completamente dalle nostre scelte, essendo più deboli.
È quindi necessario non fare supposizioni ma avere prove certe, per poi decidere cosa fare.
Per questo abbiamo deciso di stare per un po' in un hotel, per pensare ad un piano.
Mentre ci dirigevamo lì, ho notato due ragazze che parlavano erano sicuramente più piccole di me, e pensare che loro erano, probabilmente, demoni, mi ha fatto impressione. Chissà quante persone mi sono passate davanti e magari erano angeli, demoni o qualunque altra cosa. Quante cose io non avrei potuto nemmeno immaginare se non avessi preso in mano il mio diario, o almeno quella pagina che ne restava.
Non avrei conosciuto Kalè o Nathan . E forse ora mi sto rendendo conto di una cosa importante, e se scoprissi di non voler conoscere fino in fondo la vecchia me?. Se rimanessi delusa dalla vita che conduceva?
Sto riflettendo troppo, troppi se e troppi forse. Qualunque cosa succeda, io devo conoscermi. Devo sapere chi ero. Si lo devo a me stessa.
E tutti questi pensieri mi son tanto familiari. Prendo il telefono e metto le cuffie, mi butto sul letto e ascolto "arirang ". Ecco la frase che sembra che Lowlow mi abbia rubato dalla testa in questo momento. "Poi mi sconvolgo e penso che la mia vita è bella solo nell'idea di ciò che pensi che sono". Ah Giulio come fai a capire sempre quel che penso?
A distrarmi dal mio dolce naufragar in questo mare ci pensa Kalè, bussando alla mia porta.
Lo apro e ho una sorpresa.
Ha portato la pizza, a volte mi sembra di essere estremamente loggoroica eppure Kalè mi ascolta, chi se lo aspettava. Sorrido, forse anche troppo. Ma non riesco a fare altro.
"Entra" dico
Lui quindi entrando, ricambia il mio sorriso. Mi torna a mente la prima volta che lo ho visto, non ci ho riflettuto così tanto, ma in realtà Kalè è sempre stato così dolce, non mi doveva nulla eppure è qui ad aiutarmi. In più chi si era accorto che fosse così bello.
"Come stai?" dice lui
"Non lo so, ultimamente non so nulla."  gli rispondo penseriosa
"Capisco, io sto pensando a mia sorella, non mi importa se tipo scoppia una guerra e muoiono angeli e demoni, pagherebbero la loro cattiveria, ma, gli esseri umani non doveno essere toccati. No."   ascoltando Kalè solo ora mi rendo conto quanto forse non solo io, ho dei dubbi, delle paure,
"Ma anche gli esseri umani non sono tanto bravi."  rispondo io abbastanza superficialmente. Proteggere gli essere umani è la battaglia di Kalè, come ho fatto a non capirlo prima?
"Resta il fatto che non meritano di morire per questa guerra."
"Stai tranquillo, saremo attenti a proteggerli."
"Grazie Alexia."
"Ti piace questa pizza?"
"Si ma non è bella come quella di Napoli."
"Va be la prossima volta faccio un volo e vado a Napoli. Se lo vuoi te."
"Ecco bravo. Tu hai le ali? Ma non sei caduto? Non te l' hanno tolte?"
"Si lo avevano fatto ma poi mi sono rispuntate poco dopo che avevo scoperto il mio vero nome. "

L'angelo sbagliatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora