Sta guardando verso di me.
Ha il solito zainetto verde sulle spalle, quello che possiede fin da quando è arrivato qui, fino a quando aveva otto anni. Un libro tra le mani.
Ma lo so che passerà il viaggio sulla stessa pagina senza leggere nemmeno una riga.
Guarda verso di me, verso la mia finestra. lo sa, che sono dietro alle tende e che sto piangendo e che non riuscirò a salutarlo.
Farebbe troppo male.
Ho perso Alex appena un mese fa. Brucia ancora.
Lo abbiamo perso entrambi. Suo fratello, il mio migliore amico.
Non posso salutare anche lui, farebbe troppo male.
Alza la mano in un cenno, lo sa che sono qui. mi sta salutando, ed io sono troppo codarda per scendere e lasciare che mi stringa tra le sue braccia.
Guarda di nuovo verso di me. Mi sembra di perdere altri pezzi dal cuore. In un mese non ricucisci una ferita. Ma ora sembra lacerarsi il petto sotto il peso di una nuova.
Sto perdendo anche lui. Lo capisco appena lo vedo salire sull'auto. Si vedono le valigie dal portabagagli.
Le luci della casa di fronte sono spente. La prossima volta che si accenderanno non saranno più gli Hellings a varcare la soglia di casa. Non ci sarà più il tappetino di benvenuto color verde, o le tende lilla con i fiori in bianco del piano di sotto.
Un rombò e la macchina parte, fa retromarcia ed esce dal vialetto.
In America, stanno andando lì.
Perchè non puoi convivere sapendo che a tre strade di distanza il tuo figlio minore ha perso la vita per colpa di un pirata della strada ubriaco.
Quel bambino era il mio migliore amico.
Il bambino cresciuto sul sedile posteriore è suo fratello, il mio migliore amico.
Ed io li ho persi entrambi.
Non sapevo che un dolore cosi lancinante potesse divampare nel petto. E nemmeno che a un certo punto le lacrime smettessero di sgorgare.
«Mamma» è un sussurro, rotto da un pianto di soli singhiozzi.
Spero mi senza lo stesso, prima che cambi idea.
«Dimmi tesoro»
Mi ha sentito, era fuori dalla porta, io lo so.
Il suo viso è stanco e gli occhi sono leggermente arrossati.
«Voglio andarci, ho cambiato idea»
Annuisce appena, un leggero sorriso sul volto. Forse ci sperava.
Sono in ritardo perchè l'aereo parte alle tre, me l'ha detto lui in un biglietto lasciato nella casa sull'albero. Come facevamo per le cose importanti.
Sarà già all'imbarco.
Sto correndo con la mamma. Al Gate 13 mi ha detto.
Vedo i numeri, 11, 12, 13.
E al tredici manca l'ultima persona della fila ad essere controllata.
Sono in ritardo.
Mi sporgo oltre la linea di delimitazione, spero solo di vederlo che guarda vero di me.
Come se si aspettasse di vedermi da un momento all'altro.
Ma gli avevo detto che non sarei venuta. Ero convinta di non riuscire.
Fa male, ma mi è rimasto solo lui e non posso vederlo andar via senza nemmeno salutarlo.
un piccolo sorriso scappa dalle mie labbra quando lo guardo voltato verso di me, ci sperava ancora. Un tiepido torpore mi avvolge il cuore.
Luke sta sorridendo.
Ed è il primo sorriso che gli vedo fare da un mese.
Sorrido anche io, prima di sentire il cuore lacerarsi di nuovo quando realizzo che difficilmente lo rivedrò e la consapevolezza di averli persi entrambi mi colpisce il volto.
Forte, violento, da togliere il respiro.
Sento gli occhi riempirsi di lacrime, io che pensavo di averle finite.
Una lacrima solca anche il suo volto, prima di vedere le porte chiudersi e di sapere che quel 13 giugno, quando Alex ha perso la vita, anche l'amicizia tra me, Alex e Luke sia andata in frantumi.
Ho perso tutto, quella notte.
Quando quelle porte si sono chiuse ero convinta che non l'avrei più rivisto, che avrei dovuto ricominciare con il peso di un'assenza nel cuore.
Un'assenza immensa, la sua e quella di Alex. Nel giro di appena un mese.
Non potevo saperlo che dieci anni dopo l'avrei rincontrato.
Perchè Luke sarebbe diventato il front man dei Sonorous, una band americana di fama mondiale.
Perchè io sarei diventata la cantante degli "Hiraeth" una band conosciuta appena a livello autraliano.
E ci sono conti che il destino non può sospendere di punto in bianco. Forse in nero, ma in bianco non si può chiudere un conto in sospeso.
Ci sono legami più forti di qualsiasi forza magnetica. Fili invisibili che, anche se distanti nel medesimo universo, si ritroveranno sempre.
Dal primo capitolo:
«Dite addio a questa bettola ragazzi, fate i bagagli perché ci aspettano due settimane a Los Angeles» urlò Joel , un grande sorriso trattenuto gli esplose sul volto.«Avete un provino»
Sentì le braccia di Nia avvolgermi e stringermi a sé, urla eccitate provenire da tutti i membri che si univano a quell'abbraccio. Urlai entusiasta unendomi a loro.
Forse era davvero arrivato il nostro momento di farci conoscere al mondo. Un provino, in America.
Un provino, con chissà quante altre band in gara per chissà quale gruppo. Ma non importava.
Saremmo dovuti essere la miglior band, avremmo dovuto vincere noi.
«è una cosa tosta ragazzi, si tratta di un tour estivo di due mesi, per tutta l'Americana con una data anche in Canada, vincere significa tanto per la nostra musica. La sounds records vuole sentirvi e voi dovete fargli capire che nonc i sarà nessuna band meglio di voi okay?»
Sgranai gli occhi, la Sounds Records era una delle maggiori case discografiche, a loro il nostro demo era piaciuto.
Era incredibile.
«Per quale band Joel?» esclamò entusiasta Nia, e gli occhi di Joel tornarono eccitati.
Doveva essere una gran band. Dal suo sguardo si leggeva tutta l'agitazione, l'entusiasmo e l'eccitazione.
«Sono i Sonorous , ragazzi» urlò, ancora più eccitato.
Gli altri ragazzi esultarono, mentre io sentivo la terra sotto i piedi iniziare a vibrare. Era come se non fossi più ancorata al pavimento.
Alice nel paese delle Meraviglie che cade nella tana del bianconiglio. Era la nostra occasione, ma io mi sentivo schiacciata da un incudine.
Quella era la band di Luke, ed io non ero pronta a rivederlo.
Il mio cuore non lo era .
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Nowhere
RomanceI "Sonorous" sono una band americana di successo, la fama mondiale li ha avvolti da ormai qualche anno, e quando indicono un concorso per cercare una band di supporto, sembra essere l'occasione giusta per gli "Hiraeth", una band australiana conosciu...