11. Era solo per guardarmi il culo?

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Al Soursea, Lucas Reece Hellings.

«Okay, ora puoi spiegarmi di nuovo il motivo per cui hai lasciato quel bocconcino?»

Mi sto allacciando la camicia bianca davanti allo specchio mentre un fastidioso Aiden continua a interrogarmi su Bea. Gli lancio un'occhiata di traverso, vedo il suo sorriso compiaciuto attraverso riflesso nello specchio.

Stravaccato sul letto, le mani dietro ai capelli ricci spettinati e i piedi a penzoloni.

«Perché sapeva che lei sarebbe diventata strafiga e lui un cesso» spiegò tranquillamente Matt uscendo dal bagno, ancora le mani impiastricciate di gel. Quei capelli verde fluo erano perfettamente a punta. «Non poteva reggere il confronto»

Il vero motivo per cui me ne sono andato, non lo sanno.

E non dovranno saperlo. 

Mi fido di loro, ma certe cose speri solo che siano destinate a finire nella lapide con te. C'è troppo oltre alla morte di Alex dietro, un'altra realtà che fingo io stesso che non esista. 

L'unica che avrebbe potuto capire l'ho lasciata mentre piangeva all'aeroporto. Le sue lacrime ed il mio sorriso amaro, esploso in un pianto appena mi sono voltato. 

Lo sapevo che sarebbe venuta, anche se diceva di no, anche se diceva di non farcela. Fin da piccola pensava continuamente di non riuscire, "non c'è la faccio" ripeteva assiduamente, e poi ci riusciva sempre.

Sarebbe riuscita ad andare avanti, senza di me. 

«Dovevo andare via» mi limito a dire.

Controllo l'immagine riflessa allo specchio. Un effetto trasandato da "ho appena fatto sesso" che fa impazzire le donne.

Ma stasera non penso a nessun'altra. Non riuscirei mai a fare il coglione con lei qui con me, non c'è ne sarebbe nemmeno il bisogno. Nessuna mancanza da placare. 

«Potevi continuare a sentirla, cazzo guarda com'è diventata»

Afferro un cuscino e lo scaravento addosso ad Aiden.

«Hei attento che rovini i miei meravigliosi capelli» si risistema i capelli con una scrollata.

«Certo riccioli d'oro, lo smalto di che colore te lo metto?» lo canzona Cale scatenando l'ilarità generale.

«Siamo pronti? CI staranno aspettando»

Eravamo già in ritardo di venti minuti, ma non ricordo una volta che fossimo stati puntuali. Gli "Hiraeth" saranno già pronti ad aspettarci al loro albergo.

Risiedono ancora nell'albergo destinato ai partecipanti al concorso, e dobbiamo passarli a prendere con i minivan.Quando arriviamo a destinazione scopriamo che se noi eravamo in ritardo, gli "Hiraeth" lo sono ancora di più.

«Mi dispiace ragazzi è colpa delle nostre ragazze, iniziate pure ad andare, vi incontrate là»

Ben annuisce a Joel e riparte, alla volta del Soursea, il nostro locale portafortuna. Prima di ogni tour è tradizione.

«Chissà che due strafighe»

«Aiden piantala» lo ammonisco severo. Non mi va che parli di lei così, non mi piace per niente.

«Che geloso sei? Madonna» sbuffa e si corregge prontamente:

«Chissà che strafiga Nia»

«Neanche Aiden, non fare il coglione con le ragazze della band di supporto, è una promessa» interviene Cale, un dito puntato contro riccioli d'oro e lo sguardo intimidatorio.

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