Horror

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Traccia numero due: Horror, Thriller

Lily's point of view:

Quel giorno sarebbe stato un giorno speciale, un nuovo paziente sarebbe entrato a far parte di quella piccola comunità di matti.
Così ci chiamavano là fuori, oltre quelle mura bianco riluttante.
Per loro non eravamo altro che dei pazzi, dei matti.
Ma noi avevamo un dono speciale, eravamo diversi da loro, azzarderei a dire; migliori.
Possedevamo la follia e la follia possedeva noi, è per questo che ci richiudevano in strutture come quella. Manicomi, ospedali psichiatrici, chiamateli un po' come vi pare.
Loro avevano paura di noi, ci temevano, e devo ammettere che era una bella sensazione.
Il cancello si aprì, si sentirono delle catene strisciare il pavimento e dei passi duri, rigidi, camminare di fianco a lui.
Era arrivato, un brivido mi assalì completamente portandomi a mordermi il labbro inferiore.
Non vedevo l'ora di fare la sua conoscenza, ma non c'era fretta.
Non c'era alcuna fretta.
Il diavolo progetta, aspetta, guarda ed elabora, e dopo, solo dopo attacca.
Quella è la sua mossa finale, quello era il suo scacco matto.
Dalla mia stanza preso un libro e scesi giù, diretta nella sala comune.
Sicuramente dopo essersi "sistemato" nella sua cella, l'avrebbero fatto scendere per "socializzare" con gli altri pazienti.
Mi sedetti su una sedia isolata ed iniziai a leggere mentre aspettavo.
Sentii dei passi muoversi verso di me, ma non alzai lo sguardo.
≪ Hey sorellina ≫
Alzai lo sguardo incredula, non poteva essere veramente lui, doveva semplicemente trattarsi di una delle tante voci che sentivo nella mia testa che voleva giocarmi un brutto scherzo.
Ma poi lo vidi, lì davanti a me, poteva forse essere un'allucinazione?
Vidi quegli occhi neri come la pece, come gli abissi.
Quegli occhi che non vedevo da ormai troppo tempo.
Che fosse venuto a farmi visita?
Se così fosse perché aveva anche lui il camice?
≪ C-che cosa ci fai qui? ≫
≪ Beh sorellina, a quanto pare sono schizofrenico, come te ≫
≪ C-che cosa? ≫ sbottai, ≪ sei entrato in casa mia? ≫ per poi abbassare sempre di più la voce fino a ridurla in un bisbiglio.
≪ Tutto ciò adesso non ha importanza.
Dobbiamo trovare un modo per andarcene da qui. ≫
≪ Che cosa? Il senno l'hai lasciato fuori da qui forse? Pensi che non ci abbia già provato a scappare? È impossibile ≫
≪ Niente è impossibile sorellina, non essere così negativa.
Dobbiamo trovare un modo per andarcene, ti stanno cercando. ≫
≪ Cosa? Chi? ≫
≪ Loro.
Stanno venendo a prenderti. ≫
Sentii l'ansia assalirmi completamente.
≪ Beh e cosa pensi di fare? ≫
≪ Ultimamente ho scoperto di avere un dono speciale ≫
≪ Un dono speciale? Ma di che stai parlando? ≫
≪ Sto parlando di magia, Lily. ≫
≪ hahahaha, vuoi prendermi in giro?
Cos'è ti hanno mandato la lettera per Hogwarts? ≫
≪ No, ma 'sta a vedere. ≫ disse e con un movimento della mano portò la sedia a se e si sedette.
≪ Come hai fatto? ≫
≪ Magia. Non lo capisci?
E dovresti avercela anche tu!
Credo che mamma e papà ci abbiano rinchiuso qua dentro per proteggerci. ≫
≪ Quindi se non ho capito male tu staresti presupponendo che mamma e papà possiedano un potere sovrannaturale che hanno passato a noi.
Presupponiamo che sia così, perché non ce l'hanno mai detto?
Perché chiuderci qua dentro? Potevano aiutarci a proteggerci.
Come potrebbero mai pensare che questi qua possano farlo meglio di noi? ≫
≪ Non lo so Lily, non lo so.
Non so perché ce l'abbiano nascosto per tutto questo tempo o tutto il resto.
So solo che ci stanno raggiungendo, e dobbiamo andarcene. ≫
≪ Beh, hai un piano? ≫
≪ Sì. Mi sono allenato, ed ho studiato alcuni incantesimi di attacco, di difesa e tanto altro.
Lascia fare a me.
Ora andremo tutti e due nelle nostre celle e tu ti eserciterai con degli incantesimi che ti scriverò in quel libro. Okay? ≫
≪ Okay, ma non credo di possedere alcun potere. ≫
≪ Sì invece. Lo sento, lo intuisco.
È nascosto dentro di te, da qualche parte. Tocca a te farlo uscire fuori. ≫

Mikael's point of view:

Quasi scoppiai a ridere quando guardai la sua faccia.
Io stesso non credevo alle mie parole, non mi aspettavo che lei lo facesse.
A quanto pare era molto più stupida di ciò che sembrava.
Stava scappando dall'oscurità, ma non sapeva che io; ero l'oscurità.
Il suo dolce fratellone, lo stesso fratellone che l'avrebbe venduta a Satana, in cambio di diventare un demone.
Quando la guardia mi accompagnò alla cella gli strappai il cuore dal petto e gli sfilai la pistola dalla tasca della divisa e la nascosi.
Mi sarebbe servita di lì a poco.
Mi accertai che mia sorella venisse chiusa nella sua cella, e poi iniziai a canticchiare per il corridoio.

" I'm not the man you think I am,
I'm not that kind of guy."
Sparai in testa ad un'infermiera.

"Beneath this sleek exterior
there's less than meets the eye."
Sparai negli occhi ad una guardia.

"I'm just what you've been looking for,
your wildest dream come true."
Sparai nel petto ad un paziente ed infilando le dita dentro il foro allargai il buco, per poi fargli fare la stessa fine del lupo in Cappuccetto Rosso.

"I'm not the man you think I am,
but I'm the man for you."
Dissi guardando negli occhi una paziente che mi guardava con terrore, per poi prenderle in pugno i capelli e tirarle la testa all'indietro fino a fargliela spezzare.

Lasciai gli altri scappare, non mi importava davvero di loro.
Presi un coltello davvero grande e davvero affilato dalla cucina, ed
andai verso la cella della mia piccola adorata sorella.
Quella sorella che mi credeva un eroe, quella sorella che s'infilava nel mio letto quando aveva gli incubi, ignara del fatto che il suo peggior incubo sarei stato io.
Risi di sano gusto, non avevo mai provato affetto per lei, o per i miei genitori.
In realtà, per nessuno.

"I'm on important business,
I'm late for my premiere.
I'm doing you a favor just by being here."
Canticchiai prima di entrare nella cella di mia sorella.
Sarebbe stato davvero molto divertente vederla urlare, chiedermi pietà mentre il suo sangue scorreva tra le mie mani.
≪ Mikael, cosa sta succedendo? ≫ mi chiese spaventata quando mi vide sporco di sangue.
≪ Oh, lo sperimenterai sulla tua pelle ≫ dissi facendo penzolare il coltello.
Provò a scappare, ma il biglietto per l'inferno era di sola andata.
La pugnalai esattamente seicento sessantacinque volte prima di darle l'ultima pugnalata fatale.
Scoppiai a ridere, risi veramente di gusto.
Tornai a casa fiero di me, pronto a completare l'opera.
Mia madre appena mi vide corse verso di me preoccupata che mi fosse successo qualcosa, che qualcuno avesse provato a farmi del male.
Povera illusa.
Usai la stessa procedura che usai con mia sorella.
Aveva un non so che di epico è patetico allo stesso tempo.
Mi stesi di fianco a mia madre ed iniziai a canticchiare "Mother please forgive me.
I just had to get out all my pain and suffering.
Now that I am done... remember I will always love you.
I'm your son."

la_nostra_amicizia_

Concorso di scrittura "Io creo".Where stories live. Discover now