Se la luna tocca e fugge
Se la luna tocca e fugge
Del domani non sappiamo
Se tornare noi dovremo
Forse il cielo è troppo buio
Perché nasca un'altra rosa
Un disegno che si cuce
Se la luna tocca e fugge
Se la luna tocca e fugge
Il sogno di Chanyeol danza come lucciole in una sera d'estate prima di cadere per miglia sconfinate, attraversare luoghi sconosciuti e sciogliersi all'interno di un bicchiere d'acqua.
Si disgrega in miliardi di piccole particelle che sfuggono l'una alla copia di se stessa. Si congiungono per un istante, polo negativo con polo positivo. Si attraggono e mentono nella loro immobilità. Un secondo è il tempo di incontro, una frazione di respiro e si separano alla ricerca di un'altra fonte di attrazione. Nel caos primordiale, due poli negativi si avvicinano e scivolano l'uno sopra il dorso dell'altro in una danza infinita.
Gli opposti si attraggono. Gli uguali persistono.Quando Park Chanyeol si sveglia – la melodia della ninnananna sepolta in un angolo remoto del suo cervello – avverte il fastidioso picchiettare della pioggia sulle persiane in legno che la sera prima ha dimenticato di chiudere.
Con un movimento tutt'altro che fluido si alza dal materasso logoro e si appunta mentalmente di serrare ogni apertura dell'appartamento, perlomeno in autunno.
L'odore familiare di terra umida giunge alle sue narici. Chanyeol respira a fondo prima di cercare il calendario appeso alle pareti senza aprire gli occhi. Le dita si muovono febbrilmente lungo l'intonaco scrostato e dopo qualche secondo incontrano la carta.
Le palpebre lentamente si schiudono.Tre anni prima.
Ci sono minuscoli frammenti di istanti che non giungono mai ad una fine. La loro manifestazione – pressoché invisibile all'occhio umano ma ben percepibile dalla mente – è un continuo ripetersi di sfaccettature tra realtà e ricordi. Milioni di frammenti di specchio schizzano in tutte le direzioni e ognuno di questi mantiene in vita un pensiero allo stadio fetale. Lo nutre, lo sazia e lo cresce finché esso non diventa così ingombrante da perforare le pareti che lo circondano ed infiltrarsi, appuntito, nella mente di una persona. Gli aborti cerebrali di Park Chanyeol fanno parte di un'esistenza non del tutto finita ma neanche completamente iniziata, ed è per questo che pensa al suicidio come all'unica soluzione possibile.
Quando ci riflette scoppia quasi inevitabilmente in una risata senza tempo. L'isteria è evidente e sono necessari pochi minuti perché il tremolio della gola si trasmetta anche alle braccia ed alle gambe, la voce si trasformi da un tumulto di suoni aspri ad un sommesso singhiozzare e cada contro il muro abbracciando l'aria gelida.
Ci sono stati momenti in cui Chanyeol ha pensato di potercela fare. Momenti in cui ha creduto che ogni singolo respiro non fosse per lui. Momenti in cui ha sperato di poter vivere.
Ma la consapevolezza dell'impotenza è troppo forte, così com'è forte il dolore e, quando Chanyeol guarda oltre il vetro appannato della sua finestra e vede il colore del terriccio bagnato, pensa che la tonalità sia disgustosamente simile a quella degli occhi di Baekhyun.
Con le mani fruga dentro un cassetto e ne estrae la familiare confezione di antidepressivi. Svita il tappo e lo rovescia sul palmo della sua mano, rivelandone metà del contenuto.
Chiude gli occhi. Sente il telefono squillare sul tavolo accanto a lui. Avvicina la mano alla sua bocca. Respira.
Buio.
Un minuto dopo le pillole sono sparse per terra e le lacrime di Chanyeol sono sparse sul suo viso.
Prende il telefono e lo porta all'orecchio con le mani che tremano violentemente.
"Lu Han, aiutami."Ciò che distrae Park Chanyeol dall'addentrarsi ulteriormente in quella palude fangosa che costituisce gran parte del suo cervello è l'insistente gocciolare del sangue sulla carta. Appena se ne capacita scuote con potenza la mano ferita, come se il liquido potesse arrestare il suo corso. Stringe così a lungo i bordi spigolosi del calendario che persiste nel tagliarsi i polpastrelli senza avvertire nient'altro.Il sangue continua a defluire dalla spaccatura ed il colore è così bello che a Chanyeol quasi dispiace doverlo interrompere. Avvicina il palmo della mano al viso e con la lingua bagna la ferita per poi fermarsi a contemplarla.
Il dolore ha assunto un significato particolare. Il bruciore smuove corde arrugginite all'interno del suo corpo per poi riportarlo finalmente al pensiero – l'unico – che abbia davvero importanza di essere pensato.
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Paranoid Essence
Fanfiction( chanbaek ↠ Side! hunhan, kaisoo ) I sogni di Baekhyun sono sempre disturbati, come da un'interferenza radio che si inserisce nei meandri della sua psiche labile. ♦ Byun Baekhyun sogna il bianco dei suoi neuroni, sogna di sibili profondi e di morti...