Capitolo 2: *** When Baekhyun's brain is whiter than Chanyeol's one***

90 10 0
                                    

Una lama si affila contro le pareti del cervello di Chanyeol, tagliandole in sottili linee di alabastro e pungolando la sua razionalità. La luce filtra debolmente attraverso le retine di un paio di occhi castani e viene riflessa contro una scatola cranica. Dopo qualche istante, viene catapultato in un luogo che non ricorda di aver mai visto ma che, tuttavia, non gli è del tutto sconosciuto. Accanto a lui non scorge nessuno. Cammina per un sentiero stretto e in discesa che sa non lo condurrà da nessuna parte.
Park Chanyeol, imperterrito, non arresta i suoi muscoli.
Il terreno brullo graffia le piante dei suoi piedi nudi, le scortica, liquido trasparente cola dalle ferite. Alza il viso e al posto del cielo vede uno straccio grigio appeso tra i rami secchi degli alberi.

Un nugolo di aghi frastagliano i contorni della sua percezione visiva, tutto è sfocato, una retina di vapore cala sulle iridi.
Silenzio.

"Credi che se fossi morto sarebbe stato tutto diverso."

Il flusso vitale che permette a Chanyeol di inspirare ed espirare s'interrompe.
Improvvisamente si ritrova accasciato al suolo, rannicchiato su se stesso, dolori lancinanti lungo la colonna vertebrale.

"Credevi che se mi avessi abbandonato mi avresti potuto dimenticare."

Alla seconda affermazione che galleggia nell'aria corrisponde una sferzata di vento sul viso del giovane.
Riconosce la voce e il timbro, ma il tono gli è fastidiosamente sconosciuto.
Viene colto da uno spasmo involontario dei muscoli. I suoi polmoni si rifiutano ancora di lasciar scorrere ossigeno al loro interno.

"Codardo."

Un sussurro.
Park Chanyeol riesce a guardare dinanzi a sé e quello che gli appare è un Baekhyun pallido come la morte, con le guance macchiate di trucco, saliva e terra. La lingua appuntita e gli occhi strabici, unghie lunghe che graffiano il terreno.

"Vieni con me."

Quando Chanyeol schiude gli occhi, del suo sogno non rimane nulla se non il fumo di una sigaretta spezzata a metà.
I suoi piedi scalciano debolmente le lenzuola e trovano appiglio tra i solchi del materasso logoro e consumato; si fanno strada tra le doghe scoperte della rete e, con l'ausilio delle gambe, sfiorano il pavimento.
Il linoleum è bagnato - come se la chiazza umida sul soffitto non fosse abbastanza per ricordargli quanto la sua vita sia misera e priva di agi – e il giovane vi slitta appena prima di trovare una parvenza di equilibrio.
Una volta in piedi tende le braccia verso l'alto e sente tutti i legamenti scricchiolare deliziosamente come una manciata di cereali stretti in un pugno di latte.
Il pensiero gli porta alla mente la colazione e, Chanyeol, non ne ha mai saltata una da tre anni a questa parte.
Si trascina svogliatamente nel bagno della sua piccola abitazione, si spoglia dei suoi indumenti non curandosi di chiudere dietro di sé la porta cigolante e apre il rubinetto della vasca da bagno. Aspettato qualche minuto affinché l'acqua non sia troppo pungente, vi si rannicchia all'interno inumidendosi il corpo e lasciando ciondolare la testa in avanti, quasi a toccare le ginocchia ossute.

"Baekhyun ah, non puoi non avere fame: sono due giorni che non tocchi cibo, vieni in cucina."
"Ma davvero Chanyeol, guardami, sono orribilmente grasso." il ragazzo minuto pizzica la pelle del suo bacino con un'espressione disgustata prima di tenerla tra le dita e tentare di spianarla all'altezza delle costole.
"Baekhyun." scuote la testa e tenta di avvicinarsi al giovane dinanzi a sé.
"No!" strilla in risposta "Lo so che vuoi solo farmi mangiare. E allora ingrasserò ancora e ancora. E domani sarò talmente grasso che non mi riconoscerai più. Sarò ripugnante, finirò su tutti i giornali. E loro continueranno a guardarmi."
Chanyeol si arresta a pochi centimetri di distanza dall'altro con una mano dietro la schiena a nascondere una quantità esigua di riso posta all'interno di una scatoletta di sushi da trasporto.
"Loro?"
"Sì. Credi che non mi sia accorto di quello che fanno con il binocolo?" Baekhyun finisce di martoriare il suo ventre e si getta sull'armadietto del bagno alla disperata di ricerca di qualcosa.
"Binocolo?" ripete ancora una volta Chanyeol, stupito dalle parole del giovane "Senti Baekhyun ah, non so di cosa tu stia parlando ma, davvero, ne possiamo-" non fa in tempo a concludere la frase che si deve appiattire contro lo specchio alle sue spalle per evitare la collisione con il rasoio elettrico che il ragazzo gli ha appena lanciato. Per lo spavento, lascia che il contenitore del riso gli scivoli dalle mani e rimbalzi sul pavimento.
"Vedi?" urla ferito Baekhyun "Siete tutti d'accordo!" qualche lacrima percorre il suo viso arrossato dalla rabbia.
Chanyeol rimane per qualche secondo immobile nel suo silenzio. Gli occhi sgranati e le labbra dischiuse parlano abbastanza eloquentemente senza l'ausilio della voce.
Il ragazzo dalla costituzione minuta mormora tra sé e sé un'infinità di parole scollegate tra loro prima di riprendere la sua ricerca all'interno del mobiletto scrostato.
"Hyung..." il più giovane azzarda un passo in avanti "Non ti costringerò a mangiare se non lo desideri. Ma, ti prego, almeno vai a dormire per qualche ora. Sei fuori di te." allunga la mano destra verso di lui nello stesso momento in cui il ragazzo finalmente trova l'oggetto desiderato.
"No, basta. Ne ho abbastanza di essere preso in giro da tutti." sentenzia prima di ridere di una risata isterica, aspra, senza divertimento. Con un'allarmante velocità recupera una presa di corrente e la collega all'apparecchio che ha tra le mani .
"No." incespica Chanyeol con la voce soffocata "Non... cosa, ti prego..."
Il giovane dai capelli corvini tenta un disperato allungo mentre Byun Baekhyun, soddisfatto di sé, entra dentro la vasca da bagno colma di acqua calda con un asciugacapelli acceso tra le dita.

Paranoid EssenceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora