3. I (t)re degli scherzi

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Catherine
Per i giorni seguenti, non ho più sollevato l'argomento "tradimento" con Luke, ma entrambi ci siamo comportati come al solito con tutti gli altri. Un'unica cosa è cambiata: sono ancora arrabbiata con Jill, e non ci siamo ancora parlate dopo l'incidente del mio ricordo. Luke, invece, mi resta vicino e sembra aver capito che sono ancora turbata. Il giorno prima del solstizio d'estate, mi guardo allo specchio e la prima cosa che penso è "Che mi sta succedendo?"
I miei occhi neri sembrano vuoti, ho le occhiaie, sono pallida e i miei capelli neri sono disordinatamente raccolti in una coda. Ripensando ai giorni prima, ho mangiato davvero poco, mi sono sempre svegliata nel bel mezzo della notte a causa degli incubi e ho perso la mia solita grinta. Ho smesso di lanciare coltelli.  Nemmeno quelli della casa di Ares osano più mettersi contro di me. Solo Luke ha il coraggio di farsi usare come sfogo da me, anche perché lui è il miglior spadaccino del campo. Appoggio la fronte sullo specchio e chiudo gli occhi, cercando un po' di calma.
-Catherine...-
-Stai bene?-
Apro gli occhi, e guardo il riflesso di Travis e Connor, che sono davanti alla porta, con un'aria preoccupata.
-Sì, sto bene- mento spudoratamente.
I gemelli si scambiano un'occhiata, poi si avvicinano e mi dicono -Allora...- inizia Travis.
-A chi facciamo un bello scherzo?- continua Connor.
-Non a me!- li interrompo io, con un leggero sorriso.
Gli Stoll ridono sonoramente e poi iniziano a propormi -Cabina 9? Potremmo fargli avere un corto circuito.-
-Cabina 10? Senza specchi?-
-Cabina 6. Un bel ragnetto.-
-Cabina 7? Gli mandiamo una registrazione bella stonata!-
-Oh, ci sono! Cabina 5, li riempiamo di schiuma rosa!- 
Sento le voci dei gemelli affievolirsi, come se si stessero dissolvendo nell'aria che circonda la mia testa, mentre io annego nei miei stessi pensieri. Alla fine non sento più i gemelli, ma sento solo un bisbiglio, flebile, rauco, incomprensibile, come se chi mi stesse parlando fosse alla mia sinistra.
Giro di scatto la testa verso sinistra, per non vedere nessuno. Nessuno sta sussurrando, nessuno.
Travis mi passa una mano davanti agli occhi, mentre Connor inizia a scuotermi, prima dolcemente e poi sempre più violentemente, facendomi sbattere la testa contro la parete del minuscolo bagno.
Gli Stoll continuano a fissarmi mentre mi appoggio al muro, con la testa dolorante tra le mani, mentre il loro sguardo diventa progressivamente vuoto, spento, inquietante. Adesso sembrano delle bambole, pronte a eseguire qualsiasi ordine.
Poi succede tutto in una frazione di secondo: Connor tira fuori una spada dal nulla e infilza la gola di Travis, e subito dopo in fratello gli restituisce il colpo mortale, nello stesso punto. Entrambi si accasciano contro la porta chiusa, mentre riesco a vedere il momento esatto in cui i loro corpi diventano cadaveri, il preciso istante in cui la luce abbandona i loro occhi.
Le spade spariscono improvvisamente e ricompaiono tra le mie mani, adesso colorate di sangue rosso vivo, come se fossi stata io a ucciderli.
Lascio cadere le due spade per terra, e il rumore del metallo contro il pavimento riecheggia per qualche secondo. Poi, sento quel qualcosa che mi spaventa ancora adesso. Il silenzio più assoluto, rotto solo dal mio respiro affannoso.
Mentre mi stringo la testa tra le mani, mentre inizio a versare lacrime di disperazione, di terrore, e cado in ginocchio, il sussurro di prima si fa sentire di nuovo, stavolta in modo comprensibile. È sempre la stessa parola che riecheggia non solo nella mia testa, ma in tutta la stanza, come un proiettile freddo come il ghiaccio che infrange, distrugge e origina le miriadi di crepe su un vetro ancora più freddo: svegliati.

ANGOLO ME
Sì, lo so, in questo capitolo ho traumattizzato il 99,9% di voi, ma almeno sono tornata! Forse mi sta passando in blocco... La magia di dicembre!

Perfetto - Luke CastellanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora