"Diversivo, distrazione, fantasia, cambiamenti di moda, di cibo, amore e paesaggio. Ne abbiamo bisogno come dell'aria che respiriamo."
Penso che a volte prendiamo troppo letteralmente le frasi che leggiamo su Internet. Ho letto questa frase solo recentemente ma credo riassuma un po' alcuni passaggi della mia vita.
"Diversivo, distrazione, fantasia" questo è quello che riassume la mia arte. Un diversivo alle solite, monotone giornate. Un diversivo alla mia vita, più complicata di quello che dovrebbe invece essere. Dipingere, riempire una tela bianca che di per sé, per me, è già piena, piena delle idee nella mia testa, piena di me. Perché è questo che diventa una tela, una parte di te, e una volta riempita hai immortalato un momento, un'idea che riflette il tuo modo di vedere le cose.
"Cambiamenti di moda". Beh, ne so qualcosa. Ho completamente rivoluzionato il mio stile. Vedevo talmente tante foto di quelle cantanti inglesi col papillon che volevo portarlo anch'io. Così lo dissi ai miei genitori e loro mi dissero di dirlo al nonno. Il nonno me ne mostrò tre: il primo era enorme! Un po' troppo. Non era quel che cercavo. Il secondo era un po' rovinato dal tempo e aveva anch'esso una certa dimensione, quindi no. Il terzo beh...era perfetto! Dimensioni giuste, nero e sembrava nuovo nuovo. Era vintage e originale direttamente dall'epoca di mio nonno. Primo passo: ✔fatto. Il secondo step consisteva per lo più nell'indossare camicie e bretelle. Il terzo fu forse il più inaspettato. Inizialmente credo lo facessi per piacere a Lui, poi è diventata parte di me. Vestiti, gonne, collant... cose che odiavo. Ora non potevo farne a meno, mi sentivo una persona nuova, fresca.
"Di cibo". Ecco il tasto dolente. Ne parlerò meglio più avanti, ma accenno alla situazione. Dopo che Lui mi ha lasciata (giugno 2015) per me è iniziata una strada tutta in discesa. Tutto ciò mi ha portato ad ammalarmi di depressione e anoressia che ha scaturito due ricoveri in ospedale negli anni successivi. I miei occhi soffrono ancora a parlarne. Ma sai, quando senti che devi parlare di qualcosa, lo fai. Io ne ho sentito diverse volte il bisogno, ma la forza di volontà e il coraggio sono sempre mancati.
"Amore". Con lui ho passato i mesi più belli della mia vita. Pieni di complicazioni, ma nulla di così grande da non poter essere superato. Andavamo sempre al cinema, passeggiavamo, facevamo discorsi talmente assurdi che boh, non lo so manco io.
Quanto mi manca quella forza che avevo, tutte quelle idee, quella curiosità.
Poi la fatidica frase «Non sono pronto per una cosa così seria». Tutti i miei ideali su di lui distrutti da una frase. Magari quella frase avesse distrutto solo i miei ideali. Stava distruggendo me, giorno dopo giorno. Può sembrare solo che io esasperi una storia d'amore finita male, ma giuro che non lo farei se quello che ne è scaturito non fosse successo."Paesaggio". Anche questo è metaforicamente cambiato. Era cambiato il mio modo di vedere le cose. Tutto era più cupo. Tutto. Come quando indossi un paio di occhiali da sole. E questo si rifletteva sulle mie attività quotidiane e sul mio modo di essere.
Insomma, cambiamenti.
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Il mio viaggio
General FictionComunque mi chiamo Irene, credo di avere 17 anni, non voglio crescere e ho tante cose da raccontare. Sto cercando la mia vita...l'ho persa un po' di tempo fa.