Capitolo 12

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Stefano passò i giorni seguenti ad evitarlo.

A scuola, le chiamate, i messaggi, non gli aveva risposto una sola volta.

Aveva paura.

Perché aveva risposto così a sua sorella?
Non contava davvero niente per lui?
E se invece aveva mentito alla sorella?
Si vergognava di lui?

Tante domande gli ronzavano in testa, nessuna risposta.

Sentiva solo un forte dolore al cuore.

Stefano prese il suo quaderno e cercò di buttare giù tutto quello chr aveva per la testa, cercando di sfogarsi.

Mi manca
Il tuo calore
Il tuo respiro
Il tuo abbraccio come scudo
per proteggermi
La mia testa sul tuo petto
Il tuo cuore la mia casa
Il tuo battito che scandisce
il ritmo della mia vita
Ho bisogno di te
Ma come Catullo
Odi et amo
Ti odio
Per avermi pugnalato
dritto al cuore
Ti amo
Per le emozioni che mai nessuno
mi ha fatto provare
Non basterebbero gli oceani
A riempire il vuoto che hai lasciato
Come lo yin senza lo yang
Mi sento privato
Di una parte di me
Troppo tardi per scappare
Troppo presto per guarire
Mi manchi
Ma farò a meno di te
Come tu di me

Si fermò, incapace di vedere il foglio tra le lacrime.

Non sapeva che fare.

La sorella aveva tentato più volte di farlo parlare, ma lui si sentiva troppo ridicolo e non gli aveva raccontato nulla di quella sera.

E di quel bacio.
Quel maledetto bacio.

Una volta l'aveva sentita urlare al telefono, pensò che stesse parlando con Massimo.
Ma dopo un po' si era calmata e non gli aveva detto più nulla, quindi non ci pensò più.

Si sentiva sempre più in trappola.

-Non ce la faccio a vederti così...

Giulia si sedette accanto a lui, sdraiato sul letto con la faccia immersa nel cuscino.

-Senti, perché non usciamo stasera io e te?
Conosco un posto che propone una serata di karaoke, sarà divertente!
E tu potrei svagarti un po' senza fare il musone.

Gli diede un colpetto amichevole sulla spalla.

-Allora? Cosa ne pensi?

Stefano borbottò:

-Non mi va, voglio stare da solo.

-Ti prego, fallo per me!
Giuro che non ti costringerò a sentirmi sclerare sulla fanfiction che sto leggendo!- fece la sorella, tentando di convincerlo facendo gli occhioni dolci.

Stefano la fissò per qualche secondo, finendo per ridacchiare della sua espressione così convinta.

-E va bene, ma devi mantenere la promessa.

-Grazie fratellino! Sei il migliore!- esultò lei, correndo ad avvisare la madre.

Tanto, per una serata, cosa poteva mai succedere?

Il momento di andare arrivò presto, così entrambi si prepararono e furono accompagnati dalla madre a destinazione.

Stefano si rabbuiò, notando che il locale era uno di quelli che si trovava accanto al parco.
Di nuovo quel parco.

-Dai che stiamo aspettando? Entriamo!- lo esortò la sorella, trascinandolo dentro.

C'erano abbastanza persone, la maggior parte ragazzi ma anche parecchi adulti.

Nonostante il freddo e la notte che era calata da poco, c'era davvero molta gente che aveva lasciato le loro calde case per ridicolizzarsi davanti a tutti.

Quando loro arrivarono c'era un ragazzo che cantava "The final countdown" in modo non troppo intonato.

-Te l'avevo detto che sarebbe stato divertente!- rise Giulia ascoltandolo.

Stefano provò a ridere, ma gli uscì solo un sorriso tirato, abbastanza triste.

La sorella notò che non riusciva a rilassarsi e sospirò, rimanendo per un po' in silenzio, osservando la gente che rideva e applaudeva l'aspirante cantante.

-Mi dispiace... per quello che è successo con Massimo.

Stefano si irrigidì.

-Non è successo niente.

-Stefano...

Ebbe un attimo di esitazione, poi continuò:

-Mi ha raccontato tutto.

Il ragazzo la guardò, nervoso.

-Tutto cosa?

-Eddai non fare il difficile, sai bene a cosa mi riferisco.

Fece un cenno al parco lì vicino.

-Perché non mi hai detto che vi siete baciati?
Avrei sclerato sì, ma avrei anche cercato di aiutarvi...

-Ormai non serve più no?- la interruppe Stefano guardando altrove.

-Senti... a me sembra un ragazzo sincero.
So che ci hai sentiti parlare in bagno di te, ma non hai pensato che magari mi ha mentito solo perché doveva ancora riflettere bene, proprio come te?
Non posso rivelarti nulla, ma abbiamo parlato a lungo e... penso che Massimo provi davvero qualcosa per te.

Stefano alzò lo sguardò, fissando la sorella negli occhi.

Prima che potesse dire qualcosa sentì una persona esclamare:

-Avanti il prossimo!

-Certe volte le persone ci possono stupire, se decidiamo che meritano un'altra possibilità.- gli sussurrò la sorella, rivolgendo lo sguardo verso il palchetto dove si stava per esibire il prossimo "cantante".

Stefano seguì il suo sguardo e il respirò gli si bloccò in gola, per l'ennesima volta.

E sempre per la stessa causa.








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Un po' di suspense non guasta mai muahahaha >:3
No ok, se ci fosse sempre un angelo custode come la tipa a tentare di mettere le cose a posto, sarebbe davvero una gran cosa :')
Beh c'è un solo modo per sapere come finirà xD
Al prossimo capitolo ^w^

Il patto d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora