Capitolo 4

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L'ansia stava iniziando a diventare insopportabile.

-Vedrai che te la caverai, Max è uno di quei ragazzi che farebbe amicizia anche con un porcospino!

Stefano alzò gli occhi al cielo.

-Grazie per aver sottolineato quanto io sia chiuso e debba aprirmi un po' di più...

-Non ti preoccupare, ti aiuterà lui ad aprirti!- rispose la sorella tentando di trattenersi, per poi scoppiare a ridere come una matta.

Il fratello le lanciò una ciabatta, ma Giulia era già scappata nella sua stanza.

-Razza di pervertita!!- le urlò dietro, col viso in fiamme.

Si alzò per recuperare la ciabatta e sentì il campanello suonare.

Era arrivato.

Stefano prese un respiro profondo e andò ad aprire la porta al suo nuovo "allievo".

Massimo lo salutò con un sorriso.

-Posso?

Stefano si fece da parte e lo lasciò entrare, conducendolo poi verso camera sua.

-Carina, è molto confortevole.- commentò il ragazzo appena varcata la soglia.

-Grazie- mormorò Stefano di rimando.
-Puoi appoggiare la tua roba sul letto, la mia scrivania è grande abbastanza per due.

L'altro fece come gli era stato detto e si sedette sulla sedia più vicina.

-Quindi è qui che passeremo le nostre sedute?

-Già.

Massimo si appoggiò col gomito alla scrivania, tenendosi la testa con la mano.

-Come è freddo il ragazzo.

Stefano fece spallucce.

-Non sono abituato ad interloquire coi miei coetanei. Non volevo sembrare sgarbato, mi dispiace.

Massimo non riuscì a trattenere un sorriso.

-Capisco perché tua sorella dice che sei molto intelligente.

Sospirò.

-Va bene, con cosa iniziamo?

Stefano lo osservò attentamente.

-Me lo devi dire tu, qual è la materia nella quale vai peggio?

Massimo fece spallucce.

-Non sono una cima in nessuna materia in particolare. Dall'anno scorso ho iniziato ad odiare la matematica, troppe formule inutili. Poi c'è letteratura in generale che non mi entra in testa, non capisco perché dovrei studiare il pensiero di persone morte...

-Allora non hai capito proprio niente.

Il ragazzo lo fissò confuso.

-Che vuoi dire?

-Studiare la letteratura non è solo "studiare il pensiero di persone morte".
È come se studiassi te stesso.
Tutti quegli artisti del passato, scrittori, poeti, letterati, hanno cambiato qualcosa con il loro modo di pensare.
Hanno espresso opinioni nuove per la loro epoca e non sono stati spesso capiti perché loro guardavano oltre e infatti i loro pensieri sono arrivati fino a noi e risultano veri e reali anche a distanza di centinaia di anni.
Prendi i poeti latini.
Sono passati secoli da quando hanno scritto i loro pensieri eppure essi sono ancora la guida dei ragazzi di oggi.
Quante volte di è capitato di odiare ed amare contemporaneamente una persona?
Quante volte ti è stato detto che per essere amato dagli altri devi prima amare te stesso?
Quante volte hai sentito dire che bisogna godersi l'attimo presente prima che ci sfugga via?
Ecco, a questo serve studiare letteratura.
Tutte quelle persone fanno parte di noi.
E potrebbero anche aiutarci a conoscerci e portare avanti lezioni e valori che aiuteranno anche i nostri successori.

Stefano si bloccò e abbassò lo sguardo.

-Scusa, mi sono lasciato prendere...

-No.

Il ragazzo alzò gli occhi, titubante.
Ma negli occhi del suo interlocutore non vedeva noia o disprezzo ma una luce che sembrava quasi... ammirazione.
Lo aveva ascoltato con così tanta attenzione?

-Non osare nemmeno scusarti. Il tuo discorso è stato bellissimo, strepitoso, io... non avevo mai pensato a tutto questo, cavolo tu sei un mito.

Stefano era senza parole.

-Lo pensi davvero?

L'altro annuì vigorosamente.

-Mai stato più serio.

Poi lo guardò negli occhi, con uno sguardo profondamente dolce.

-Mi chiedo come facciano gli altri a non apprezzare una persona incredibile come te.

Stefano rimase intrappolato di nuovo in quegli occhi.
Così limpidi, così sinceri.

Si sentì imbarazzato ma allo stesso tempo sarebbe potuto rimanere in quegli occhi per ore.

Perché era così gentile con lui?
Perché era così meraviglioso?
Perché lo faceva sentire così bene?

Riuscì a distogliere lo sguardo prima che potesse intuire i suoi pensieri.

-Ti ringrazio- sussurrò.

Massimo ridacchiò e prese il libro di letteratura dal suo zaino.

-Forza, facciamo rivivere questi vecchi simpaticoni e vediamo se sei riuscito a convincermi fino in fondo che sono davvero così belli!

Io non so cosa sia quello che sento.
È una felicità strana, profonda.
Mai provata prima.
Lui sembra capirmi.
Sembra apprezzare il vero me.
Significa che ho finalmente trovato un vero amico?

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Scusate per la lezione di letteratura inspettata ma il mio amore per i poeti latini e italiani non poteva rimanere celato xD
Sembrerò una secchiona da fuori ma ricordate che sono la stessa persona che passa dal comprarsi libri come le Metamorfosi di Ovidio (l'amore mio insieme a tanti altri ♡) a leggere fanfiction e manga pieni di maschietti che si inchiappettano costantemente quindi beh sorry :')
*Che poi anche nelle Metamorfosi ci sono storie di coppie gay del tipo I LATINI ERANO MENO OTTUSI DEI MODERNI CACCHIO*
Okok la smetto, bye bye, al prossimo capitolo! xD

Il patto d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora