la mia colpa per Nuvola

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Prima di raccontare il mio sogno, direi di iniziare con delle piccole spiegazioni che potranno esserci utili per cercare di comprendere al meglio questo sogno, che a dire il vero non è stato semplice ne da affrontare ne da raccontare, ma spero di farmi capire al meglio!

Innanzitutto Nuvola è stato il mio primo cane (sopra al capitolo vi metto una sua foto), era uno Shih-Tzu Toy color bianco e nero, all'età di 15 anni abbiamo dovuto sopprimerlo a causa di un tumore di cui non si trovava l'origine. Dopo appena 1 mese dalla sua morte, fatto questo strano sogno:

Lo scenario nel quale era ambientata la prima parte del sogno somigliava a uno strapiombo che da sul mare, il cielo era nero e grigio come anche il terreno, la parete di rocce situata a sinistra e tutti i sassi intorno a me, sembrava fatto tutto di cenere.

La mia visuale era alquanto insolita in questa prima parte dato che mi sembrava di essere dietro a un vetro ad osservare la scena, quasi come nei sogni fatti da Harry Potter dove lui diceva che nel sogno era il serpente, io però osservavo questa signora, bionda e boccolosa, che correva verso lo strapiombo urlando come una pazza furiosa, sembrava quasi scappare da qualcosa o qualcuno, ma lì non c'era assolutamente nessuno e io non potevo essere ne vista ne sentita. Era completamente sola, quando a un certo punto si gira di scatto con una pistola in mano, il viso segnato dalla disperazione ed è proprio quando punta l'arma verso il suolo e spara che il mio scenario cambia.

Questa volta io sono questa signora che fino a 1 secondo fa osservavo da un punto esterno. Guardo dove ha sparato, anzi dove ho sparato, e vedo il mio cane moribondo che è stato colpito in pieno. In fretta e furia lo raccolgo tra le mie braccia e, alzando lo sguardo noto nel buio più totale, un benzinaio illuminato come fosse su un piedistallo. Inizio subito a correre verso di esso col mio cucciolo in braccio, vedo una macchina che penso fosse mia e cerco in tutti i modi di fare benzina, ma senza soldi e senza alcun aiuto non posso far altro che piangere e correre verso un punto qualsiasi indefinito.

Ed ecco che arriva il terzo scenario. Non so come, mi ritrovo sul retro del cortile della villetta dei miei nonni materni. Questa volta il cielo è normale e io sono veramente io. Entro dal cancellone e vado verso mio nonno che mi guarda tranquillo, io ancora in preda agli spasmi del pianto e dello shock inizio a urlagli contro che dovevamo muoverci e andare di corsa in ospedale o chiamare il veterinario, ma lui faceva le cose con così tanta calma e tranquilla, che a me non faceva altro che far salire il nervosismo. Ad un certo punto mi dice di stare serena dato che il cane sta bene, io di tutta risposta gli urla che non sta affatto bene e che gli hanno sparato, ma quando abbasso lo sguardo verso le mie braccia, Nuvola non c'è e lo vedo camminare zoppicante li vicino, a quel punto noto mio nonno che gli si avvicina e infila le dita nella fessura per togliere il proiettile, ma la situazione degenera poiché dalla ferita inizia a uscire molto più sangue, così prendo Nuvola e saliamo in macchina per dirigerci in una clinica, ma la macchina non parte e il telefono non prende campo per chiamare un'ambulanza.

Mi risveglio nel pieno della notte, in una pozza di lacrime e sudore continuando a dire "è colpa mia" - "sono stata io" - "non volevo" - "mi dispiace". Inutile dire che per la paura di rifare o di continuare quel sogno o per meglio dire quell'incubo, non ho più dormito bene per circa 3 giorni.

Quando ho raccontato questo incubo a una conoscente che fa la psicologa, la sua interpretazione è stata quella che io mi sentissi responsabile per la morte di Nicola perché non volevo che morisse e non volevo lasciarlo andare.

Adesso ditemi voi cosa ne pensate! Aspetto i vostri numerosi commenti!

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