20. Ricorda questa sera...

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Sebastian

Il weekend era ormai alle porte, cominciando da venerdì per le prime prove libere. Nei giorni precedenti avevo girato per la città facendo il turista, anche se quasi sempre al tramonto perchè prima c'era un caldo soffocante. A dire il vero quando calava il sole la temperatura non diminuiva un gran che, però almeno non avevo quella sensazione di essere in una giungla tropicale.

E in Malesia le cose non sarebbero di certo cambiate...

Le prove libere andarono abbastanza bene a parte qualche breve uscita di pista, ma niente di preoccupante. Bisognava misurare i limiti e controllare le condizioni dell'asfalto con le alte temperature. I ragazzi del team come sempre fecero un ottimo lavoro e nel corso di quell'ora e mezza delle FP1 riuscimmo quasi a mettere a punto il giusto assetto per la mia SF70H e anche per quella di Kimi ovviamente.

Dopo le prime prove mi concessi una doccia veloce nella mia stanza, non sarei riuscito a sopravvivere dentro la tuta! Sembrava di essere rinchiuso in un forno quando avevo la macchina spenta. Dopo, quando appena partito, l'aria mi aiutava a stare fresco, ma in quelle fasi era più facile rimanere fermi ai box per i settaggi e cose varie, che ne fare chilometri sulla pista.


Anche nella FP2 non successe nulla in particolare (di negativo intendo), a parte l'uscita di pista di Stroll che aveva parzialmente danneggiato la sua monoposto. Senza dimenticare i consueti bloccaggi da parte di un po' tutti i piloti. Ma in generale la normalità, infondo capitava a tutti di andare lunghi durante le prove, quanto a Stroll... beh avrebbe dovuto maturare un po' di esperienza in più per non fare raffreddare le gomme lungo i brevi rettilinei, seguite dalla rapida successione delle curve del tracciato cittadino.


Quella giornata terminò con le solite interviste, poi finalmente fui libero di andare in camera mia. Ai box si lavorava ancora, ma per quanto mi riguardava io avevo già discusso abbastanza con gli ingegneri e i meccanici, che avevano voluto un resoconto dettagliato delle mie sensazioni in pista.


Per cena ordinai qualcosa dal menù che trovai sul comodino e me lo feci portare in camera. Non avrei avuto proprio le forze di scendere a mangiare.

E comunque non fu niente di particolarmente entusiasmante, soltanto un petto di pollo e un po' di verdure di contorno. Heikki sarebbe stato fiero di me!

Dopo mangiato accesi un po' la televisione per vedere che cosa facevano vedere lì a Singapore, ma la maggior parte erano canali di notizie in una lingua incomprensibile. Soltanto gli ultimi tre canali sembravano più occidentali, infatti si parlava inglese. Non trovai nessun film e decisi di optare per tenermi aggiornato con le mie serie su internet.

Il mio telefono non era certo grande come un televisore, ma avere le mie serie con me era come avere un pezzo di casa tra le mani. Quella sera mi addormentai con il telefono in mano, fortuna che avevo già puntato la sveglia per il mattino seguente!



Serena

Di sabato seguii le qualifiche di Formula Uno con mio padre. Era sempre divertente guardare gli sport con lui, perchè potevamo commentare tutto quello che stava succedendo senza preoccuparci di offendere qualcuno, tanto mia mamma si faceva sempre persa durante le gare o le partite!

La pista di Marina Bay era una delle mie preferite, insieme a Monaco, Monza e Suzuka. Ognuna di queste aveva qualcosa che consideravo speciale: le prime due per il paesaggio e le strette curve, poi Monza per le sue curve e rettilinei ad alta velocità, infine l'ultima per la varietà e il gioco delle curve che rendevano le gare sempre entusiasmanti.

In generale la Ferrari si era sempre comportata bene su questa pista, perciò io e mio padre avevamo alte aspettative.

Già dalla mattinata di sabato infatti, la Rossa era sembrata competitiva e alla fine i suoi tempi erano perfettamente in linea con quelli della Mercedes.

Durante le qualifiche le cose rimasero più o meno come la mattina, ma questa volta erano i piloti a fare la differenza, per cercare di tirare fuori quei millesimi in più, nascosti tra le curve del circuito di Marina Bay.

Come sempre Sebastian non si fece pregare a fare dei giri veloci e riuscì ad ottenere la pole position, mentre Kimi, altrettanto bravo, riuscì a piazzarsi secondo, a soli 36 millesimi dalla pole.

Non c'era niente da dire, come a Monaco e a Budapest la Ferrari aveva ottenuto la prima fila senza fare grossi sforzi.

La Mercedes invece era distaccata di alcuni decimi, sintomo che la loro macchina non era propriamente adatta a quella pista.

Dopo aver ascoltato le dichiarazioni dei piloti, subito dopo la qualifica, fui al settimo cielo vedendo Sebastian felice. Era riuscito a raggiungere il suo obbiettivo, ce l'aveva fatta anche questa volta. Ero anche sollevata, perchè, grazie a Dio, ero riuscito a mantenuto la concentrazione. Chissà se mi aveva detto quelle parole solo per fare della scena, oppure se era vero quello che mi aveva accennato, sulle persone a cui lui teneva...

In ogni caso fui contenta che quello non si era avverato, perchè altrimenti avrei avuto tantissimi sensi di colpa. Alla fine delle qualifiche presi il cellulare, ma subito mi trattenni dallo scrivere a Seb. Era da giovedì sera che non si faceva sentire, forse lo faceva proprio per rimanere concentrato.

Così respinsi la voglia di poterlo sentire un po' più vicino a me e cercai di trovare qualcosa da fare.


Quella sera una ex compagna di classe mi aveva invitata alla sua festa di compleanno e decisi di accettare il suo invito e di andare a festeggiare con il resto dei miei amici.

Andammo in centro, quando arrivai, verso le undici, mi venne subito in mente l'ultima volta che ero stata lì, in quel posto. Sì, perchè ero con Sebastian, in quella che si poteva tranquillamente definire una serata memorabile.

Nel locale suonavano musica commerciale, ma per quella notte andava bene per divertirsi e ballare con le amiche. Quando fu il momento del brindisi, un minuto prima di mezzanotte, ci versammo un dito di prosecco, avevamo solo una bottiglia e dovevamo farlo bastare per tutti. Quando fu il momento, urlammo tutti «Buon compleanno Debora!» abbracciando e facendo gli auguri alla festeggiata.

Rimanemmo in quel locale fin verso le cinque, anche perchè il giorno seguente era domenica, quindi anche quelli che avevano già un lavoro potevano fare tardi.

La ragazza che aveva compiuto gli anni uscì come me e con un'amica barcollando. Non era esattamente ubriaca, ma nemmeno sobria. La affidai alle cure della mia amica e tornai a casa da sola, dato che avevo bevuto solo quel bicchiere di prosecco. Ero stata tentata dai drink, ma quando dovevo guidare non mi andava di bere per poi rischiare...

E comunque, io e le mie amiche ci eravamo divertite anche senza dink.

Tornando a casa, ripensai a Sebastian e a me, alcuni giorni prima. Mi venne in mente una citazione che avevo letto una volta su un libro, anche se non mi ricordavo l'autore, né il libro: 'Ricorda questa sera perchè sarà l'inizio dell'eternità'.

Era molto poetica, ma se chiudevo gli occhi, per un attimo, ero ancora nella Ferrari gialla di Sebastian, cullata dalla sua guida allo stesso tempo decisa e sicura. Era difficile per chiunque pensare al concetto di eternità, ma ad essere sincera quella serata era ancora viva nei miei ricordi. Ogni volta che rivivevo il nostro primo bacio non potevo fare altro se non sperare di poter stare accanto a Sebastian per molto tempo ancora, proprio come in quella sera, immaginando un suo abbraccio o un suo tenero bacio. E non necessariamente per l'eternità, ma per molto, molto tempo.

Lost In Your Eyes || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora