80. Voglia d'estate

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Serena 

Io e Sebastian ci trattenemmo in Germania molto più del previsto, ma personalmente non mi era dispiaciuto, dopotutto si stava bene con la sua famiglia.
E poi lui era riuscito nel suo intento, infatti mi aveva convinta che la montagna non era poi così male!

Dovevo ammettere che mi ero fatta influenzare un po' da lui, ma questi erano soltanto dettagli. Quello che contava era che ci eravamo divertiti e il freddo alla fine non era stato un grande problema: la maggior parte del tempo l'avevamo trascorso in casa o comunque in posti riparati.
Era incredibile pensare che, solo un paio di giorni prima io e Sebastian stavamo passeggiando in mezzo ad una foresta innevata ed ora eravamo sul tetto di un hotel di Abu Dhabi a prendere il sole.

«Non sei ancora stanca di stare lì?» Domandò Sebastian comodamente sdraiato sotto un'ombrellone. Io invece, in pieno sole, mi stavo godendo ogni singolo raggio. Sarei rimasta ore ed ore in quella posizione, la ritenevo una delle cose che mi rilassava di più.

«No, Seb non sono stanca. E se proprio proprio dovessi annoiarmi, potrei sempre andare a fare un tuffo in piscina!» Dissi io aggiustandomi gli occhiali da sole.

Lui non ribatté e continuò a starsene all'ombra. Sì, non era difficile intuire che Sebastian e il sole fossero due cose completamente diverse.

Io mi girai appoggiando la testa allo sdraio. Eh sì, ad Abu Dhabi si stava davvero bene.

Da lassù non si sentiva il rumore del traffico caotico e c'era una piacevole arietta. Stavo quasi per addormentarmi, quando sentii improvvisamente degli schizzi d'acqua bagnarmi la pelle. Di scatto aprii gli occhi, chi poteva essere se non Sebastian?
Sospirai, cercando di non arrabbiarmi. Non ci riusciva proprio a stare fermo più di dieci minuti.

«Vieni Sere, mi sto annoiando!» Disse lui frustrato, fermandosi di bagnarmi.

«Ve bene, verrò. Però sappi che se mi bagnerai i capelli sarai morto. Li ho lavati ieri e...»

«Non ti va di rilavarli, sì lo so, starò attento.» Disse lui con tono canzonatorio.

Decisi di dargli fiducia, nonostante sapessi già come sarebbe andata a finire. Di sicuro avrei passato la mia serata a rilavarmi i capelli.

«Sei calda.» Notò Sebastian quando le sue mani entrarono in contato con la mia pelle.

«Forse perché sono stata al sole fino ad adesso?»

Lui sbuffò e io avvicinai la mia bocca alla sua «Basta dire cose ovvie.» Mi stuzzicò lui per poi rubarmi un bacio, poi un altro e un altro ancora.

«Parla lui, mister ovvio.» Dissi per poi aspettare che ritornasse su di me, sapendo che voleva baciarmi un'alta volta. Quando a separarci erano soltanto pochi millimetri, mi spostai di colpo e lo lasciai a bocca asciutta e urlai «Fregato!»
Nuotai subito dall'altra parte della piscina, ma lui mi raggiunse quasi subito e mi bloccò prima ancora che potessi arrivare alla sponda opposta a quella di partenza.

«Te la farò pagare Serena, oh, eccome se lo farò!»
Non sembrava arrabbiato sul serio, ma avevo fatto scattare in lui il desiderio di vendetta e questa cosa non gli sarebbe passata tanto in fretta, anzi, ero più che sicura che stesse già architettando qualche piano d'attacco.

Sebastian mi posò le mani sui fianchi e mi sollevò.
«Dì le tue ultime parole.» Disse lui cercando di non ridere. Voleva fare il duro, ma alla fine non ci riuscì, perché scoppiò a ridere nel momento in cui doveva essere serio.

Nonostante questo però, mi trovai impreparata e non feci in tempo neanche ad aprire bocca per ribattere, che mi ritrovai sottacqua.
Toccai il fondo della piscina e con le gambe mi diedi la spinta per ritornare in superficie.
Quando riaprii gli occhi, li sentii bruciare, quasi ardere, tant'è che iniziai a lacrimare, come se stessi piangendo.
Intanto Sebastian se ne stava in disparte a fissarmi divertito.
«Avevo giurato che se mi avessi bagnato i capelli ti avrei ucciso, ma sai che ho pensato ad una punizione migliore?»

Lost In Your Eyes || Sebastian VettelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora