Cuori & Demoni || #wattys2017

Capitolo 25

Damon's Pov

Apro gli occhi faticosamente visto che ogni volta che ci provo le palpebre calano di nuovo giù. Sono solo, in una stanza buia illuminata solo da una luce che viene dalla piccola finestra infondo alla stanza e sono bloccato con le braccia e le gambe al muro con delle catene di ferro. Guardo il mio corpo coperto di lividi e ferite. Fanno un male cane ma non c'è nulla che io non riesca a sopportare. Comincio a mettere bene a fuoco la stanza guardandomi bene intorno e la riconosco subito. La usano spesso per torturare le persone e comincio anche a ricordare bene la scorsa notte. Kate e Jule che mi portano qui mentre ho perso i sensi, io che mi dimeno dalle catene mentre loro continuano a colpirmi, io che svengo ancora per i troppi colpi presi e per non essermi riuscito a difendere.

Improvvisamente sento la serratura della porta scattare e vedo entrare i due gemelli.

"Buongiorno" dice Kate con un sorrisetto perfido. Io non rispondo, mi limito a guardarli.

"Mi ricordo di non averti tagliato la lingua, perché non rispondi?" dice Jule anche lui sorridendo come il fratello. Mi limito a non rispondergli ancora.

"Accertiamoci che non ha perso la voce" dice Kate prima di colpirmi con un pugno allo stomaco. Io urlo per il dolore e loro assumono un espressione soddisfatta.

"Questo è il suono che mi piace" dice ancora Kate.

"Allora mettiamo un po' le cose in chiaro principino" inizia Jule, "abbiamo promesso a tuo padre che ti avremmo fatto rispettare il patto, con le buone o con le cattive"

"Abbiamo provato ad avvertirti con le buone, ma evidentemente hai bisogno delle cattive per incitarti a muoverti"continua.

"Ci sto provando, ma..." cerco di dire io ma Kate mi interrompe dicendo "Ora non iniziare ad inventarti scuse arrampicandoti sugli specchi, che ci fai incazzare ancora di più"

"Non sto inventando scuse, giuro che ci sto provando ma è cocciuta la ragazza" dico io con voce bassa.

"Senti, ti sei scopato quasi tutte qui dentro e vuoi dirmi che non riesci ad attrarre una semplice ragazza di città?" dice Jule ridendo seguito da Kate.

"Sto a buon punto" mento io.

"Certo certo, non inventare scuse, ti stiamo osservando da giorni e neanche un bacio" dice Kate ridendo.

"Ricorda solo una cosa" dice Kate avvicinandosi a me "Tic tac, il tempo scorre".

Jule si avvicina a me e finalmente mi libera dalle catene. "Il prossimo avvertimento ti costerà la vita" dice Jule prima di andarsene insieme a Kate.

Li guardo uscire mentre mi massaggio i polsi. Mi alzo a fatica ed esco anche io. Almeno non mi hanno chiuso a chiave qui dentro. Mi faccio medicare da una ragazza che a primo impatto è rimasta a bocca aperta per le mie ferite chiedendomi come me le sono procurate ma gli ho risposto dicendo "Fatti gli affari tuoi". Di solito non sono scorbutico con le ragazze visto che mi tornano sempre utili, ma oggi sono nervoso.

Durante la medicazione la ragazza cerca di mettersi in mostra anche in pose poco adatte ma sinceramente il mio primo pensiero non è questo, ma far innamorare di me quella ragazza. Me lo sento che ci sono quasi, che manca poco ma appunto giusto quel poco che serve per arrivare all'obbiettivo. Non mi sarei mai aspettato che fosse una ragazza così difficile, ma allo stesso tempo mi piace il fatto che riesce a tenermi testa.

Esco velocemente da quel posto e mi incammino verso il mio appartamento. Involontariamente scelgo la strada più lunga e mi ritrovo vicino al bosco non molto lontano da casa di Jane. Da lontano vedo due figure ma solo dopo mi rendo conto di chi sono. Cerco di non farmi notare attraversando sull'altro marciapiede, alzando il cappuccio sopra la testa e abbassando lo sguardo. Non voglio che mi vedano così. Certo, le ferite maggiori sono fasciate, ma ho ancora tanti lividi soprattutto sul viso e non voglio che mi facciano domande.