CAPITOLO 3

87 3 0
                                    

La domenica passò come al solito in fretta ed io mi stavo mettendo il pantalone in fretta e furia, perché avevo fatto tardi.
"Tesoro, ti vuoi muovere? Perderai il pullman." disse mia madre entrando in camera mia.
"Lo so!" alzai un po' di più la voce. Andai in bagno, non mi truccai manco, mi diedi una pettinata veloce e iniziai percorrendo le scale alla velocità della luce.
"Ciao tesoro!" disse papà urlando dato che ero già uscita dalla porta. Camminai cosi velocemente che non me ne sono accorta che stava piovendo ed ero già zuppa.
Il pullman stava già lì, ma appena lo stavo per raggiungere se ne andò.
Fanculo! Fanculo! Fanculo!
Come cazzo faccio adesso?!
Mi sedettì alla fermata e mi calmai prima. "Hey, ti serve un passaggio?" mi chiese un ragazzo sopra ad una moto bianca e con i disegni a forma di fuoco rosso. "Non accetto passaggi dagli sconosciuti." "Se devi andare a scuola, io sono diretto alla Sommelli." era la mia scuola. "Anche io ho fatto tardi." continuò a dire. Per questa volta era meglio se accettavo. "Va bene." risposi. Salì e lui andò a tutta velocità.
"Un po' più veloce no, eh?" dissi appena arrivammo. "No." e ridacchiò. Scese prima lui e mi porse la mano che afferrai. "Grazie." lui si tolse il casco e per poco non mi strozzavo con la mia saliva. Era biondo con i capelli ricci, gli occhi azzurro-verdi, alto, muscoloso e con un sorriso che incantava. "Piacere Gennaro." "Layla." "Non ti avevo mai notata sai?" disse. "Manco io." "In che classe stai?" mi chiese. "3B piano superiore dello scientifico, tu?" "5C del piano terra linguistico." ci guardammo ancora per un po' ed i suoi occhi erano davvero straordinari. "Penso che sia ora di andare." disse. "Oh... Si." ero cosi persa dai suoi occhi. Controllai il mio orologio al polso ed erano le 8:30. "Non penso che ci facciano entrare a quest'ora, penso che dovremmo aspettare la seconda ora." dissi. "Già, ti va di andare a fare colazione al bar più vicino?" disse. "Si." andammo al bar della scuola dato che era a portata di mano. "Cosa vuoi?" mi chiese. "Un cornetto al cioccolato bianco e un cappuccino, però non ho portato i soldi." "Tranquilla, pago io." quando afferrò il portafoglio vidi un sacco di banconote, una pure di 100€. Pagò alla cassa e ci mettemmo sul tavolino. "Quindi, è il tuo ultimo anno?" chiesi. "Si, finalmente." "Come mai hai scelto il linguistico?" "Diciamo che ho sempre voluto viaggiare per il mondo e quindi mi conveniva di più imparare le lingue cosi non avrei avuto problemi. Tu come mai lo scientifico?" "Mi hanno consigliato che era il più completo, ma sinceramente non so cosa ancora voglio fare dopo." "Che media hai?" mi chiese. "6-7, tu?" "9 e 10." "Uau!" dissi sorpresa. "Grazie hahahaha!." che bella risata.  "Dove abiti?" chiese. "Fortebrezza, tu?" "Ornopoli, un po' distante dal centro. Sono tipo 7 km." "Vieni tutti i giorni in moto?" "Si, apparte a scuola, ma io la moto la uso in tutto." "Capito." "Layla, penso che dovremmo andare." "Che ora è?" "Quasi le 9." "Ok." uscimmò dal bar e tornammo a scuola. "Ti faccio vedere dov'è la mia classe." disse. Mi portò sulla destra del piano terra dove c'erano i bagni maschili. "Ecco." disse. "La tua?" continuò. Lo portai al piano superiore sempre sulla destra. "Ecco." "Ok." suonò all'improvviso la campanella e iniziò il cambio d'ora. "Ci vediamo dopo?" chiesi. "Ho due ore di spagnolo, se mai ti aspetto giù alla quarta ora." "Va bene." ci sorridemmo e lui mi diede un bacio sulla guancia.
Bussai, dato che avevamo due ore di latino. "Buongiorno." dissi. "De Luca, come mai alla seconda ora?" mi chiese la mia vecchia prof. "Ho fatto tardi, mi scusi." "Hai portato la giustifica?" "No, la porto domani." andai vicino a Lore che mi salutò e dopo che la prof. scrisse sul registro il mio ritardo, iniziò a spiegare l'ipotetica.
"Per la prossima volta mi fate la versione a pagina 370 la numero 8." andai a vedere sul libro di Lore, dato che avevo dimenticato il mio, ed era abbastanza lunga. "Quand'è la prossima volta?" chiesi. "Domani." "Madonna che palle!" sbuffai. "Adesso che abbiamo?" disse Vito girandoci nella nostra direzione. "Chimica" rispose Mery mentre aprì il libro e iniziò a ripetere. "Avete studiato?" chiese Oscar. "Io no." dicemmo io e Vito. "Come mai?" chiese Lore. "Non avevo scritto l'assegno." dissi. "Io non ci ho capito nulla." disse. "Sinceramente, erano abbastanza facili." disse Oscar. "Certo, perché tu forse in chimica hai 9?" risposi con sarcasmo. "Layla, in realtà erano davvero facili." disse Lore. "Io mi sono dimenticata di prendere l'assegno." dissi. "Spera che non t'interroga." disse Oscar.
"Sta venendo." disse Laura. Tutti si rimisero ai loro posti e aprirono il libro. "Buongiorno." disse il prof. "Buongiorno." dicemmo tutti alzandoci. Il prof. Enzini aprì il registro per vedere le interrogazioni. "Rossi, hai studiato?" chiese alla mia compagnia Michela. "Si." "Mirullo, hai studiato?" "Si." rispose Daniele. "De Luca, hai studiato?" Cazzo. "No, prof." "Impreparato." uffa!
I miei compagni dissero la lezione e sinceramente era abbastanza facile. "Va bene, allora Mirullo ti metto 8. Rossi 9." beati.
Dopo che mise i voti, iniziò a spiegare le pagine successive e ce ne ha dato addirittura 8!
"Quando abbiamo chimica?" chiesi a Lore. "Domani." "Cosa?! Anche chimica?!" "Già." Uffa!!!
"Spero solo che siano facili." disse Vito. "Già." confermai. "Ragazzi, ma è la quarta ora?" chiesi. "Si." mi rispose Mery. Mi alzai dal banco e m'incamminai verso la porta. "Dove vai?!" mi chiese Vito. "Dopo vi spiego!" scesi velocemente le scale e arrivai subito davanti alla 5C e con mia sorpresa, Gennaro stava già sul pianerottolo. "Hey." mi disse sorridendomi. "Hey." ricambiai. "Come va?" mi chiese. "Apparte un 2 in chimica, bene." "Ahi! Mi dispiace." "Tranquillo, tu?" "Sono stato interrogato in spagnolo e ho preso 9." "Beato." e ridacchiammo. "Cos'hai adesso?" mi chiese. "Fisica." "Almeno quello hai studiato?" "Si." risposi. "Tu?" continuai. "Italiano." "Hai studiato?" "Certo." "Adesso devo andare." dissi. "Va bene, Layla come fai di cognome?" "De Luca, tu?" "Sansini." "Va bene." "Ci vediamo fuori scuola?" chiese. "Ok." ci dammo un bacio sulla guancia ed io tornai sopra.
Appena mi sedetti avevo lo sguardo dei miei amici puntati addosso. "Che c'è?" chiesi con un sorriso. "Penso che tu debba spiegarci qualcosa signorina." disse Vito con fare autoritario. "Hahahaha! Ok." gli raccontai tutto di Gennaro. "Sansini?" disse alla fine Vito. "Si, perché?" "Ho sentito parlare di lui." "E?" lo incitai a continuare. "I suoi genitori sono medici e ha la sorella avvocato, lui è un tipo freddo, riservato e cambia ragazze molto spesso. Partecipa anche a delle gare di moto." non pensavo che Gennaro fosse cosi. "Questo è quello che ho sentito eh." disse Vito vedendo la mia faccia forse un po' delusa. "Grazie." "Oggi ne parliamo meglio." disse Lore. "Ok." il prof. arrivò e tutti subito si zittirono e per fortuna non interrogò, ma spiegò. Le ore successive passarono in fretta, per fortuna.
Oggi avevo davvero un sacco di compiti.
"Layla!" mi girai ed era Gennaro. "Hey." "Ci vediamo domani?" disse. "Ok." forse l'ho detto con un po' troppa freddezza. Salì sulla moto e partì.
Il pullman intanto passò e lo presi appena in tempo.
Quando tornai a casa i miei non c'erano ancora, ma a tavola c'era un piatto di maccheroni col pesto, una fetta di carne, l'acqua, il pane e un post it che diceva: "Tesoro, siamo dovuti andare a fare un servizio, ma torniamo subito." lo buttai nel cestino ed iniziai a mangiare.
Feci la cucina e poi andai in camera, presi il telefono e controllai le notifiche. Su facebook qualcuno mi ha inviato la richiesta di amicizia, andai a vedere ed era Gennaro. Accettai e iniziai a controllare il suo profilo. C'erano molte foto che lui sta ad Ibiza, Miami, Londra ecc... Ci sta una che mi ha colpito! Sta in una discoteca con dei suoi amici e uno di questi è Andrea!
Lo ha taggato e si chiama Andrea Debellis. Dalle foto assomiglia un po' a Justin Bieber. Controllai tutte le sue 400 foto, poi spensi il cellulare ed inizia a studiare.
Mentre stavo facendo la versione, il mio cellulare squillò. "Lore." risposi. "Hey, che fai?" "Latino, tu?" "Chimica." "Come mai mi hai chiamato?" chiesi. "Volevo parlare di quel Gennaro che ho visto mentre ti salutava e devo dire che è stupendo! Brava amica mia." si mise a ridere. "Può essere anche stupendo, ma se è come ha detto Vito sinceramente è il solito morto di figa e con i tipi come lui non voglio avere a che fare." "Layla, ma mica te lo devi sposare e poi che fa se te lo tieni come amico?" "Ti ricordo che Alessandro fece la stessa cosa l'anno scorso, io non ascoltai le voci che giravano su di lui e mi ci sono messa insieme per un mese e lui intanto stava con altre." "Vabbè, se hai la sensazione che Gennaro è così, allora non permettere di attaccare bottone con te, ma solo come amico." ha ragione. "Ok." dissi. "Adesso continuo a studiare chimica, stasera vieni al rifugio?" disse. "Penso di no, perché devo recuperare il 2 in fisica, altrimenti i miei mi ammazzano." "Va bene." riattaccammo ed io studiai fino alle 9:30.
Basta!
Mi andai a lavare e mi misi il pigiama, stessi col telefono fino alle 10:30 sul profilo di Andrea e poi andai a dormire con due occhi marroni nella testa.

Bang on the wall and kiss meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora