Quella serata fu davvero bella. Io e Andrea ci mettemmo a parlare per tutto il tempo ed era proprio un bravo ragazzo. Ogni volta che parlava, io mi incantavo, soprattutto guardandolo negli occhi e poi quando sorrideva. Dio. Non so manco spiegarlo cosa provavo. Ci eravamo scambiati i numeri e parlammo tutta la notte, infatti stavo sul banco che stavo crepando di sonno, ma nonostante questo continuammo a chattare durante le lezioni.
"Signorina De Luca, cosa sta facendo con quel cellulare?" il prof. di mate odiava tantissimo il cellulare in classe, infatti dopo quello che mi aveva detto me lo sequestrò.
Fanculo."Arriverci ragazzi." disse una volta terminata la lezione.
"Con chi parlavi?" mi chiese Mery. "Una mia amica che non sentivo da tempo." mi guardò con una faccia un po' sospettosa, ma non fece nessun altra domanda. Non so perché, ma non volevo dire a nessuno il rapporto che stavo costruendo con Andrea. Volevo che fosse una cosa mia, anzi nostra.
Presi il telefono sopra alla cattedra e vidi i messaggi che mi arrivarono.
"Oi, ma sei sparita?"
"Hey."
"Hey, dai Rispondimi."
Quanto era cucciolo!
"Eccomi, il prof. me lo aveva sequestrato."
"Ah, ecco."
"Tu come fai a non farti beccare?"
"Segreto."
"Hahahaha, poteri magici."
"Già."
"Adesso devo andare, altrimenti la prof. di italiano va a finire che me lo sequestra." dissi.
"Ok, mandami un messaggio dopo la scuola."
"Ok." e mi fece dei cuori.
Lo adoro."Raga, stasera che si fa?" chiese Vito. "Non saprei." rispose Mery. "Io direi di andare un po' al centro commerciale." propose Luca. "Buona idea." confermai. "Company?" disse Oscar. "Ovvio!" risposi. Quest'ultimo mi sorrise ed io ricambiai. "Layla, ti va di andare a fare un giro?" mi propose il Tedesco. "Certo."
Uscimmo un po' per i corridoi e ci mettemmo un po' a parlare.
"Ieri sera ho notato che hai parlato molto con Andrea." disse all'improvviso. "Si, è simpatico." "Ti piace?" "No." dissi con decisione, ma dentro di me c'era un po' finzione.
Mmm... Non so se mi piaceva sinceramente, ma sapevo solo che mi trovavo anche troppo bene.
"Vuoi qualcosa alla macchinetta?" mi chiese Oscar. "Si, un kinder." me lo offrì lui ed io lo ringraziai. "La prossima volta ti offro qualcosa io, sappilo." dissi. "Ma figurati." mi mise il braccio dietro alle spalle camminammo cosi fino in classe, sotto lo sguardo di tutti.
Oscar era davvero un bravo amico, molto dolce con me si rivelò.
"Layla, se vuoi, qualche volta ti andrebbe di dormire da me?" mi chiese. "Certo." avevo con diversi amici. Non pensate male e poi mi conoscevo da cosi tanto tempo con lui. "Sabato dopo che andremo da qualche parte, vieni?" mi chiese ancora. "Va bene." ai miei non dicevo che andavo a dormire con un amico, perché pensavano sicuramente male.Finite le lezioni, tornai a casa, mangiai, salì in camera e contattai Andrea.
"Hey." scrissi.
"Hey, sei a casa?"
"Si, tu?"
"Si si."
"Che fai?" chiesi.
"Mi rilasso, tu?"
"Anche io."
Ci misimo a parlare un po' di tutto, poi staccammo perché volevamo andare un po' a dormire dato che facemmo la notte in bianco.Mi sveglia verso le 7 e raggiunsi i miei amici per andare al Company.
"Ragazze, vi va di andare in quel negozio?" dissi. Era il mio negozio preferito, aveva tutte le cose tumblr, infatti si chiamava proprio "Tumblr.". Era stato aperto da qualche mese, infatti c'era sempre tanta gente e vendeva sia robe femminile che maschili. Non solo vestiti, ma anche oggetti, accessori, parrucche.
Era perfetto.
"Sei fissata con quel negozio, ogni volta che veniamo qui vai lì." disse Mery. "Ovvio." confermai.
C'erano nuove cose e per di più i saldi!
Mi inziai a prendere maglioni e felpe, le provai e poi li feci vedere agli altri. "Come mi sta?" chiesi. "Benissimo." risposero. Oscar mi guardava incantato. "Stai bene con qualunque cosa, tu sei perfetta." mi disse e poi mi diede un bacio sulla guancia. Quanto può essere dolce? Lo adoro.
Presi anche leggins, jeans strappati, alcuni larghi, altri aderenti.
Dopo ciò, mi recai alla cassa per pagare. "Sono 55€." disse la signorina. "Grazie." prima che presi le cuffie, Oscar ne prese alcune per aiutarmi. "Grazie." dissi. "Figurati." ci sorridemmo e poi facemmo altri giri.
Mery e Lore andarono in altri negozi a provarsi vestitini e scarpe col tacco, infatti anche loro uscirono con molte buste da portare. Mi hanno anche costretto a comprare un vestito. Era nero, corto fino sotto al sedere, aderente, maniche lunghe e a collo alto, ma che aveva la scollatura in mezzo e stivali fino al ginocchio col tacco. Ripeto: Mi hanno costretto!
"Starai benissimo con questo quando andremo al locale." disse Mery. "Se lo dici tu." "Amore, già tu sei bella, poi se ti metti anche questo." disse Lore. "Grazie ragazze." risposi.
"Voi ragazzi non comprate nulla?" chiesi. "Nah, stiamo apposto così." rispose Luca. "Andiamo a prenderci un gelato?" disse Oscar. "In inverno?!" disse Mery. "Già, che fa?" "Mah!" andammo in un bar e comprammo 4 coni. "Ammetto che il gelato in inverno è buono." disse Mery. "Visto?" disse Oscar.
"Ragazzi, avete visto quella ragazza che prende le ordinazioni?" disse Vito. Ci girammo per vederla bene e devo dire che non era affatto male! Era bassa circa 1.50, magra, capelli castani con i riflessi biondi, occhiali e un viso da bambina. "Si, è molto bella fra." rispose Luca. "Io la sto guardando da quando siamo entrati." disse Vito. "Perché non ci vai a parlare?" disse Oscar. "Se mai un'altra volta." "Mica sei timido?" disse Mery. "Io? Timido? Ma per favore!"
"Ragazzi, avete finito?" arrivò proprio quella ragazza delle ordinazioni. "Si." rispondemmo e Vito non smetteva un attimo di guardarla mentre puliva il tavolino. "Come ti chiami?" le chiesi. "Angela." mi sorrise. "Quanti anni hai? Sembri piccola." "Ne ho 15, lavoro qui perché il bar è di mio padre ed io aiuto." "Si vede che hai 15 anni." "Grazie." mi sorrise un'altra volta ed io ricambiai, poi se ne andò.
"Grazie Layla." disse Vito abbracciandomi da dietro. "Hahaha! Figurati!" "Avete visto quanto è bella?" disse con gli occhi sognanti. "Il nostro Vito si è preso una cotta, eh?" disse Luca. E scoppiammo a ridere.
Tornammo tutti poi a casa e quella sera saremo dovuti andare al locale.
Mi feci una doccia, mi vestì, mi truccai leggermente ed infine mi feci i boccoli.
Perfetto.
Mi veniva a prendere Oscar.
"Dio." disse quando mi vide. "Sto male?" "Sei fottutamente perfetta, Dio santo." "Grazie." ci abbraccio e lui mi diede un bacio all'angolo della bocca. "Sei la mia mora." mi sussurò. "E tu il mio biondo." "Ti amo di bene." disse. "Anche io." ormai ero troppo legata a lui.
Raggiungemmo gli altri e tutti rimasero a bocca aperta. "Layla, sei stupenda!" dissero. "Grazie." risposi con un sorriso. "Avevamo fatto bene ad insistere per comprartelo." disse Mery.
Dopo questo entrammo ed era già pieno e molti non smettevano di guardarmi. "Amica mia, stasera fai colpo." mi sussurò Lore. "Hahaha." ci sedemmo sui divanetti e Luca andò a prendere da Bar. "Cucciola, ti ho comprato le sigarette." disse Oscar. Ed erano proprio le Black devil nere! "Grazie cucciolo!" ci abbracciamo e subito dopo iniziai a fumare. "Layla, me ne dai una?" mi chiese Lore. "Prendete." dissi in generale e tutti ne presero una. "Grazie." risposero. Dopo aver finito, io e gli altri iniziammo a ballare ed io stavo in coppia con Luca. "Sei davvero bella stasera." mi sussurò. "Anche tu." la cosa che più mi piaceva di lui è che aveva degli occhi blu che facevano invidia a chiunque. "Quando mi darai i tuoi occhi?" dissi. "Hahaha! Se potessi te li darei, ma anche i tuoi sono belli." ci sorridemmo a vicenda.
"Posso rubartela?" era Gennaro. Cavolo quanto cazzo era bello!
Aveva un pantalone classico blu scuro, camicia bianca e giacca blu e si era fatto i capelli rasati ai lati con i ricci che gli cadevano sulla fronte. "Va bene." rispose Luca. Io e Gennaro iniziammo a ballare, anzi io mi strusciai pure su di lui. "Dio cazzo, non posso dirti oltre che sei a dir poco sexy stasera, perché userei altri commenti scurrili." sorrisi.
Mentre ballavo con lui vidi Andrea e non smetteva di togliermi gli occhi di dosso, mi squadrava dalla testa ai piedi.
Soddisfazioni.
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Bang on the wall and kiss me
Lãng mạn"Pronta a fare questo gioco?" "Certo!" mi fece un ghigno. "Iniziamo."