Da Andrea:
"Eri bellissima ieri sera."
Sorrisi a quel messaggio che lessi prima di alzarmi per andare a scuola.
Tornammo verso 00:30, anche se io volevo rimanere di più, ma sta scuola del cazzo ce lo impediva. Gennaro è stato tutto il tempo con me e non smetteva di farmi i complimenti, anche io ricambiavo e sorridevo. Andrea è stato con i suoi amici e ci siamo dati giusto un saluto dato che lo chiamavano in continuazione, ma notai che un suo amico gli chiese qualcosa nell'orecchio e poi mi guardò. Bha!
Mi lavai e vestì, scesi giù e feci colazione con un cornetto ripieno di crema e cappuccino.
Amavo la colazione così.
Presi il pullman e prima di recarmi alledificio andai al tabacchi a prendere le sigarette.
"Black Devil doppio gusto nere."
"Ecco." mi rispose il ragazzo dietro al banco che mi fece l'occhiolino. Si chiamava Marco, aveva 19 anni e lasciò la scuola a 17. Come so tutte ste cose? Loredana gli stava appresso l'anno scorso, anche a lui piaceva perché, insomma, a chi non piaceva Lore? Non dicevo questo solo perché era la mia migliore amica, ma davvero era una bella ragazza e infatti aveva molti ragazzi appresso nella scuola ed anche fuori, chi l'attirava di più ci usciva, ma dato che era una persona per relazioni serie di molti anni a molti ragazzi non piaceva e la mollavano. Ci rimaneva male molte volte e io in quei momenti dicevo che questa era un età per divertirsi con o senza ragazzi e che il principe azzurro sarebbe arrivato prima o poi. Comunque, si fissò con questo Marco e iniziarono ad uscire insieme per alcune settimane, lei ci stava iniziando a tenere e da come me ne parlava sembrava davvero un bravo ragazzo, ma io dal primo giorno che lo vidi non mi convinse. Infatti, ebbi ragione io, perché era un tipo che cambiava ragazza ogni settimana, Lore se ne accorse e lo mollò. Nessuno doveva far soffrire la mia migliore amica, chiunque si azzardava l'andavo a prendere fino sotto a casa per menarlo e non stavo scherzando. Ogni ragazzo che aveva, non lo picchiavo, ma una strillata gliela davo sempre. Ero molto protettiva nei suoi confronti, perché era una ragazza fragile, dolce e ingenua, davvero buona e non avrei permesso a nessuno di farle del male. È mia sorella, la amo.
Arrivai fuori al cancello e mi accesi la sigaretta e pensai che fosse strano che a quest'ora non ci fossero ancora i miei amici. Vidi l'ora sul telefono ed erano le 7:40 e infatti mi anticipai.
"Hey, Layla." mi girai e vidi Gennaro scendere dalla moto.
Venne verso di me ed io ricambiai un saluto con un sorriso. "Come stai?" mi chiese. "Bene, tu?" "Bene, mi daresti una sigaretta?" "Certo." se l'accese pure lui e iniziammo a parlare del più e del meno. "Eri davvero stupenda ieri sera." mi sorrise. "Grazie." "Non sei una tipa molto elegante, vero?" "Non tanto. Mi piacciono i vestitini, ma solo il sabato se mai. Il resto sempre tumblr." "A me non piacciono molto le cose tumblr. Preferisco le ragazze più eleganti." la campanella suonò ed io e lui entrammo. "Ci vediamo dopo." disse. "Si, ciao." mi fece un ultimo sorriso e mi avviai verso la mia classe, ma mentre stavo camminando mi scontrai con una ragazza che aveva dei fogli in mano i quali caddero. "Scusami tanto." le dissi aiutandola a prenderli. "Tranquilla." "Grazie." mi rispose. "Piacere Layla." le porsi la mano che lei strinse. "Piacere Sasha." era una ragazza di colore, formosa, alta 1.75, capelli neri con i rasta, tatuaggi sulle braccia e piercing al naso. "Non sei di qui, giusto?" chiesi. "No, sono di origine africane, ma abito in Italia da quando avevo 7 anni." "Adesso quanti anni hai?" chiesi. "17." "Stai al quarto?" "Si, del classico." "Capito." "Tu?" continuò. "Sto al terzo anno dello scientifico." "Ah Ok." guardò l'orologio sul cellulare e mi disse che doveva scappare, perché doveva portare quei fogli da una professoressa.
Alla prima ora avevo fisica. Che palle.
"De Luca è in ritardo." mi disse il prof. appena entrai. "Mi scusi." mi sedetti vicino a Mery e il prof. iniziò a spiegare, ma io non ascoltai niente perché non me ne fregava.
All'ora della pausa uscì dalla classe per andarmi a fumare una sigaretta, ma sul tetto che però nessuno ci andava, perché avevano paura di essere sospesi. Io stavo sempre attenta e ci andavo poche volte durante l'anno. Con mia sorpresa trovai un ragazzo che stava fumando e appena sentì i miei passi si girò e mi guardò un po' male. Che cazzo vuole?!. "Scusa perché mi guardi con quella faccia?" dissi. "Quale faccia?" "Sembra che stai vedendo qualcosa di orribile." "Infatti la tua faccia lo è." Cosa?!. Come cazzo si permette questo?!. Ma chi è?!. Non l'avevo mai visto!. "Senti, modera il tono con me." dissi. "Altrimenti? Che mi fai?" mi stava sfidando?. "Non ti faccio nulla, ma già ti sei preso la confidenza." mi restò a fissare senza rispondermi, girò la testa e continuò a fumare. Io accesi la mia e me ne fregai del tizio che stava un po' più distante da me. Dopo che finì, butto il mozzicone, si alzò e se ne andò. Che tipo!
Tornai in classe nervosa, ma per fortuna mi calmai grazie all'abbraccio di Oscar. "Che hai piccola?" "Nulla, sono solo stressata." "Sicura?" "Si." mi diede un bacio sulla guancia e poi mi tenne sulle sue gambe fino a che non arrivò la prof.
Tornai a casa e dato che avevo un sacco di compiti iniziai in fretta.
Erano le 8:00, chiusi i libri, andai a mangiare e dopo che finì mi misi il pigiama, ma prima che mi potessi addormentare mi chiamò Andrea.
"Hola chica." disse.
"Ora sai parlare anche in spagnolo?" dissi ridendo.
"Si." e ridemmo.
"Come stai?"
"Tutto bene, tu?"
"Bene. Volevo solo darti la buonanotte."
"Ok, allora buonanotte."
"Buonanotte bellissima."
La sua voce. Il mio cuore. Cazzo.
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Bang on the wall and kiss me
Romance"Pronta a fare questo gioco?" "Certo!" mi fece un ghigno. "Iniziamo."