"Susu alzati Ermal, il viaggio per Sanremo è luungo" quella mattina il mio amico Marco, o meglio, la mia sveglia personale, sembrava
addirittura più eccitato di me. Forse perchè non avevo ancora realizzato del tutto ciò che sarebbe successo di lì a qualche ora: ero sul punto di coronare il mio sogno, e quella stessa sera avrei avuto l'occasione di competere addirittura al fianco di artisti del calibro della Mannoia. Dopo qualche minuto mi feci coraggio e mi sollevai dal letto, buttai giù al volo una tazza di caffè e cominciai a scegliere i vestiti da indossare "Muoviti amico, lì fuori ti stanno aspettando!" mi incitava Marco "Aspettando?!? Chi?!?" "Lo scoprirai presto, ma per il momento pensa a prepararti" esclamò il chitarrista; non ebbi nemmeno il tempo di infilare lo smoking per bene, che Marco mi afferrò per il colletto e mi condusse sul terrazzo, dove c'era un bel po' di gente ad attendere il mio arrivo."Sooorpresa" urlarono in coro tutti i membri della fame di camilla, Andrea, Roberto e mia madre con i miei fratelli, correndo verso di me per abbracciarmi. "Si ma adesso potete lasciarmi ahahah" esclamai mentre ero sul punto di soffocare. "Amico, non abbiamo intenzione di rubarti troppo tempo in chiacchiere, ma siamo qui per dirti che comunque vada rimarrai sempre il nostro vincitore" affermó Lele a nome di tutta la band "grazie ragazzi, siete i migliori" risposi commosso. "Forza Ermal, metticela tutta!!" mi incoraggiarono Andrea e Roberto, ed io ricambiai con un'amichevole pacca sulla spalla; poi mi si avvicinò mia madre con i miei fratelli. "In bocca al lupo Ermal" esclamó Rinald "che il lupo corra con me" gli risposi; quella frase oramai era diventata per me come una specie di motto, da quando l'avevo pronunciata in un'intervista, ottenendo l'apprezzamento dei miei fan. Mia madre mi strinse ancora una volta a sé, ed io ricambiai il suo abbraccio con tutta la forza che avevo; "dimostra al mondo chi sei", mi disse entusiasta. Dopo aver salutato tutti a dovere, rientrai in casa per apprestarmi a preparare i bagagli; mentre scavavo in un cassetto dell'armadio in cerca di qualcosa da portare, tra vestiti, collane, anelli e roba varia, mi imbattei in una vecchia fotografia. Nello scatto c'eravamo io, mia madre ed i miei fratelli; eravamo ancora in Albania, quella terra che un tempo avevo tanto amato, ma al contempo odiato profondamente...tutto a causa di quel mostro di mio padre. Inevitabilmente quella fotografia mi portò a pensare a lui, ma oramai il suo ricordo non mi spaventava più come un tempo; anzi, considerando che alla fine eravamo riusciti a sconfiggerlo ed a lasciarci tutto alle spalle, mi sentivo ancora più forte e pronto ad affrontare qualsiasi ostacolo, come se quest'esperienza terribile avesse scaturito in fin dei conti qualcosa di positivo, perché in fondo "ogni male è un bene, quando serve". Nella fotografia, nonostante tutto, avevamo tutti un sorriso a 360º stampato sul viso, e ci stringevamo l'un l'altro con affetto; insieme a noi c'erano una bambina dai capelli neri ed un ragazzino dagli occhiali rotondi, che dovevano essere dei nostri amici d'infanzia probabilmente. Osservando lo scatto notai che, dopo tutti questi anni, anche se tutto era inevitabilmente cambiato, compresi noi, in fondo a distanza di tempo eravamo rimasti sempre gli stessi dentro. Ricordo che fin da ragazzino amavo la musica, ed appena mi veniva l'ispirazione, ero capace di appuntare i miei versi dappertutto, persino sugli scontrini dei negozi, oppure sui tovaglioli di carta; Rinald al contrario era appassionato di disegno, infatti nello scatto la sua camicetta bianca era completamente ricoperta dalle macchie degli acquerelli che utilizzava un tempo per le sue "opere d'arte"; mia madre intanto ci abbracciava teneramente da dietro, sorridendo all'obiettivo, e cercando con tutte le sue forze di ignorare i lividi che aveva sulla schiena, che dovevano bruciarle tanto in quel momento, veramente tanto. Come si poteva facilmente intendere dall'immagine ritratta in quello scatto, se non fosse stato per quel mostro di mio padre, saremmo stati la tipica "famiglia perfetta", quella che qualunque bambino avrebbe desiderato. Con il sorriso sulle labbra, ripiegai con cura la nostra fotografia e la riposi in tasca: l'avrei portata sempre con me da quel giorno, ed avrebbe fatto da talismano durante questa nuova avventura.
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La collana con la pietra magica✨
FanfictionÈ da tempo che Luna porta cicatrici molto profonde sulla schiena e nel cuore; ma proprio nel momento in cui tutto le sembrerà perduto, grazie ad Ermal riuscirà a coprirle con un paio di ali💫