Ero salito su quel palco senza troppe aspettative; non m'interessava più di tanto vincere la competizione o comunque raggiungere il podio, ma l'obiettivo che mi ero posto fin dall'inizio era quello di trasmettere le emozioni che provavo attraverso il testo e la melodia della canzone che avevo composto, canzone che sentivo mai come questa volta appartenermi, mia e di tutte le donne che si trovavano a dover affrontare un uomo violento quotidianamente, senza nessuno a sostenerle, con il cuore a pezzi e le cicatrici sulla schiena: "Vietato Morire" era dedicata interamente a loro, per dargli la forza di disobbedire alla violenza una volta per tutte, di lasciarsi tutto alle spalle e di andare avanti, verso una nuova vita, proprio come aveva fatto mia madre: quando cantavo pensavo sempre a lei, a quanto fosse stata incredibilmente coraggiosa pur essendo completamente sola, e cercavo di ripagare in qualche modo i suoi sforzi attraverso le mie canzoni; ciascuna di esse per me significava qualcosa, e si ricollegava ad un particolare evento della mia vita. E mentre cantavo sentivo di poter essere finalmente me stesso, di poter liberare tutti i miei sentimenti e condividerli con gli altri attraverso la musica. Il pubblico stavolta era veramente numeroso, ed un po di ansia da palcoscenico si faceva sentire, lo devo ammettere; ma salito sul palco di Sanremo mi scordai di tutto e di tutti, c'eravamo solamente io e la mia musica: come sempre mi impegnai al massimo, e mi sentii ancora più soddisfatto vedendo che il pubblico dell'Ariston mi apprezzava. Ero riuscito nel mio intento, e questa era la mia più grande vittoria. "Fiorella Mannoia, Francesco Gabbani...Ermal Meta" Quando sentii pronunciare il mio nome tra quello dei finalisti stentai a crederci. "Amico sei in finale!! Ti rendi conto?!?" urlò di gioia Marco, il mio compagno di avventure, che non riusciva a contenersi per l'emozione. Io lo abbracciai forte e dissi "vado" "vai e dimostra a tutti chi sei!" mi incoraggiò il chitarrista. Come sempre ce la misi tutta; questa volta la canzone la dedicai a chi mi aveva amato e sostenuto fino a quel momento: i miei "lupi", come loro si facevano chiamare. Per me erano come una grande famiglia, e senza di loro non sarei mai riuscito ad avverare questo sogno meraviglioso. Quel giorno un nuovo capitolo della mia vita si era appena aperto; mi rimboccai le maniche, consapevole che l'esperienza sanremese non avrebbe rappresentato un punto di arrivo, bensì il principio della mia carriera da solista: quella che mi ero appena lasciato alle spalle, infatti, per me sarebbe stata solamente la prima delle tante sfide che avrei dovuto affrontare lungo il mio percorso.
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La collana con la pietra magica✨
FanficÈ da tempo che Luna porta cicatrici molto profonde sulla schiena e nel cuore; ma proprio nel momento in cui tutto le sembrerà perduto, grazie ad Ermal riuscirà a coprirle con un paio di ali💫