CAPITOLO 4

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Si svegliò grazie ad un raggio di sole mattutino che riusciva ad entrare dalla tenda.Si alzò e l'andò a chiudere per non far svegliare Damon.Afferrò la tenda e la spinse di lato " peccato, sono già sveglio" lo sentì dall'altra parte della stanza.Si girò e lo vide con un braccio sul petto e uno verso l'alto. Sorrise e si avvicinò alò letto " Buongiorno" si tuffò tra le coperte e gli depose un bacio sulle labbra." Senti Damon io ci ho pensato ancora" disse Elena congiungendo le mani " è sbagliato essere qui" finì abbassando gli occhi per paura di incontrare quelli di lui.I capelli le finirono davanti al viso così lui glieli portò dietro l'orecchio " Io ti amo" sibilò ogni singola parola, poi sorrise.Elena ricambiò il sorriso " vestiti, sei nudo, se entra Katherine non voglio che abbia un trauma infantile" scherzò lei togliendosi la sua camicia e lanciandogliela." Non avevo fatto caso che ti eri messa la mia camicia" disse lui scherzoso " non lo fare più" le fece l'occhiolino poi se la infilò.Sentirono bussare sonoramente e si scambiarono uno sguardo." ELENA" sentirono urlare Caroline.Elena subito corse ad aprire la porta " cosa c'è Caroline?" chiese impaurita." Tu e Damon dovete venire subito in salotto" disse, poi si affrettò ad andarsene.Elena e Damon si guardarono impauriti.Che fosse successo qualcosa a Katherine?Scesero le scale di corsa rischiando anche di cadere, poi quello che videro fece sgranare loro gli occhi.Klaus teneva in braccio la piccola Katherine e le stava facendo il solletico.Caroline e Stefan erano seduti sul divano immobili e non stavano fiatando.Caroline era preoccupata come Stefan, che stava bevendo un bicchiere di liquore, probabilmente per calmarsi." Lascia immediatamente mia figlia o ti stacco quella testa di cazzo che ti ritrovi, Klaus" lo minacciò Damon che si stava allacciando la camicia.Klaus alzò lo sguardo su di lui " dovrei staccarle il collo" disse, poi guardò Elena " avevamo fatto dei patti" le ricordò.Aveva gli occhi di un demone, sembrava che sputassero veleno.Guardare la sua bambina nelle sue braccia le faceva bloccare il respiro.Non sapeva che dire, era stata lei quella a infrangere il patto." Non prendertela con lei, sono stato io a farla restare" s'intromise Damon " ora libera la bambina, preditela con me, lei non centra nulla" sembrò che Damon lo stesse supplicando.Klaus rise, mise giù la bambina, ma non la lasciò andare.Si accasciò al suo fianco, le spostò i capelli sul collo e la morse." NO" urlò Elena, ma Damon la fermò." non la ucciderà" mormorò stringendole la pancia con un braccio.Quando si distaccò si leccò le labbra. Katherine iniziò a piangere disperata " mamma" la chiamava, ma Elena non poteva muoversi." Si, è proprio il sangue della doppelganger" mormorò assaporando anche il sangue che aveva sulla bocca." Ti prego, prendi me" lo pregò Elena " lasciala".Klaus parve pensarci un attimo " piccola, va dal papà" disse a Katherine, e subito la bambina prese una rincorsa per poi nascondersi dietro a Damon." Vieni" Allungò il braccio Klaus " vieni con me e non farò del male a tua figlia".Elena prima esitò poi si fece coraggio e si avvicinò a Klaus." Elena" la richiamò Damon, lei scosse le testa " ti amo" gli sussurrò, non ci fu niente di più che Klaus la portò fuori in un batter d'occhio.Il silenzio calò. Nessuno osava dire niente.Si sentì solo Damon cadere in ginocchio e la figlia urlare "papà" per poi andare a scuoterlo." come ha fatto" disse Damon " com'ha fatto ad entrare nella camera di Katherine?"A quel punto Stefan si alzò dalla poltrona e s'avvicinò al fratello " tua figlia discende dai vampiri, non può essere soggiogata, anche se è umana" gli spiegò " me l'ha detto Bonnie" aggiunse.Sussulti distaccati si sentirono da parte della bambina " fa male papà" di portò una mano dove l'aveva morsa Klaus.Damon la guardò, allungò i canini e si provocò una perita al polso "bevilo, non sentirai più dolore" la bambina bevve tutto il liquido rosso che colava, senza fare domande " ora va da zia Caroline" le indicò la bionda che aveva incominciato a piangere.La bambina si alzò e andò dalla zia, che la prese in braccio coccolandola tra le sue braccia." cosa ne vorrà fare di Elena?" domandò Stefan, anche se in quel momento quella domanda gli sembrò fuori luogo." Non lo so" rispose Damon " ma dobbiamo cercarla" esclamò " io la amo, Stefan" ammise." La troveremo, soprattutto per la piccola Katherine" guardò la bambina " ieri ritrova il padre, oggi perde la madre... ha 6 anni, non può sopportare tutto ciò"Damon lo guardò " Elena e Katherine hanno lo stesso sangue, quello da doppelganger, lui quello vuole" gli disse Damon.Stefan sospirò passandosi il pollice e l'indice sui suoi occhi azzurri "se è così dobbiamo fermarlo" rispose " gli ibridi di Klaus sono quasi tutti estinti, non possiamo che li ripopoli" nella sua voce non c'era segno di paura, non per gli ibridi, ma per Elena.Damon sospirò ancora " cado ad ubriacarmi" si alzò " la mia vita è un inferno" si lamentò.Stefan scattò in piedi dalla rabbia e lo bloccò sbarrandosi la strada " è così che vuoi salvare Elena? Andando ad ubriacarti?" gli urlò con rabbia, fino a far girare la testa alla bambina.Damon diede uno spintone a sua fratello facendolo sbattere contro la parete opposta " non dirmi cosa devo fare" sibilò con rabbia.Stefan non digerì quelle parole e si rilanciò su suo fratello " Damon ma cosa ti prende? È ELENA" sbraitò " l'abbiamo amata così tanto e ora che è in difficoltà la lasciamo marcire nelle braccia di Klaus?" era su tutte le furie a giudicare dalla voce rabbiosa che gli usciva dalla bocca.Damon fece una smorfia di disgusto " amore, già" lo guardò disprezzante " forse ti preoccupi perchè Elena non hai mai smesso di amarla" ipotizzò liberandosi di Stefan con un altro spintone." ORA BASTA" si sentì la voce di Caroline e subito quel trambusto finì quando le teste dei due Salvatore si voltarono verso di lei.Caroline dapprima guardò Stefan: il suo sguardo era deluso e amareggiato, dato quello che aveva sentito uscire dalla bocca di Damon; poi fu il turno dell'altro Salvatore " tua figlia sta piangendo" sibilò con disprezzo " crede che sua madre sia andata via a morire e tu ti metti a fare il bambino con tuo fratello?" finì stringendo gli occhi." ora vado a metterla a letto" disse alzandosi e prendendola per una mano " Damon, se non ti dispiace voglio che stanotte dorma con te, per sicurezza" Damon annuì cercando ancora di regolarizzare il respiro dato dal fiatone.S'incamminò verso le scale, poi si bloccò all'istante " Stefan, io e te dopo dobbiamo parlare" lo avvisò senza nemmeno girarsi per guardarlo negli occhi.Il petto di Caroline andava su e giù.Il respiro era faticoso, l'aria pareva essere diventata troppo pesante per i suoi polmoni, così da respingere l'ossigeno." forse ti preoccupi perchè Elena non hai mai smesso di amarla" la frase di Damon continuava a pulsarle nella mente come una pallina da ping-pong.Diede un ultimo bacio a Katherine, oramai nel mondo dei sogni, e s'impegnò a non fare troppo rumore lungo il tragitto verso la porta.Se la richiuse alle spalle con estrema delicatezza.Era stata la giornata più faticosa della sua vita, in senso morale.Elena, Stefan, la bambina, tutto troppo faticoso da sopportare.A grandi passi si diresse verso la sua camera da letto, quella che condivideva con Stefan.Aprì la porta e se lo ritrovò davanti: il suo sguardo era triste, amareggiato, dipinto dalla rabbia e dalla collera.Caroline deglutì stringendo i pungi." Caroline" bisbigliò lui, avvicinandosi alla ragazza.Caroline fece qualche passo indietro, ritrovandosi bloccata contro la porta.Stefan non si avvicinò più di tanto visto il suo comportamento, si limitò solo a guardarla " cosa c'è che non va?" parlava come se quello che fosse accaduto in salotto pochi minuti fa era solo un ricordo vago.Serrò i pungi più forte fino a sentire le unghie conficcarsi nella carne delle mani " perchè fai il finto tonto".Con quella frase portò Stefan in salotto, e si ricordò del litigio con Damon "forse ti preoccupi perchè Elena non hai mai smesso di amarla" ripeté la frase detta da suo fratello maggiore durante la rissa " ti dice niente?".Stefan alzò gli occhi al cielo sorridendo amaramente, alzò le mani e poi le abbassò, provocando uno scoppio al contatto con le gambe " Damon parla tanto e non sa quello che dice" disse avvicinandosi a Caroline.La bionda sentiva aumentare il sudore e il disagio ad ogni passo del suo ragazzo " tu amavi follemente Elena, e non hai mai smesso" disse quelle parole come se avesse voluto rinfrescargli la memoria." Caroline" la guardò Stefan imperterrito " io amo solo te" aggiunse raggiungendola " non potrei mai.. mai e poi mai amare un'altra donna".I suoi occhi sembravano così maledettamente sinceri, e Caroline, sull'orlo delle lacrime, si abbandonò a quell'azzurro chiaro che solo lui possedeva." Si ma ora è tornata Elena.. tu l'amavi.. lei pure" incominciò a parlare in modo sconnesso, lasciando che le lacrime facessero il loro corso.Stefan la circondò con le sue possenti braccia quasi come se le volesse far capire che lui l'avrebbe sempre protetta.Damon era ancora in salotto ad ubriacarsi in compagnia del suo amatissimo liquore.Elena se n'era andata di nuovo, o meglio, Klaus l'aveva rapita, il che era ben peggio.Nella sua mente nacquero pensieri di varia scelta, diversi fra loro, ma tutti molto strazianti.La sua Elena era in pericolo e lui era su un divanetto a consumare altri alcolici. Quando pensò che lui non poteva fare nulla e che era impotente, scacciò il pensiero precedente.Lui non era nessuno in contro a Klaus, e doveva ammetterlo.Sentì Katherine piangere, e il suo istinto di padre si accese.Corse più veloce della luce, precipitandosi nella sua camera " PAPA' DOVE SEI?" stava urlando in balia delle lacrime.Era molto agitata, probabilmente tormentata dagli incubi.Le si avvicinò con cautela e quando arrivò al letto si gettò in esso abbracciando la piccola " sono qui tesoro" mormorò attirandola a se " andrà tutto bene" si staccò e le asciugò le lacrime più fresche.Sentì anche Caroline arrivare nella stanza di soppiatto, poi appena vide Damon sospirò " mio dio, pensavo fosse Klaus" si portò una mano sul petto.Damon le fece segno di avvicinarsi e lei gli obbedì "vai in bagno e apri lo specchio, dovresti trovare dei tranquillanti, portameli" le disse poi riabbracciò Katherine che iniziò a singhiozzare.Caroline annuì e uscì dalla porta, dirigendosi così verso il bagno.Avevano bisogno di Elena.Nessuno come lei la conosceva e per il momento era la bambina la priorità.Pochi istanti dopo tornò la bionda con un barattolino arancione in mano.Lo porse a Damon e lui l'afferrò." Tieni amore, così ti addormenterai" ne fece prendere una alla bambina.Si sdraiarono abbracciati l'uno all'altra " Grazie Barbie" sussurra Damon, cercando si con svegliare la bambina già quasi nel mondo dei sogni." per qualunque cosa io ci sono" dice lei, Damon annuisce prima di scoccare un bacio a Katherine.Si sentì spinta e poi cadde sul suolo ghiacciato.Aprì gli occhi lentamente e mise a fuoco il luogo in cui l'aveva portata quel pazzo di Klaus.Lanciò un ultima occhiata e si rese conto che era nella Cripta " AIUTO" cercò qualcuno che la sentisse, anche se le possibilità erano molto besse.Cercò di uscire, ma una barriera le impediva l'uscita.Colpì il muro con forza " MALEDIZIONE" urlò con tutto il fiato che aveva in gola." Elena" non sentì nessun passo, ma si trovò la figura di Klaus appena fuori dalla Cripta.Elena d'istinto cercò di aggredirlo, ma la forza che l'imprigionava era troppo forte." FAMMI USCIRE" urlò ancora, sentendo questa volta la gola bruciare.Klaus rise beffardo " urlane non ti porterà a nulla" le ricordò, guardandola con i suoi occhi azzurri limpidi.Elena mostrò i canini in segno di rabbia cercando di intimidirlo, ma tutto quello che provocò fu la sua risata " non mi fai paura piccola Gilbert".Elena lo guardò ancora coi i suoi occhi scuri " ci vediamo domani" disse Klaus uscendo.Elena non disse nulla, sapeva che ogni singola parola era solo spreco di fiato e forze.

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⏰ Last updated: Sep 06, 2017 ⏰

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