Problemi all'orizzonte!

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"Muori!" alzò il temperino pronta a colpire Erika in pieno volto... Erika chiuse gli occhi e... quando li riaprì trovò davanti a sé l'alta figura di Ed, che l'aveva protetta col suo corpo.
"Ed..." sospirò Erika.
"Cosa volevate fare alla mia preziosa sorellina?!" gridò Ed, con lo sguardo di fuoco.
"Eduard!" esclamarono le ragazze sorprese "ehm... noi..."
"Sparite dalla mia vista..." disse Ed, con uno sguardo che non ammetteva repliche.
Poi si volse verso sua sorella e preoccupato le chiese, accarezzandole affettuosamente la testa:" Stai bene? Non ti hanno ferita vero?"

Poi si volse verso sua sorella e preoccupato le chiese, accarezzandole affettuosamente la testa:" Stai bene? Non ti hanno ferita vero?"

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Erika lo guardò per un secondo, poi gli rispose:"... no stai tranquillo, non sono ferita... tu piuttosto... sei sicuro che il tuo braccio stia bene?"
Ed guardò il braccio che aveva alzato per proteggere Erika, era pieno di sangue.
"Si... non ti preoccupare..." sorrise Ed, nascondendo la ferita "... basterà bagnarlo e andrà via..."
"Mmm..." Erika non sembrava molto convinta.
"Hey..." sorrise Ed "... tranquilla... piuttosto non preferisci che ti accompagni? Non vorrei che tu ti trovassi di nuovo in pericolo..."
"Oh non preoccuparti! Pensa al tuo braccio invece... e poi è giusto che anche io me la sappia cavare da sola..." disse Erika sicura di sé.
"... d'accordo..." sospirò Ed, ricordandosi che quando sua sorella si metteva in testa qualcosa era impossibile farle cambiare idea "Ma promettimi che starai attenta..."
"Si..." sorrise Erika "...te lo prometto" poi si voltò e corse verso il dormitorio femminile.

... perché quelle ragazze mi hanno aggredita in quel modo? Sono certa che fossero delle fan di Orphe, ma... pensavo che una volta fidanzati lo avrebbero lasciato perdere... penso che sia meglio non farne parola con lui... si preoccuperebbe...

Erano questi i pensieri di Erika, mentre si dirigeva verso il dormitorio femminile.
Aveva uno sguardo triste e si sentiva molto amareggiata; in cuor suo sapeva che amava Orphe, ma non era sicura che mettersi con lui fosse stata una saggia decisione.
Così, con questo stato d'animo, non si accorse di aver sbagliato strada; capì di essere nei pressi del dormitorio maschile solo quando, mentre camminava a testa bassa, urtò una persona... Naoji.

"Oh... perdonami Naoji!" esclamò Erika.
"Madamigella Erika... stai bene?" le chiese Naoji preoccupato.
"... si..." il viso di Erika tornò a farsi cupo.
"..." Naoji la guardò per un secondo, poi sorridendo le disse :"Se hai qualche problema puoi parlarne con me... lo sai"
"..." Erika non disse nulla e abbassò lo sguardo.
"Ho capito..." sorrise Naoji "... non so cosa ti turba, ma conosco un ottimo metodo per alleviare la tensione"
Erika lo guardò incuriosita.

Il vento soffiava caldo tra i capelli di Erika e Naoji; si trovavano proprio sotto il ciliegio, che con i suoi rami sembrava in qualche modo proteggerli.
Erika teneva gli occhi chiusi, si stava concentrando... poi d'improvviso li aprì.
Tese l'arco e incoccò la freccia, con lo sguardo fisso sul bersaglio.
Naoji le si avvicinò da dietro e le alzò dolcemente le braccia, il suo respiro era proprio sul collo di Erika, ma la ragazza era troppo concentrata per accorgersene.

Naoji le si avvicinò da dietro e le alzò dolcemente le braccia, il suo respiro era proprio sul collo di Erika, ma la ragazza era troppo concentrata per accorgersene

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