Un sentimento che nasce e uno che si spegne (parte 2)

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Un bacio al gusto di ciliegia.
Era esattamente quello di cui Naoji aveva bisogno per aprire una volta per tutte gli occhi. Si era concentrato così tanto solamente sull'amore che provava per Erika da non accorgersi che qualcun altro stava nutrendo dei sentimenti per lui.
Bastò solo quello, un bacio, per riempire la testa del ragazzo di mille domande e far sparire quel senso di inquietudine e tristezza che lo attanagliava.
A quelle domande, però, bisognava che Naoji trovasse delle risposte concrete, così senza scomporsi troppo si pulì le labbra dal colore rossastro che avevano assunto e uscì dalla biblioteca.
Non sapeva dove cercare, la Rosentolz Accademy era enorme, sapeva solamente che si trattava di una ragazza che portava un rossetto color ciliegia.
Iniziò, così, a camminare per i corridoi ed a scrutare ogni ragazza nei dintorni, per constatare se almeno una di loro aveva le labbra di quel rosso particolare... ma non ne vide nemmeno una.
C'erano ragazze che indossavano rossetti color pesca, altre che ne indossavano di color prugna, altre ancora indossavano solamente un lucidalabbra per mettere in risalto il loro roseo colore naturale... nessuna, però, aveva le labbra rosso ciliegia.
Ma l'accademia era gigantesca e Naoji ne aveva visitata solo una piccola parte, quando si imbatté in Marin.

"Naoji-kun! Che sorpresa trovarti qui!" disse Marin con la sua solita gioia.
"Ah, buon pomeriggio Marin" la salutò Naoji distrattamente.
"Cosa ti porta da queste parti? Non dovresti essere al club di tiro con l'arco a quest'ora?" chiese la ragazza.
"Beh sai, ho deciso di saltare l'allenamento per oggi..." rispose il giovane "ho degli affari urgenti da sbrig..." si interruppe.

Qualcosa aveva catturato completamente la sua attenzione... e quel qualcosa erano le labbra di Marin. Erano rosse, proprio di quel rosso che tanto disperatamente andava cercando il ragazzo e che sulle labbra della giovane produceva un effetto ipnotico.
Che fosse proprio Marin la misteriosa ragazza che lo aveva baciato?
No. Era troppo presto per giungere ad una qualunque conclusione. Infondo potevano benissimo esserci altre ragazze con le labbra di quel colore, doveva solo continuare a cercarle.

"Ti senti bene Naoji-kun?" chiese improvvisamente Marin.
Ritornando alla realtà, Naoji si affrettò a rispondere: "Si, si... benissimo".
"Ora se vuoi scusarmi dovrei recarmi al dormitorio. Arrivederci Marin" si congedò il ragazzo.
"Ok, ci vediamo Naoji-kun!" lo salutò la ragazza con un sorriso.

Confuso, a passo svelto, Naoji rientrò nel dormitorio maschile.
Passò dal corridoio che dava sul cortile e non si accorse che proprio in quel momento, dal giardino, qualcuno stava correndo nella sua direzione, fino a che non gli venne addosso.
Era Erika che, come il ragazzo, aveva mille pensieri in testa e non si accorse di aver preso la strada sbagliata.
Era proprio l'ultima persona che il giovane avrebbe voluto vedere in quel momento. Si sentiva in qualche modo in colpa per quello che era accaduto in biblioteca e per tutta la disperazione con cui cercava l'artefice del gesto... era come se avesse tradito i sentimenti che provava per lei.
Non poteva, però, ignorare la tristezza che scaturiva dal volto della fanciulla, se c'era una cosa che non sopportava era proprio vedere la persona amata triste. Decise, così, di fare qualcosa per tirarla su di morale.
E cosa poteva fare se non la cosa che gli riusciva meglio?
La portò quindi al club di tiro con l'arco, e là, sotto i ciliegi in fiore, passarono buona parte del pomeriggio.
Quando la ragazza si congedò, Naoji, avvertì un enorme peso sul cuore... era come se fosse diviso a metà: da una parte c'era l'amore che provava per Erika e tutti i sentimenti passati e presenti che la riguardavano; dall'altra c'era un punto interrogativo che nascondeva una miriade di domande che non davano pace al ragazzo... chi era la fanciulla che aveva profanato le sue labbra mentre era assopito? Perché quel gesto l'aveva così profondamente turbato se lui provava dei sentimenti per un'altra? E come mai non riusciva a togliersi dalla testa la dolcezza del gusto che l'aveva svegliato?

 chi era la fanciulla che aveva profanato le sue labbra mentre era assopito? Perché quel gesto l'aveva così profondamente turbato se lui provava dei sentimenti per un'altra? E come mai non riusciva a togliersi dalla testa la dolcezza del gusto che...

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