Jean x Reader

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<Jean, aspetta!>> dici mentre corri dietro il bruno nell'uniforme con dietro l'insigna delle ali della libertà. Quanto cazzo cammina veloce!

<<Jean!!>> dici dopo un po', l'hai raggiunto senza rendertene conto sbattendo contro la sua spalla.

<<Perché mi segui?>> chiese guardandoti. Non lo sapevi neanche tu, però vederlo allontanarsi ti rammarica, come se dovessi perderlo ancora e ancora.

<<Perché prima di andartene non ascolti quello che ho da dire?>> scapare non era da lui eppure ti chiedi cosa lo abbia spinto ad allontanarsi da tutti negli ultimi mesi. Poi però il tuo cervello risponde alla tua stessa domanda, Marco.

Marco era diventato talmente speciale per lui che la sua morte lo sconvolse. Quel ragazzo con le letiggini e i capelli corvini che tutti ricordiate, tra lui e Jean non hai mai capito chi potesse sembrare il fratello maggiore dell'altro.

Perdere un amico è doloroso ma perdere un migliore amico? È come perdere una parte di te, una parte che nasce con quella persona e che sai di non ritrovare mai più.

Jean aveva perso la sua famiglia in passato, rimanendo solo in una società che lo gatalogo come il nulla. Tempo fa la sua vita ebbe una nuova svolta, a distrarlo dal suo oscuro passato c'era quel mociosetto Jaeger che lo faceva incazzare in ogni modo possibile e poi c'era sua sorella Mikasa Ackerman che non faceva altro che difenderlo come se fosse un bambino piccolo. E poi c'era Marco che aveva preso il posto di un fratello e che riusciva a temperare il nervosismo di Jean meglio di chiunque altro.
In fine al grupetto si aggiunge un'altra persona, Jean non avrebbe mai pensato che potesse diventare cosi speciale per lui, una persona unica e il destino ha voluto che questa persona fossi tu.

<<Vabbene.>> disse lui e ti senti quasi felice. Andaste sedervi su una panchina nel vecchio parco buio.

Forse una volta dei bambini venivano a giocare qui, ma ora è completamente abbandonato e trascurato. Le erbacce si sono estese e ti chiedi per quale diavolo di motivo i giganti non potevano nutrirsi solo di piante.

Tu da una parte e lui dall'altra. Divisi da un piccolo spazio cone due sconosciuti.

Non ti guardava neanche.

Dovevi aspettartelo.

Non significhi niente...oltre ad una vecchia amica.

Intanto lui era lì.

<<Ti chiedo di ascoltarmi>> dici, la forza di parlare non era una delle tue grandi doti <<Jean>> fini.

Ora il suo viso era verso di te.

Le sue irridi di cui non potevi scorggere il colore ti fissavano e non sapevi se saresti riuscita a riprendere un rapporto con lui o avresti fatto la cazzata più grande al mondo.

Ti sembra cosi lontano...eppure cosi vicino.

Stava in silenzio.

Rispettava te.

E gliene eri grata.

<<Ti chiedo anche di non divulgare oltre le mie parole.>> dici, questo parco sarebbe rimasto l'unica testimonianza dell'accaduto. Cosi come scuole che rimangono testimonianze delle prime amicizie e dei primi amori.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 01, 2018 ⏰

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