17.Pensavi davvero che me ne dimenticassi?

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"you know I want your love
Your love was handmade for somebody like me"

Mi alzo presto, la sveglia è impostata per le nove, sono le sette appena scattate.
In realtà ho aspettato un orario decente per non sembrare davvero fissato.
Non dormito, neanche un minuto.
Ma neanche fosse il mio di compleanno!

Manca molto? È tutto pronto? Non manca niente? Hai ricordato tutto? Dimmi che sei già sveglia.

La risposta non tarda ad arrivare.

Stiles, respira, è tutto okay, manchi solo tu qui.
-Cora.

Bene, arrivo.

Lancio il telefono sul letto e vado immediatamente a farmi una doccia.

L'idea che Derek possa passare questa giornata in modo non accettabile mi dà un lieve fastidio, insomma, se lo merita!

......
Derek.

Richiamo per l'ennesima volta Stiles, non risponde.
Come può essersene dimenticato?
Un velo di delusione mi affligge, quando gli lascio un altro messaggio nella segreteria «Te ne sei davvero dimenticato? Yee, tanti auguri a me. Grazie, Stiles» E Poggio il telefono sul tavolo, arreso all'idea che qualcuno mi possa fare gli auguri.

Solo una collega di lavoro l'ha fatto, mi ha inviato una di quelle immagini che ti mandano con scritto 'felice compleanno' e una foto di una tortina con delle candeline.

A dire il vero da Stiles mi sarei aspettato qualcosa tipo una chiamata a mezzanotte puntale da Stiles, Una in cui mi svegliava urlandomi al telefono 'tanti auguri mio Sourwolf' per poi a finire a parlare di me e di come per lui sono invecchiato o cose del genere.
Insomma, ci tenevo.
Lo stesso Cora, solitamente lei è la prima a farmi gli auguri, o per telefono o dal vivo, trovava sempre un modo per farsi sentire.
Accetto Peter, che comunque ha ammesso che se lo fa ricordare da mia sorella, quindi, di conseguenza se l'è dimenticato lei e nessuna delle tre persone a cui tengo di più mi farà gli auguri.

Mi alzo dal divano, pronto ad iniziare una giornata di lavoro come tutte.

In effetti cosa pretendiamo? Il compleanno è solo un giorno uguale agli altri in cui la gente finge di interessarsi un po' di più a te, nulla di molto diverso da gli altri trecentosessantaquattro giorni dell'anno.

L'ennesima ragazzina in piena fase ormonale mi si avvicina, cercando di attaccare bottone, quando viene malamente interrotta dal sottoscritto, ricevendo in cui delle sue attenzioni, solo il suo semplice ordine.
Okay, magari non sono proprio un cesso a pedali, ma questo posto è pieno di galline.
Pensavo di lavorare in una caffetteria, non in una fattoria.
Il pastore non è per me.

Cliente dopo cliente, continuo a guardare se varca quella porta il cliente che vorrei, ma non lo fa, contino a vedere visi sconosciuti, tranne forse l'amico di Stiles col ragazzo, il quale si avvicina per farmi gli auguri.

«Come lo sai?» Gli chiedo mentre porgo l'ennesimo ordine.

Scott, alza un sopracciglio, come per dire 'e lo chiedi pure?' «Derek, sono il suo migliore amico, come un fratello e tu vuoi che non sappia qualcosa su di te? Mi parla di te come una quattordicenne innamorata» Mi spiega il ragazzo, come fosse ovvio.

Il ragazzo accanto a sé, Isaac credo si chiami, sorride sornione, consapevole anche lui di ciò di cui Scott sta parlando.
Immagino Stiles iniziare uno sproloquio, parlando di ogni minima cosa, con quella sua solita parlantina, il sarcasmo e tutto il resto.

Dopo poco tempo i due ordinano qualcosa prima di andarsene per i fatti loro, via dal mio luogo di lavoro.
Intanto io continuo a cercarlo tra la gente, cerco quel suo viso costellato di adorabili nei, quegli color dorato, il suo naso all'insù, cerco tra la gente quel ragazzo dall'aria tanto infantile, che mostra un sorriso con dentro tanto dolore.
Dio, quanto lo ammiro per questo.
Penso sia anche uno dei motivi per cui me ne sto innamorando.

L'ha capito prima lui [STEREK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora