16.Mancanze e nuove conoscenze

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«Mi mancherà» Ammetto al ragazzo accanto a me.
«Lo dobbiamo a lui se ora siamo qui, no?»
Annuisco contro il suo petto.
Una settimana fa mi ha chiamato la madre di Christopher, avvisandomi che il bambino sarebbe andato a vivere definitivamente con il padre, visto che anche lei ci stava ricostruendo un bel.
Così ora, oltre che maliconico mi ritrovo senza lavoro.
Derek mi ha proposto un posto alla caffetteria dove lavora, ma ho rifiutato, so come sono, avrei finito col guardare il culo a Derek al posto di stare alla cassa, quindi andare lì per essere licenziato non mi va.

«Stiles, vengono mia sorella e mio zio a pranzo, ti dà fastidio?» Mi chiede il ragazzo, tornando nel divano in cui sono sdraiato a guardare per l'ennesima volta Harry Potter.

Gli rivolgo uno sguardo, mettendo pausa al film, mi alzo a sedere.
L'idea di conoscere finalmente la famiglia di Derek non può che farmi piacere, per lui è importante che io conosca la sua famiglia?
«No, ovvio che non mi dà fastidio!» Rispondo alzandomi, diretto dal ragazzo.
Passo una mano leggera sulla sua lieve barba, allontanandomi verso la cucina, non prima di avergli lasciato una pacca sulla sedere.

«Anmettilo, sono il tuo cuoco preferito!» Esulto una volta finito di preparare il pranzo per la famiglia Hale. Il ragazzo davanti a me, si avvicina «E non solo il cuoco preferito» Lo provoco
«Dimostramelo» Mi provoca a sua volta, mi levo la sorta di grembiule che mi ha dato prima e mi avvicino, spingendolo verso il divano del soggiorno.
«Tutto qui?» Chiede invertendo le posizioni, ora quello a schiena nel divano sono io.
Fa per togliermi la maglietta quando sentiamo bussare alla porta.
Si alza per andare ad aprire mentre io mi avvicino al bancone della cucina, per accoglierli senza sembrare il solito scansafatiche.

Dopo che entrambi hanno salutato Derek quest'ultimo mi viene incontro.
«Stiles! Quindi sei tu il ragazzo di cui Derek ci ha parlato tanto!» Esclama una ragazza visibilmente più piccola di lui, dev'essere la sorella «Eh già, credo di essere io!» Sorrido cortesemente alla ragazza «Io sono Cora, sua sorella» Si presenta infine, poi Peter mi guarda e alza le mani in segno di resa «Già mi conosci, dolcezza» Alzo lì sguardo al cielo divertito e annuisco.
Derek accenna un sorriso nel vedere me interagire con la sua famiglia, me ne accorgo e allora lo immischio tra noi con un: «Derek, su non vorrai stare zitto zitto per tutto il giorno, forza!» Lo spingo verso il tavolo, invitandolo a fare qualcosa con lo zio e la sorella.

«Dio, Stiles tu dovresti fare il cuoco» Mugula Cora portando un altro boccone di pasta al forno in bocca «È una passione per i cibi italiani, la sua» Si intromette Derek, prima di infilarsi un altro boccone in bocca, sorrido, notando come lui si ricordi dei miei piccoli particolari. Non pensavo lo facesse.

Per tutto il resto del pranzo prendiamo a parlare del più e del meno, vengo a scoprire altro sulla famiglia Hale, mi vengono raccontate certe storie riguardanti Derek, Peter non esita a indurre una frase con un secondo fine appena può mentre Cora a volte vorrebbe sotterrarsi, come me del resto.
Insomma, non abbiamo passato un pranzo affatto noioso.

Ora siamo tutti attorno al tavolo, impegna in una partita di Risiko, Derek è in vantaggio con i suoi carrarmati neri, il suo obbiettivo è quello di distruggere i rossi, cioè i miei, non sono fortunato?

Ogni tanto Peter getta a tutti un alcolico che in realtà non ho mai sentito il nome, non mi sono interessato neanche a leggerlo, ho pensato a cercare di rifiutarlo, invano, poiché quest'ultimo ha continuato dicendomi "È l'ultimo".

A fine partita, con sorprendentemente rivincita di Coda, credo che l'unica perfettamente sobria sia Cora, la quale lo zio ha preferito non gettarle niente.
Almeno a lei.

Si saranno fatte le sette passate quando Peter e Cora levano le tende, ho provato anch'io ad andare, però Derek mi ha convinto ad avvisare mio padre che sarei restato da lui a dormire.

«Allora, mio grande Alpha cosa ti va di fare?» Gli chiedo mentre rimetto il gioco al proprio posto, dandogli le spalle.

Come mi volto per aspettare la sua risposta, non sento alcuna voce, solo le sue labbra sulle mie, e devo ammettere che preferisco questo a qualsiasi risposta.

«Mh, questo mi va più che bene» Mormoro contro le sue labbra «Oh credimi, anche a me» Risponde con lo stesso tono.

La sua lieve barba si scontra contro la mia pelle liscia, mi procura un lieve solletico, ma non gli dò peso, le sue labbra sulle mie sono la cosa più importante ora, è come se oltre noi due non ci fosse niente.
Come esistessero le mie mani tra i suoi capelli, le sue che vagano sotto la mia maglietta, provocandomi brividi.
Niente, non sento niente a di fuori di noi due.

Come un mondo attorno a noi non esistesse.
Anche perché ora il mio mondo mi tiene tra le sue braccia.

L'ha capito prima lui [STEREK]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora