Prologo

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Giaceva su di un letto d'ospedale, confuso su cosa fosse successo. Tentò di mettersi a sedere, ma era troppo debole ed affamato per riuscirci. Si guardò attorno, notando che non ci fosse niente che gli sembrasse commestibile. Finché i suoi occhi non si fermarono sulla sacca che lentamente pompava sangue nel suo braccio. Rabbrividì. Volle quel sangue, bramò quel rosso liquido denso. Raggiunse il braccio con l'ago, strappando quest'ultimo e tirando il tubicino collegato per poter avvicinare a sé la sacca di sangue. Quando il contenitore gli fu a portata di mano, strappò la parte in cui vi era il tubo e se lo portò alle labbra, ingurgitando rapidamente il sangue al suo interno. Aveva un buon sapore, non se lo sarebbe mai aspettato. Svuotò velocemente la sacca, leccandosi le labbra, ancora affamato. Annusò l'aria attorno a sé e guardò il braccio in cui prima era infilato l'ago; sangue. In fretta, si portò l'arto alla bocca e succhiò avidamente. Gemette al gusto, era strabiliante, non aveva mai mangiato nulla che fosse così... buono.

Una volta che ebbe prosciugato tutto il sangue che era in circolo nel suo corpo, scrutò attorno a sé, sentendosi più forte rispetto a prima. Si pulì nuovamente le labbra con la lingua, non sentendosi ancora sazio di quel liquido color rubino. D'un tratto, un'infermiera entrò, leggendo la cartellina che aveva in mano.

"Signore, abbiamo fatto alcu-" ma non poté finire di parlare. Il ragazzo le si scagliò contro, mordendole la gola. L'infermiera tentò ad urlare, ma fallì quando lui le coprì la bocca con la mano e continuò a bere il suo sangue, quasi come fosse un normalissimo drink.

Il corpo della donna si afflosciò, e lo gettò a terra. Si guardò in giro, notando lo specchio appeso alla parte opposta della camera. Camminò verso l'oggetto, squadrando il suo riflesso. I suoi abiti ed il suo viso erano macchiati di rosso. I suoi occhi erano due rubini e i suoi denti erano praticamente degli aghi, ma più grossi. Ansimò, correndo verso la finestra e aprendola. Tre piani. Avrebbe potuto saltare e uccidersi, distruggendo il mostro che era diventato. Velocemente, la spalancò per potercisi arrampicare meglio, prendendo poi una boccata d'aria fresca. Un altro odore invase i suoi sensi, sangue. Guardò attorno a sé, notando tutte le persone che camminavano in giro. Un buffet di sangue a sua disposizione, ma scosse la testa, sbarazzandosi in fretta di quei vili pensieri.

"Signore, scenda giù!" disse una ragazza da dietro di lui, così si voltò per vederla correre verso di sé ma quando lo vide si bloccò. Si fermò e cominciò ad urlare, altri infermieri e dottori si fiondarono dentro la stanza. Ma prima che tutti loro potessero afferrarlo, saltò, atterrando sul prato ricoperto da un sottile strato di neve; era inverno dopo tutto. Una volta che il suo corpo fu a pieno contatto col suolo, si drizzò velocemente e incominciò a correre. Non gli importava che si fosse appena buttato e che teoricamente avrebbe dovuto morire. Volle solamente allontanarsi da lì, sapendo quanto non fosse sicuro rimanere in città. Corse più veloce di quanto si sarebbe immaginato, finché non si ritrovò immerso nella foresta, finché non fu lontano dagli umani; corse finché non pensò che non avrebbe potuto correre ulteriormente.

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T/N (spiego alcune cose importanti)

Prima di tutto, T/N sta per TRADUCTOR'S NOTE, quindi dove parlo io; mentre A/N sta per AUTHOR'S NOTE, ovvero dove parla la scrittrice. Questo perché mi è capitato di leggere in alcuni commenti di storie che sfogliavo, che c'è stato chi non aveva capito la differenze (io in prima persona anni fa non sapevo). Quindi ho preferito chiarire, dato che nei prossimi capitoli la scrittrice farà dei chiarimenti sulla storia e su certe cose che accadranno.

Bene, questa è la prefazione della storia, con la quale la scrittrice introduce il testo vero e proprio che in seguito leggerete.

Ringrazio infinitamente @gayboyharry per avermi permesso di trascrivere Midnight. Thank you so much :)


E nulla, spero di non aver fatto errori di grammatica.

See you later

Diana

MIDNIGHT // STYLES (italian translation)Where stories live. Discover now