Capitolo 12

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"Buongiorno." È l'unica parola che riesco a sentire.

Apro gli occhi,vedo Mattia davanti a me con un sorriso raggiante.

"Oh, buongiorno anche a te." Dico,ridendo.

"Un giorno di questi penserò che sei svenuta,dormi davvero troppo." Dice,ironicamente.

Io rido, d'altronde ha ragione.

"Allora, piccola. Cosa vuoi fare oggi?"

Sinceramente non lo so. Anzi sì,vorrei stare con lui tutto il pomeriggio sotto le coperte,ridere e scherzare, magari vedere un film con una tazza di cioccolata calda, dato che fuori piove. Ma mi limito a dirgli un semplice 'è uguale'.

"Va bene,allora decido io per te."

In effetti a me non sono mai piaciute le scelte, sono una tipa molto confusa e ci metto gli anni per scegliere qualcosa, anche la più stupida.

"Bene,ho deciso!" Dice,entusiasta.

"E dove mi porterai?" Gli chiedo, molto curiosa.

"Sorpresa!" Mi dice mentre mi da un bacio.

Mi limito a fare il broncio,ma non serve per fargli cambiare idea.

"Dai,vatti a preparare che così usciamo." Mi dice.

Faccio come mi ha detto,prendo i miei abiti e vado a fare una doccia.

Dopo dieci minuti esco, già vestita e truccata. Mi guarda meravigliato per un bel po' e poi ci decidiamo ad andare.

In macchina mette un CD. All'inizio non ci faccio molto caso,ma poi riconosco la voce di Chris, il cantante dei Coldplay, sulle note di The Scientist.

"Non ci credo, ti piacciono i Coldplay?"

"Certo!" Mi dice, ridendo.

"Nobody said it was easy." Inizio a cantare a squarciagola.

"Come sei intonata." Dice meravigliato.

"Grazie." Dico,con un po' di rossore sulle guance, non mi ricordavo che stavo cantando con lui al mio fianco.

Finalmente arriviamo al misterioso posto. Mi slaccio la cintura e scendo dalla macchina. Che posto meraviglioso! Davanti ai miei occhi c'è una distesa verde con una casa nel bel mezzo di essa. È un posto silenzioso, tranquillo e calmo. Il clima che amo. Ci voleva proprio una 'vacanza' così.

"Che meraviglia." Dico, ancora con gli occhi spalancati.

"Vero?" Mi guarda e ride.

"Sì. Smettila di ridere." Dico, ridendo anche io alla fine.

"Vedi quella casa lì?" Indica.

"Mm." Annuisco.

"È mia." Ha un tono di voce emozionato, come un bambino.

"Voglio entrarci." Lo guardo entusiasta.

"Immaginavo lo volessi, andiamo." Prende le chiavi dalla tasca e ci dirigiamo verso quella casa,dispersa nella natura.

Durante il tragitto decido di rompere il

silenzio.

"Come mai hai questa casa?" È la prima domanda che mi è venuta in mente quando me l'ha detto.

"Non lo so sinceramente, mio padre ha un sacco di soldi, per me non c'è mai stato, solo i suoi soldi ci sono stati per me. Ogni volta che avevamo una discussione trovava sempre il modo per far sì che lo perdonassi, ossia i soldi." Mi spiega, non c'è nemmeno un po' di emozione nella sua voce.

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