penultimate first day of school (part 1)

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Era giunto il giorno...

Mi alzai alle 6.30 del mattino e lasciai casa un'ora dopo per incontrarmi con Kevin, il mio migliore amico e compagno di classe, al bar davanti a scuola.
Inutile dire che ero emozionata.

Arrivai al bar e spensi il motore della mia moto, una Yamaha 125. Si, sono lesbica e ho lo stereotipo della moto e dei capelli corti. Entrai al bar quasi vuoto e raggiunsi Kevin al tavolo

<<sei in ritardo>> mi disse

<<hai ragione, comunque buongiorno anche a te>> dissi fingendomi offesa

<<ordiniamo?>>

<<si, ho fame>>

<<cosa prendi?>>

<<latte macchiato e brioche al cioccolato>>

<<ok, vado ad ordinare>>

Mi voltai per sistemare il giubbetto sullo schienale della sedia e la vidi entrare. Mi salutò con la mano da lontano e io ricambiai. Le feci cenno di sedersi al tavolo con noi, ma non capì e andò al bancone.
Kevin tornò a sedersi

<< chi è quella?>> chiese perplesso

<<è la mia docente tutor>> risposi fredda

<<solo?>> chiese con faccia maliziosa. Risposi facendo una faccia perplessa

<<sei diventata tutta rossa>>

<<beh, ho caldo>> cercai di trovare una scusa

<<si, vabbé... Ho capito>>
Partì la nostra solita risata complice, la solita di sempre.

Consumammo la nostra colazione e una volta pagato risalimmo in moto ed entrammo a scuola.

Salutai le bidelle e aspettai nell'atrio i miei compagni e la prof. La vidi arrivare da lontano e il mio cuore andò in fibrillazione. Cominciai a sudare allora mi tolsi la giacca restando in camicia.
Si avvicinò a me

<<buongiorno>> sorridendo

<<buongiorno prof>>

<<sai chi sono gli altri ragazzi del gruppo?>> riferendosi agli altri tutor

<<si, stanno arrivando. >>

<<ottimo>>

Controllai il telefono diverse volte cercando di non incontrare il suo sguardo troppo spesso.

Arrivarono i ragazzi e li presentai alla prof. Al suono della campanella chiamammo i primini e li portammo in aula magna per l'incontro con la preside. Eravamo la prima classe ad entrare, così la prof cominció col presentarsi e fece l'appello. La preside entrò in aula:

<< buongiorno ragazzi.>>

tutti i ragazzi sembravano non aver capito chi fosse appena entrato

<<buongiorno preside>>

Alzandomi in piedi e a ruota tutti i primini

<< Sophie, puoi venire un secondo>>

<<eccomi>> uscii dalla porta con la preside

<< senti, ho del lavoro urgente da svolgere. Appena arrivano tutte le classi puoi venire a chiamarmi in ufficio?>>

<<certamente>> la preside tornò in ufficio

<<tutto bene>> mi chiese la prof

<<sisi, aspettiamo le altre classi e poi vado a chiamare la dirigente in ufficio>>

<<ah, bene>>

Arrivate le altre classi, chiamai la preside e la vice e cominciò il discorso

<<buongiorno ragazzi, benvenuti nella vostra e nostra scuola... -continuó parlando dello studio e delle discipline- ... All'interno di questa scuola anche i ragazzi sono importanti, anzi, direi indispensabili. Abbiamo qui la nostra rappresentante d'istituto, Sophie D'Asti che è portavoce degli studenti alle assemblee d'istituto. È direttamente in contatto con me e con i miei collaboratori e un giorno voi sarete chiamati a prendere il suo posto. Sophie, vieni qui. >>

Ero imbarazzata ed era palpabile

<<Sophie è una delle migliori studentesse di questa scuola. Quest'anno frequenterà il quarto anno di chimica con passione, come ha sempre fatto. È alunna della vicepreside dalla prima ed è una risorsa importante per noi è per voi. Francesca, vuoi spendere qualche parola?>>

Prese parola la vice
<<come già detto, Sophie è importante per i molteplici ruoli che riveste e per la passione che porta a scuola con sé ogni giorno. È qui per imparare, ma io personalmente ho imparato più da lei di quanto lei abbia imparato da me. Sophie, credo che preferiscano sentire parlare te al momento>>

<<ok. Innanzitutto, ciao ragazzi. Ciò che voglio dirvi è di impegnarvi al massimo. Studiate per voi stessi e non per il voto. Poi vorrei dirvi che le due persone che mi hanno introdotta oggi e che tre anni fa mi hanno accolta in questa scuola, non sono persone da temere. Se porterete rispetto, loro ne porteranno a voi. Abbiamo la fortuna di avere una dirigenza appassionata alla scuola. Non buttate via questa occasione. Io sono al quarto anno, ma ricordo questo giorno di tre anni fa, e col senno di poi vorrei non aver avuto timore di cominciare. Siete nel mondo degli adulti, imparare ad esserlo e lottate per voi stessi... I risultati arriveranno di conseguenza>>

<<non avrei saputo dire niente di meglio. Ora vi lascio ai vostri tutor e alla vostra accoglienza. Buon anno scolastico a tutti>> disse la preside.

Tu, Per Puro Caso ( A Teacher Who Loves A Student A Student Who Loves A Teacher)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora