La tana

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Hermione e Ron stavano facendo colazione quando arrivò Errol, sbattendo contro la finestra e cadendo nella ciotola di porridge di Fred.

«Grazie tante, Errol, eh» disse Fred, disgustato, sgrondando il gufo semi agonizzante e sfilandogli la posta dalla zampa. Dopo averla visionata, porse a Hermione la sua copia della Gazzetta del Profeta e tornò alla posta della famiglia Weasley.

«Notizie interessanti?» chiese Ron, la bocca piena di porridge.

Hermione non lo degnò di un'occhiata e continuò a leggere. Poi sbottò:

«Ma non può farlo!»

«Chi non può fare cosa?» chiese George, materializzatosi in quell'istante. Raggiunse Fred e sedette accanto al gemello, facendo apparire uova strapazzate e tè con un colpo svolazzante della bacchetta.

«Sentite qui! Il Ministro della Magia, Cornelius Caramell, storna le voci di un ipotetico ritorno di Voi-Sapete-Chi asserendo che sono tutte sciocchezze di un Preside che dovrebbe andare in pensione per vecchiaia e di un ragazzino, tale Harry Potter, che soffre di manie di protagonismo e che si sospetta sia fortemente disturbato. A tal proposito, Caramell ha annunciato che non c'è nulla di cui preoccuparsi e che quest'anno, a Hogwarts, verrà insediato un nuovo Preside, designato appositamente da una commissione interna del Ministero.» Hermione sbatté il giornale sul tavolo, arrabbiata.

Persino Ron smise di mangiare, guardando la foto di Caramell. Il Ministro appariva torvo e scarmigliato mentre alzava il pugno in aria, con fare minaccioso.

«Vi rendete conto? Se questo... idiota ci toglie Silente, per Voi-Sapete-Chi sarà uno scherzo abbattere le difese di Hogwarts ed entrare. E allora cosa succederà?»

«Non dice da nessuna parte chi sostituirà Silente?» chiese Fred, mettendo da parte la colazione.

«Sostituire Silente? Di cosa parlate?» disse Molly Weasley, con Ginny al seguito. Avevano gli stivali sporchi di terra e rientravano dal giardino, dove erano andate per scacciare l'ennesima covata di gnomi.

«Caramell è impazzito, mamma. Oltre a continuare a infangare Harry, adesso ha destituito Silente. Lo dice la Gazzetta del Profeta di oggi.» rispose Fred, mostrandole l'articolo.

«Ma... ma non può essere...» disse Molly, sedendosi con un tonfo sordo accanto ai gemelli e afferrando il giornale.

Hermione si affrettò a far apparire una tazza di tè davanti alla signora Weasley, che la ringraziò distrattamente. Ginny, alle sue spalle, tentò di leggere, non riuscendoci. Così andò a sedere accanto a Hermione e attese che sua madre mollasse il giornale.

«Ma è scandaloso!» Esplose Molly, sbatacchiando sul tavolo giornale e tazza.

Ginny afferrò La Gazzetta e diede un'occhiata veloce, mentre Molly Weasley diventava color porpora per la rabbia.

«Come osa non credere a Harry e a Silente! Eppure era a Hogwarts quando si è scoperto che Malocchio non era Malocchio!»

«Mamma, Caramell ha fatto fuori l'unica prova certa che ci fosse.» disse Fred.

«Maledetto lui e quegli orrendi Dissennatori.» rispose Molly.

«Pensi che papà sappia qualcosa?» chiese Ron, dopo aver mandato giù l'ennesima forchettata di uova, che avevano sostituito il porridge.

«Non lo so, Ron. Tieni presente che Caramell ci ha visti, a Hogwarts quando quel povero ragazzo...» Molly scosse la testa, rattristata al ricordo di Cedric morto e di Harry in condizioni pietose. «E con questo? Caramell lo sa che siamo amici di Harry.» rispose Ron.

«Ma proprio non ci arrivi, Ron?» Esplose Hermione. «Caramell sa benissimo chi è amico di chi! Proprio per questa cosa, tuo padre potrebbe passare dei guai al lavoro.»

«Oh.» disse Ron, gli occhi spalancati. Poi guardò sua madre, interrogativo.

«Non facciamo congetture inutili, ragazzi.» Molly guardò l'orologio a cucù. Sul nome di Arthur c'era scritto al lavoro.

«Potrebbe perdere il lavoro?» chiese Ginny.

«Cara, di questi tempi non è il lavoro che ci preoccupa.» rispose Molly, cupa. «Non voglio neanche pensare a cosa accadrebbe se Voi-Sapete-Chi... Dobbiamo avvertire Harry, mandargli un gufo e farlo venire qui. Da noi sarà più al sicuro che da quegli stupidi parenti Babbani che si ritrova.»

«Concordo, mamma. Si dà il caso, però, che Errol sia mezzo morto.» Fred indicò col pollice alle sue spalle. «E siccome la situazione è grave, direi che possiamo andare io e George, smaterializzandoci.»

«Assolutamente no!»

«Allora potremmo usare una passaporta.» disse George.

«Avete sempre voglia di scherzare, voi due! Non se ne parla proprio. Non è che perché adesso potete smaterializzarvi, significa che dovete farlo in continuo! Useremo la metropolvere

Vedendo il ghigno sui visi dei gemelli, Molly Weasley strinse le labbra. «Niente da fare, ragazzi: andremo solo io e Arthur.»

Un coro di proteste si innalzò dal tavolo, ma Molly fu irremovibile.

«Basta. State zitti e ascoltatemi!» Ottenuto il silenzio, Molly riprese: «Non sapete cosa significhi vivere nel terrore. Quando Voi-Sapete-Chi salì al potere, molti furono i maghi che persero la vita per combatterlo. Erano tempi duri, difficili. Per chi non era un Mangiamorte, guardarsi le spalle a volte non bastava. Se Caramell finge di non voler vedere la verità, gli unici a poter combattere Colui-Che-Non-Deve-Essere Nominato siamo noi. E questo significa volare basso, quando tornerete a scuola.» Molly guardò i gemelli. «Sebbene il Preside sia stato destituito, Caramell sa bene che non si libererà facilmente di Silente.»

«Né di noi.» disse Hermione, caparbia.

Molly fece un sorriso fiacco. «Lo so, cara, lo so. Ed è per questo che dovete guardarvi le spalle. Dovete fare fronte compatto. Noi agiremo dall'esterno, contattando Silente, con la speranza che abbia un piano, perché se così non fosse...»

Un silenzio tetro scese sulla cucina e l'aria divenne un po' più buia.


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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 18, 2017 ⏰

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