Premessa

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PREMESSA


Sherlock Holmes.

Chi non ne ha mai sentito parlare? Chi non è rimasto segnato a vita dai romanzi con questo personaggio di Sir Arthur Conan Doyle?

Descrivere questo personaggio letterario con il termine ''geniale'', potrebbe persino essere riduttivo. L'intera letteratura mondiale conosce la celebre figura del detective londinese, abile nel risolvere problemi di natura poliziesca, con l'ingegno e la deduzione.

Il suo essere vanitoso, il suo ego smisurato, la sua caparbia insolente, il carattere vizioso, la sua tenacia e il suo genio, ne determinano il fascino singolare e lo rendono praticamente irresistibile, se si considera anche la sua bravura e genialità nel risolvere i casi.

In poche parole, chiunque sia entrato a contatto con questo personaggio non può affermare di non esserne rimasto affascinato. È un personaggio letterario che rimane impresso nella mente, in un modo vivido.

Non a caso, è stato usato nel cinema e in alcune serie tv.

Personalmente, conobbi Sherlock Holmes e il dottor Watson in quarta elementare. I miei genitori mi regalarono ''Il mastino di Baskerville'' e da quel giorno, la mia infanzia fu segnata.

Amavo immaginarmi un vecchio signore inglese, magro e alto, con un naso adunco e un capellino in tweed, con una lente di ingrandimento che scopriva tutti crimini. Accompagnato dalla figura sorridente e bonaria, del dottor Watson: un omone un po' basso e in carne, con dei baffetti scuri e occhi gentili. Ecco come la mia mente immaginava i due personaggi.

Crescendo però, iniziavo ad immaginare un'altra cosa. Iniziavo a pormi domande del genere: e se Sherlock fosse stata una donna?

Era un cruccio che non riuscivo a togliermi dalla mente, rimaneva fisso come un chiodo.

Allorché, dopo anni di sole fantasticherie, ora mi accingo a metterle veramente per iscritto.

Una pazzia? Forse.

Naturalmente, stiamo parlando di personaggi ambientati alla fine dell'800 inglese, dove la figura della donna inizia ad emergere, ma ancora con grandi difficoltà.

Non voglio stravolgere la storia, inventatomi delle fandonie sulla condizione femminile di quell'epoca e quindi cercherò di tenerla a mente mentre scrivo.

Ho in mente di scrivere una serie: Sherlock in rosa.

Mi inspirerò ai due personaggi di Sir A.C. Doyle, l'investigatore e il dottore, riscrivendoli come personaggi femminili. Non intendo scrivere una fan fiction, ma una specie di ''rivisitazione'' dei personaggi in chiave femminile.

Manterrò le caratteristiche salienti che li hanno definiti, seguendo le tracce dell'autore originale.

I casi a cui verranno sottoposti, saranno differenti.

È ancora tutto in aria, quindi spero di essere più chiara più in avanti.

Tengo a precisare, che mentre Sherlock e Watson sono uomini aventi un'età matura, i miei personaggi saranno più giovani, tra la ventina e la trentina, (non ho ancora deciso).

Facendo delle ricerche, il personaggio femminile di Watson, è ben inserito nel contesto storico in cui ci troviamo: nel senso che iniziavano davvero a comparire donne medico (basta pensare ad Elizabeth Garrett Anderson). Un po' più problematica, sarà la figura dell'investigatrice donna, cioè il personaggio di Holmes: dovrete perdonare la mia fantasia.

Ebbene, chi è rimasto fino alla fine? Vi ho incuriosito almeno un po'?

Vi presento ''Uno studio in rosa'', il primo volume della serie ''Sherlock in rosa''. Spero di allietarvi con le vicende delle due protagoniste.

Personaggi:

Sherlock Holmes, verrà interpretato da Shannon Holmes.

John Watson, verrà interpretato da Joanna Watson.

Che inizino le danze!




Uno studio in rosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora