Stelle come Fuoco Spento

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Era il giorno giusto, il sole era caldo accompagnato da una leggera brezza mattutina.
Quel giorno Teca fu di nuovo il nostro insegnante.
Faticammo fino a sera.
<<Finché non riuscirai ad evocare il fuoco caldo dovremo lavorare con quello freddo.>>
Si passò una mano sulla testa rasata, si trovava in difficoltà a quato pareva.
Avevo paura a chiedergli una visita ad una delle sue alunne per via di un rifiuto ma alla fine mi decisi.
<<Vuoi venire con me John?>>
Lui mi guardò sorpreso.
<<Credo sia meglio fare le cose un po' alla volta.>>
Annuii, ma sapevo che Storm sarebbe rimasto con me quindi rimasi calma.
<<Avrei una cosa da chiederle...>>
teca si voltò lentamente verso di me.
<<Vorrei parlare con una delle sue alunne.>>
Annuì sbuffando.
<<La piccola tigre...
Sono stato avvertito dal Maestro. Vieni con me.>>
Raccolse tutte le sue cose e in tre ci addentrammo nel folto della foresta.
Sapevo che eravamo diretti alla scuola, quasi come se potessi percepirla.
Respirai a fondo.
Storm mi guardava le spalle chiudendo la fila ma una sua mano andò comunque a poggiarsi sulla mia spalla.
Strinse un po' facendo muovere le dita verso la mandibola ma fermandosi all'udire un runore.
Eravamo arrivati.
La struttura era alta e occupava una grande radura.
Molti ragazzi della mia età si trovavano tra gli alberi o fuori dalla scuola ancora intenti a provare.
<<Gli alloggi sono dietro la scuola. Non so in quale stanza alloggi.>>
Lo ringraziai e mi affrettai verso il retro.
Molte teste si girarono a guardarci, ma mentre alcune distoglievano lo sguardo a causa della minaccia di Storm, altre ci guardavano senza preoccuparsi.
Ci i mettemmo in un lungo corridoio pieno di porte contrassegnate da numeri e classi.
<<Vieni.>>
Il guerriero mi prese per il polso e mi portò alla fine della fila dove si trovava il numero uno.
Dietro una di quelle porte si trovava Teresa.
Una ragazza uscì da una porta.
<<Dove posso trovare Teresa?>>
La ragazza ci guardava stranita e mi squadrava da capo a piedi.
<<La tigre?>>
Annuii udendo di nuovo quel nomignolo.
<<La porta centrale a destra.>>
E scomparve tra la marea di ragazzi e ragazze.
Questa volta fui io a trascinare Storm verso una porta.
Bussai.
<<Arrivo!>>
Una voce sommessa rispose e dopo qualche secondo la porta si spalancò.
La fissai non sapendo cosa dire.
Era cambiata drasticamente in quei mesi.
Aveva muscoli ovunque, era più alta e delle ciocche adesso erano nere.
Lei anche mi guardò ma non sembrò sorpresa.
<<Ti stavo aspettando.>>
Era fredda, il suo tono lo era e annuii.
<<Seguimi, conosco un posto.>>
Mi sorpassò e uscimmo dalla struttura più velocemente di quando eravamo entrati.
Non voleva farsi vedere con me.
Ci portò in uno spiazzo dove gli alberi erano più fitti a causa della loro grandezza.
<<Il tuo amico deve seguirci per forza?>>
Lo guardai ma lui era impeganto a guardarsi intorno.
<<Lui è... la mia guardia.>>
Non sapevo cosa fossimo diventati così dissi la verità.
Lui non controbatté.
All'udire quelle parole il suo famiglio comparve accanto a lei.
<Lei è Geisha.>>
Una tigre rossa mi guardava come se fosse pronto ad attacccare.
<<I nostri famigli sono spiriti affini, entrambi felini.>>
Provai a rompere il ghiaccio.
Si sedette appoggiando la schiena al tronco seguita da Geisha.
<<Lo sono davvero? Dimmi che famiglio hai tu?>>
Era una frecciatina, una sfida a rispondere.
<<Ti ho tartassata di lettere all'inizio ma ovviamente non ho mai ricevuto risposte. Sai quante lettere sono state spedite per tutta Myeki questa settimana? Tutte riportano l'accaduto di quando tu e i tuoi amici siete arrivati.>>
Non dissi niente.
"Lasciala sfogare, ascolta cosa ha da dire."
Ascoltai il consigio di Artù, anche Storm si era allontanato di poco.
<<Quando ti hanno portata al campo dell'infermeria io ero lì, mi avevano bruciata durante la lezione di quel giorno.
Eri su quella barella circondata da guerrieri armati, sanguinanti e allarmati.
Sembravi una dea caduta dal cielo, con l'armatura sporca di sangue e il pugnale poggiato sul petto, nessuna sapeva chi fossi ma io ti ho riconosciuta.
Anche se sei cambiata come potevo sbagliarmi? Eri tu nonostante i capelli mossi e lunghi, nonostante gli occhi chiusi e nonostante sembrassi più matura.
Allora ho capito che c'era qualcosa di più grande per il quale mi stavi ignorando. Voglio sapere cos'è, voglio sapere per cosa ti ho quasi persa.>>
La sua voce si stava incrinando sotto il peso dei sentimenti.
Aprii la bocca ma mi mancò il respiro per rispondere.
Artú venne in mio aiuto comparendo davanti a lei.
La tigre ringhiò dalla sorpresa e Teresa si portò una mano alla bocca.
<<Lui è Artú, il mio famiglio.>>
Tutto le fu subito più chiaro.
<<Allora le voci sono vere...>>
Passammo la sera alla luce delle stelle a raccontarci i mesi trascorsi lontane da casa.
Era passata la mezzanotte quando decisi che era il momento giusto per la proposta.
Eravamo stese ai piedi dell'albero utilizzando le radici come poggia testa, mentre Storm ascoltava in silenzio facendo la guardia.
Di nuovo il pensiero di Kay si insinuò nella mia mente, ma passò in fretta.
Si stava chiedendo dove fossi o era troppo impegnato con il Maestro?
Sbattei le palpebre e ruppi il silenzio.
<<Chiara non c'é più. Laila è stata rapita e tu sei l'unica sorella che mi sia rimasta, per questo volevo chiederti una cosa...>>
Tornò a sedersi in ascolto mentre io rimasi stesa, troppo insicira per guardarla negli occhi.
Non volevo che rifiutasse egoisticamente ma avrei voluto che lo facesse.
<<Sai che io ci sono per te...>>
Sorrisi al cielo.
<<Quando questa storia sarà finita io non sarò più una myeki, neanche una maga o una dominatrice, ma forse tu potrai essere qualcosa che io non potrò essere più...
Vorrei che accettassi la mia proposta di diventare una Portatrice.>>
Rimase impietrita, non disse nulla per un po'.
<<So che è chiedere tanto, ti metterei in pericolo ma non lo farei se non mi fidassi ciecamente di te.>>
Le presi una mano ma lei la ritirò.
<<Ho sempre voluto vivere un'avventura non certo la guerra, ma se potessi scegliere io sceglierei sempre il salvare il mio mondo e la mia amica, perché è questo che fanno gli amici... si salvano a vicenda.
A te non hanno dato scelta ma sono io a decidere di salvarti.>>
La paura era stata rimpiazzata dalla commozione, ma riuscii a trattenermi e la abbracciai.
Rimasimo cosí finché i nostri corpi non ebbero assorbito il calore dell'altro.
Teresa si staccò ridendo.
<<Che ne dici di provare ad evicare il fuoco caldo?
Non tutte le persone sbloccano il proprio potere allo stesso modo. Il tuo non è di sicuro quello di correre.>>
Risi anche io, la gola si seccò per un soffio di vento caldo.
<<Pensa al fuoco come ad una stella. È spenta e devi accenderla.
Sentila fra le mani, senti il suo richiamo, il calore cui anela che solo tu puoi dargli.>>
Incrociai le gambe facendomi illiminare il più possibile dal sentiero e dalla luce stellare.
<<Il fuoco è una stella spenta calda tra le mani.>>
Aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu il fuoco tra le mani di Teresa, ma poi lo vidi anche tra lr mie.
Era rosso e caldo nonostante fosse solo una fiammella.
La guardai spegnersi ad un alito di vento che portò via le nostre risa nella notte.

Myeki: I Segreti Della MagiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora