You're something different

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1 settimana dopo

Blaine aveva sempre amato il natale, era la sua festività preferita. Quando era piccolo le sue zie si radunava il pomeriggio prima della vigilia a casa sua e aiutavano sua madre , Pamela, a cucinare tanti dolci e primizie di ogni tipo, mentre i suoi zii si appartavano nell' 'angolo degli uomini' parlando di partite di football e politica. Blaine adorava sporcarsi le manine di farina con sua zia Rose che gli imbrattava il naso con il cioccolato, mentre si cimentavano nella difficile impresa di dar forma ad un tronchetto di natale decente. Tuttavia era anche un grande tifoso degli Yenkis e ,come ogni appassionato che si rispetti, bramava I risultati di ogni match, quindi spesso e volentieri, si ritrovava tra suo zio Chuck, suo fratello Cooper e suo nonno Paul a criticare o ad elogiare l'arbitro di turno, a seconda della situazione. Suo padre invece, Jack Anderson, si concedeva raramente a 'passatempi talmente poco proficui'- com'era solito chiamarli- e preferiva di gran lunga sedersi sulla poltrona a leggere qualche libro riguardante l'olocausto, e a respingere palesemente I tentativi di approccio di chiunque. Perfino quelli dei suoi stessi figli, che dopo l'ennesimo rifiuto, ormai stufi, si rifugiavano nel calore degli abbracci di mamma Pamela,che ostentando una copertura di compostezza e serenità gli sussurrava "Papà e stanco piccoli miei, cercate di capirlo, non ce l'ha con voi" ; anche se soventemente accadeva che la copertura si sgretolasse sotto il peso di una lacrima particolarmente amara.

Questa storia andò avanti per anni fino a quando Pamela non si stancò, e decise di gettar via la maschera che le era stata amica per tutta la durata del suo matrimonio. Blaine aveva quattordici anni, Cooper ventitré appena compiuti, quando i loro genitori decisero di divorziare. Sua madre non si ri sposò, ebbe vari appuntamenti, ma non andò mai oltre per suo stesso volere, dato che aveva preso la decisione di impiegare tutte le sue energie solo nel cercare di 'rimettere in piedi' un equilibrio familiare che, fondamentalmente, non era mai esistito in casa Anderson. Blaine tentò di convincerla a rifarsi una vita, a dare ancora una possibilità al sesso maschile; ma sua madre non vollè mai saperne. Lo stesso non si poteva dire di suo padre che, invece, qualche anno dopo si fidanzò con una diciottenne ( c'erano troppe consonanti nel suo nome perché Blaine potesse pronunciarle) di origini polacche, con cui si portava trentatré anni di differenza. Non si era fatto più vivo e quelle brevi e sporadiche occasioni in cui era accaduto, il ricciolo avrebbe volentieri voluto dimenticarle.

Era passato tanto tempo da allora e lui l'aveva superata. Non vi erano stati importanti traumi durante la sua crescita. Certo, qualche volta l'assenza di una figura paterna gli pesava come un macigno sullo stomaco, specialmente quando vedeva i suoi amici confidarsi con i loro padri, andare alle partite di Football insieme, e accorgersi della loro presenza tra le teste del pubblico di un ennesima competizione canora mentre li guardavano con gli occhi brillanti e un sorriso che viaggiava da un orecchio all'altro. Forse questo gli era sempre mancato: l'orgoglio di un padre, sapere di valere per lui esattamente per come era, con i suoi pregi ed i suoi difetti.

Ma una cosa del genere non sarebbe mai accaduta, ed ormai Blaine si era abituato a quella silenziosa amarezza che gli impregnava il cuore ogni volta che constatava tale dato di fatto.

Tuttavia, non avrebbe permesso a quel senso di amarezza che ormai ogni natale, nonostante l'allegria e la gioia, si insediava nel suo cuore, di rovinargli le feste. Quello doveva essere un anno speciale e lui non si meritava di star male o di inscurire un periodo così felice con uno stupido broncio; quindi si concentrò a tirar su la miglior espressione entusiasta del suo repertorio continuando a passeggiare tra i negozietti del centro commerciale e a barcamenarsi per cercare di reggere la miriade di pacchetti regalo e di buste piene zeppe di vestiti che il suo angioletto/spendaccione incallito gli aveva appioppato.

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