Trust me

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Sette settimane dopo

Una sottile protuberanza fece la sua comparsa sulla pancia di Kurt, e sia lui che Blaine stravidero letteralmente quando se ne accorsero. Il ricciolo adottò l'abitudine di massaggiarla tutte le volte che lui e suo marito, tra impegni vari, riuscivano a ritagliarsi qualche istante l'uno per l'altro. E una sera gli occhi del suo angelo si velarono di lacrime per quel gesto così affettuoso, mentre entrambi erano distesi sul letto e Blaine lo teneva premuto dolcemente contro il proprio corpo, sussurrandogli incoraggiamenti colmi d'affetto e amorevolezza.

Decisero di non voler aspettare oltre.

Il giorno seguente, gli sposi Anderson-Hummel si diresso col cuore a mille verso l' 'H. C. P' hospital for the carrier pregnancies , ovvero l'ospedale specializzato nelle gravidanze dei portatori.

Appena arrivati trovarono la dott. ssa Williams: una donna magrolina sulla quarantina, dai lunghi capelli rossicci, con delle minuscole rughette ai lati degli occhi e un sorriso gentile e materno disegnato sulle labbra che, Kurt ebbe il vago sentore, fosse identico a quello di sua madre. Lo prese come un segno del destino, della presenza costante della sua mamma al suo fianco che non lo avrebbe mai abbandonato.

Concluse le classiche presentazioni iniziali, la dottoressa li prego cordialmente di seguirla nel suo studio e , anche se le cosce e i piedi di entrambi erano ormai divenuti delle vere e proprie gelatine , lo fecero, incastrando meravigliosamente le loro dita che, per via dell'agitazione, ballarono sospese nell'aria.

Dopo che le domande della Williams sui loro dati personali e chi dei due fosse il portatore furono terminate, i cuori di Kurt e Blaine scartarono milioni e milioni di battiti quando la donna fece stendere il castano sul lettino, chiedendogli dolcemente di sollevare la maglietta viola aderente, per poi infilarsi i guanti in lattice e passargli accuratamente il gel sul ventre.

Sia Kurt che Blaine si strinsero la mano fino a far male, fino a scavare l'uno nell'anima dell'altro e cercare di convincere il proprio amore che fossero pronti, che il destino gli avesse concesso di vincere una volta tanto e di godere a pieno del germoglio nato dal seme del loro amore che stava piantando le radici nella pancia del castano e nel cuore di entrambi.

Tuttavia nessuno dei due fu preparato alla valanga di emozioni che li investi come un fulmine- un bellissimo fulmine- a ciel sereno, quando la dott.ssa passò scrupolosamente la sonda sull'addome quasi piatto del castano e un minuscolo fagiolo ricurvo apparve sullo schermo del monitor alla loro destra.

Tum

Tum-Tum

Tum

Kurt si voltò e contemporaneamente anche Blaine si volse verso di lui, l'ambra tinteggiata di lacrime si scioglieva in acque limpide sfumate dall'emozione.

La medesima realizzazione li illuminò:

la loro ricerca era finita, il ritmo del cuore del loro figlio o figlia che fosse, era il tassello mancante del puzzle, che stavano cercando da una vita. Adesso erano completi.

Due settimane dopo

Fu spontaneo per Kurt e Blaine decidere di festeggiare una notizia talmente bella come la nascita del loro primo figlio con gli amici più cari e stretti, quelli che erano stati pressochè fondamentali per l' adolescenza di entrambi. Blaine era riuscito fortunatamente a radunarli tutti per fare la proposta al marito; anche se ,purtroppo, alcuni se ne erano già andati per tornare alla quotidianità e ai rispettivi lavori. Tuttavia lui e Kurt erano al settimo cielo dato che ci sarebbero stati i loro migliori amici a fargli compagnia; ovvero Santana, Brittany, Mercedes, Sam ( tra questi due era successo qualcosa e Kurt non vedeva l'ora di spettegolare con la sua amica per sapere cosa ) Rachel e anche il suo 'quasi' fidanzato Jessie. All'inizio al castano non era andato tanto a genio il fatto che questi ultimi avessero iniziato ad uscire di nuovo insieme, soprattutto dopo i loro precedenti e quelli che Jessie aveva avuto con il suo fratellastro; ma poi aveva deciso di abbandonare le sue sciocche convinzioni e relegarle in un angolo, perché se c'era una cosa che Finn gli aveva insegnato era che limitarsi al proprio orticello, senza cercare di capire e di conoscere chi si ha davanti prima di poterlo giudicare, è un comportamento davvero inutile e insensato. Appunto per questo si trovava davanti ai fornelli, un grembiulino scolorito e lievemente macchiato di sugo che gli cingeva il collo e la vita, mentre girava esperto il mestolo in un pentolone fumante sui fornelli, cucinando per otto persone una delle sue delizie culinarie e canticchiando canzoncine in cui la voce di suo marito si alternava e incastrava alla sua. Quest'ultimo stava apparecchiando la tavola per la piccola festicciola e, quando l'odore sublime delle prelibatezze preparate dal suo angelo gli penetrò le narici, il suo naso formicolò e si leccò le labbra senza neanche accorgersene, sentendo l'acquolina espandersi dalla bocca sino al suo stomaco vuoto. Istintivamente i suoi occhi svettarono sul piattone di salumi alla destra di Kurt, troppo intento a guardare l'ora per notare una sua qualsiasi mossa. Allungò le dita e... Uno schiaffetto gliele fece ritirare.

How about a Trio?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora