Capitolo 1

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Dove la notte non ha una fine né un inizio, dove le paure prendono forma, dove ciò che turba il sonno ha dimora, colui che di tutti è più malvagio e potente cavalcò a lungo attraverso sconfinate valli desolate. Il sibilo del vento e lo scalpitare dei pesanti zoccoli furono tutto ciò che il re udì per molte miglia.

Nel buio oltre la stretta fessura dell'elmo ardevano i suoi occhi scarlatti, feroci e impassibili a un tempo, come quelli della belva che si accinge a sbranare la preda catturata.

Galoppò fino a giungere sulle sponde di un lago dalle acque brune, alle porte della terra delle fate nere. Smontò di sella, si tolse l'elmo liberando la folta chioma grigia e mostrando il suo volto scavato, dai lineamenti forti e spigolosi. Numerose e profonde cicatrici solcavano la sua pelle color cenere.

Rimase immobile a lungo, in attesa. Poi una fitta nebbia avvolse il lago davanti a lui; tra quei vapori impenetrabili apparve una sinuosa figura femminile, sospesa sull'acqua e coperta di finissimi veli neri come una sposa a lutto, che gli andò incontro.

«Che cosa cerca il re degli Incubi in persona in questa terra così lontana dalla sua fortezza?» chiese la fata con voce sottile e un velato sorriso.

«Una risposta alla domanda che sto per porti, Neremana» rispose il re con tono deciso.

«Conosco già la vostra domanda» disse la fata con deferenza, «e di quale risposta Vostra Maestà ha bisogno. Quel che tanto bramate di risolvere è l'enigma seguente: può il regno degli Incubi oscurare per sempre il regno dei Sogni?»

Il re confermò con un cenno del capo e Neremana continuò: «Ciò che chiedete non è facile, mio re. C'è solo una strada, un'unica possibilità per soddisfare la vostra richiesta e io ve la indicherò. Ma cosa potete offrire in cambio?»

«Non è forse vero che le fate nere apprezzano sopra ogni altra cosa il terrore dei bambini del Mondosveglio?» disse il re sornione. Gli occhi di Neremana brillarono come rubini, mentre un filo sottile di bava schiumosa le colava dagli angoli della bocca.

«Avrai il sonno di tutti i bambini che vuoi se raggiungerò il mio intento! Potrai sfamare per interi secoli il tuo popolo con la paura di creature inermi, intrappolate nei loro peggiori sonni per l'eternità» disse il re.

«Allora ascoltate» disse la fata, persuasa del vantaggio dello scambio: «un solo essere può aiutarvi a raggiungere il vostro scopo; una creatura dal potere più grande di quello di qualunque mago, più grande di quello del re dei Sogni e addirittura del vostro, mio Signore: l'Essere supremo.»

«Ma che dici! Non esiste una simile creatura!»

«Non esiste ancora, ma esisterà se seguirete i miei suggerimenti; essa racchiuderà in sé l'anima lucente e quella oscura, sangue reale dei Sogni e quello degli Incubi in un'unica prole. Vostra figlia la partorirà e Amon, successore al regno dei Sogni, ne sarà il padre.»

«Come osi!» tuonò il re. «Non permetterei mai una cosa simile!»

«Pensateci bene, Maestà. Se agirete come vi dico presto nascerà un essere che una volta compiuto l'undicesimo anno di età avrà abbastanza potere per spezzare l'eterno equilibrio a vostro favore! Basterebbe un sorso di questa pozione» insistette la Fata facendo apparire sulla sua mano grigia e affusolata una piccola ampolla «e la pelle di vostra figlia diverrebbe candida, i suoi occhi azzurri, e al principe Amon sembrerebbe la donna più irresistibile nel regno dei Sogni. Vostra figlia non può attraversare il Labirinto, ma basterà attendere che Amon ne esca per una delle sue solite escursioni: come la scorgerà diverrà folle d'amore. Quando la vedrete tornare alla fortezza con il suo vero aspetto, saprete che l'Essere supremo è stato concepito. Vostra Maestà dovrà solo aspettare che lei partorisca la creatura, ma...» la fata s'interruppe un istante, «quando nascerà dovrete assicurarvi di una sola cosa.»

«Dimmi, Neremana» disse il re che sembrava sempre più interessato a quella proposta.

«Se la creatura appena nata avrà gli occhi scarlatti della madre, allora crescerà al vostro fianco per dieci anni e vi aiuterà a portare a termine tutti i vostri piani. Ma se essa avrà gli occhi verde smeraldo del padre dovrete ucciderla immediatamente!»

Il re scrutò a lungo dentro gli occhi la fata e capì che non stava mentendo. Le fate nere avevano la capacità di intravedere il futuro, e Neremana era la più potente.

«E questa creatura avrà abbastanza potere per attraversare il Labirinto?» domandò il re.

«Non solo: annullerà l'incantesimo del Labirinto e oscurerà per sempre l'intero regno dei Sogni.»

Il re non riuscì a nascondere una smorfia di stupore.

«È così, Maestà: nelle mie visioni ho visto una bambina, una bambina dagli occhi rossi che guiderà il vostro esercito oltre il Labirinto contro re Sogno, e fin dentro al Mondosveglio stesso. I vostri nemici saranno annientati e avrete un intero universo di creature indifese tutto per voi!»

Il re chiuse gli occhi pensieroso per un istante. Quando li riaprì, la piccola ampolla era nella sua mano e la fata era svanita.


STELLADove le storie prendono vita. Scoprilo ora