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"Ah! Lo sapevo!"
Replicai felice, in fondo avevo sempre immaginato gli piacesse, si capiva dal modo in cui lo guardava, dal modo di cui ne parlava.
Ero seriamente felice, sorridevo e ridevo, non ne so bene il motivo, forse perché Hobi era innamorato, forse perché si era fidato abbastanza da dirlo a me tra tutti.

"Come lo sapevi!? Da cosa l'avevi capito?"

Gli raccontai le mie osservazioni, e di come sarebbero stati bene insieme, non riuscivo ancora a smettere di sorridere, ero cosí felice...

Poi lui uscì dalla stanza, lasciandomi da solo, con ancora un sorriso che distendeva le mie labbra.
Ma piano piano, minuto dopo minuto diventavo sempre più vuoto, sempre più triste.
Sorridevo ancora ma ora faceva male.
Sorridevo perché lo sapevo, ma faceva male perché, in fondo, ci avevo sperato.
E nonostante fosse agosto avevo freddo, così tanto freddo che mi raggomitolai sotto una coperta e senza neanche accorgermene qualche lacrima scivolò sul mio viso.
Mi dissi allora che non importava, non importava quel che io provavo, avrei reso Hobi felice, perché lui meritava di esserlo, con Jimin.

Da quel giorno mi avvicinai di più a Jimin, inizialmente solo scherzandoci, poi parlando di cose più serie.
Jimin era una persona dolce che meritava tutto il bene del mondo, alcune volte riuscivo a scorgere in lui qualcosa di me.
Jimin era un disastro, ma un disastro di quelli mozzafiato, era un tornano al centro di collassare, bruciare e costruirsi.
Capivo il motivo per cui Hobi se ne fosse innamorato, lo capivo fin troppo bene.
Il mio migliore amico aveva sempre voluto aiutare chi era in difficoltà, avrebbe risolto i problemi di chiunque se avesse potuto, si preoccupava sempre di tutti.

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