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Io comprendevo come si sentisse Jimin, e allo stesso tempo anche Hoseok.
Jimin era il me che era stato un tempo, il me distrutto che avrebbe solo voluto qualcuno.
Hobi era il me che aveva sperato e cercato di aiutare tutti.

Un giorno chiesi a Hoseok perché gli piacesse Jimin e, nonostante sapessi già la risposta, non potei fare a meno di sentire un leggero retrogusto amaro.
Gli piaceva Jimin perché era debole e aveva bisogno di protezione, protezione che lui avrebbe potuto dargli.
Lo sapevo già, e faceva male perché diavolo io ero stato Jimin.
Ma nessuno c'era stato per me.
Nessuno.
Nessuno mi aveva offerto una mano per uscire da quel burrone in cui ero caduto.
Nessuno mi aveva asciugato le lacrime quando la notte scorrevano indisturbate sulle mie guance.
Nessuno mi aveva detto che tutto si sarebbe sistemato e che sarebbe andata bene.
Nessuno mi aveva salvato.
Venni pervaso dalla rabbia, perché per lui ci sei e per me no? Gli urlai senza parole, sorridendo mentre i miei occhi a fatica trattenevano le lacrime. Non potevo lasciarmi andare, davanti a me c'era lui.
"Hobi penso che staresti veramente bene con Jimin! Secondo me a lui piaci"
Continuai a sorridere.
"Non ti devi arrendere, scommetto che se Jimin si rendesse conto di cosa provi ne sarebbe solo felice"
Sorridevo e piangevo senza lacrime.
"Tu puoi aiutarlo e lui si innamorerà di te... vi meritate entrambi"
Avevo la gola secca e il cuore dolorante.
Ma non importava, perché finché lui poteva essere felice lo sarei stato anche io.

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