Capitolo 2

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Ecco un altro fottuto ricrdo, mio fratello disteso a terra con una mano sanguinante, abbiamo scoperto da poco che soffre ti certi attacchi,

aveva avuto una discussione con mio padre, era arrivato a tirare un pugno ad un quadro, lui non sarebbe mai stato capace nemmeno a sfiorare una mosca.

Se lui è arrivato a ciò è perchè a volte tanta rabbia rinchiusa dentro fa male, sento ancora gli insulti di mio padre addosso, non sono quella che lui crede che io sia,

mi ripetevo e ripeterò, sono molto meglio di quanto crede, mia madre dice spesso di non farmi abbattere da uno come lui che non ha ricevuto il bene che un genitore può dare.

Lui ha ricevuto solo del male, il male che ha ricevuto lo volea trasmettere a noi, ma non c'è riuscito e mai ci riuscirà. Sono migliore, almeno credo di esserlo.

Se ho capito una cosa nella mia vita è che un giorno desidero essere un genitore migliore, no che mia madre non lo sia stata, perchè almeno lei nonostante tutto ha preso in mano la situzaione,

come una guerriera, ma desidero trasmettere ai miei figli l'amore di amare, di non odiare. Perchè io non odio, ho soltanto rabbia che cerco di reprimere sempre.

"Fai attenzione" dice mio fratello; "Assolutamente, ma anche tu fai attenzioni e sali a trovarmi con la tua cosidetta 'fidanzata?";

"ah ah ah ah, evita"; inizio a ridere e lui fa altrettanto, non sa resistermi in fondo.

"Quindi diventerai il mio avvocato se mi caccerò nei guai?"; "Smettila di cacciarti nei guai tu nel dubbio, così almeno non mi faccio una brutta fama già all'inizio della mia carriera." sbuffo.

Lui sorride e il navigatore ci avverte che stiamo quasi per arrivare.

Ho l'ansia al pensiero di prendere l'aereo, con i miei genitori non ho mai fatto un viaggio...

Gli unici trasferimenti nella mia vita sono uccessi all'età di 7 anni, quando venni portata in un'istituto, una comunità tanto per specificare...

Lì spezzai il mio dente davanti, ricordo che furono i primi giorni che ero lì, era tutto strano e nuovo per me, tanto che per sfogare la mia frustazione

saltai su un materasso, ricordo che caddi male, lì il mio dente saltò...

Ricordo i pianti per quel dente, che mi misi a cercarlo ovunque, a terra, sotto il materasso... Poi ricordo che lo trovai tanto che chiesi a mia madre di incollarmelo...

Rido alla sola idea di incollare un dente ì, al gusto della colla, alla stupidità che a volte si ha da bambini...

Eppure posso solo affermare che non cambierei nulla, perchè alla fine non sono stata sola come le altre bambine o bambini che erano lì...

Ricordo che sentivo la mancanza dei miei cari, dei miei compagni di scuola anche se a loro non sarei mai mancata perchè ero quella bimba che non andava molto d'accordo con le bambine ma con i bambini si tovava molto bene,

ricordo che una volta alle elementari dei bimbi mi circondarono perchè un bambino era "innamorato", se così si può dire, di me.

A me non piaceva perche ero attirata da altri gusti insomma (bimba perspicace), tanto che nella confusione tirai un calcio al bimbo nelle parti basse, ricordo che si mise a piangere, tanto che la maestra mi isolò e mi mise sola, ma giuro che non volevo,

era colpa sua, non mia.

Anche quella volta mi sentì diversa dalle altre, ero il cosidetto 'maschiaccio' della classe.

"GUARDAMIIII" sento mia madre urlarmi addosso, mio padre mi ha uccisa lentamente tirandomi quella pagnotta di pane...

Mille paranoie, domani come mi presento a scuola? Questo segno lo vedranno devo inventarmi una scusa...

Prendo velocemnte la piastra inizio a piastrarmi i capelli, nessuno deve vedere la mia guancia rossa e gonfia, n graffio così enorme non l'avevo mai visto..

Giuro che stavolta non l'ho fatto arrabbiare gli ho detto solo di pagare la bolletta della luce invece di aiutare un suo operaio in difficoltà...

Il mio viso è rigato di lacrime ancora una volta per un'essere così inutile e stupido.

AHI! Brucia la mia guancia, il calore della piastra mi fa sentire di più il dolore, ma devo solo resistere un altro pò.

L'indomani mattina entro dalle scale di emergenza, pensavo di non incontare nessuno invece ecco alcune mie compagne che fumano e le altre ragazze di vari corsi...

Che vergogna! Mi vergogno a dare spiegazioni...

La mia migliore amica si avvicina e mi chiede come sto...

Le rispondo bene, non si è ancora accorta del segno che ho in viso e spero che continua ma anche che continuano a fare così, non voglio dare nessuna spiegazione.

Tutta la giornata è andata bene, nessuno si è accorto di me anche oggi. Per una volta ho amato esssere invisibile.

Per una volta sono felice.

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