la ragazza del disegno

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Girò la pagina del libro mentre distrattamente appoggiava una mano sulla fronte del malato terminale.

Tolse la pezza e ne sostituì con un'altra più fredda. Si stupì che il serpeverde non si fosse svegliato dopo quel movimento, ma qualvolta cambiava il panno umido, sentiva la presa sul proprio bacino intensificarsi tanto che le venne il pensiero che lui volesse soffocarla.
Appoggiò il libro metà letto sul comodino e sospirò. L'orologio a pendolo di fronte a se indicava le due e mezza, e il sonno non arrivava neppure per sbaglio. Invidiò parecchio il ragazzo dormiente. Davvero tanto.

Rimase incantata a guardare la lancetta dell'orologio che con un lieve ticchettio, si spostava da un minuto all'altro. Ed ora erano le due e trentacinque.
In un modo o nell'altro, il tempo sarebbe passato, o perlomeno doveva cercare di farlo passare impegnandolo facendo qualcosa di...produttivo.

Cercò di alzarsi spostando leggermente il braccio del serpeverde e con una nota di panico notò che questa volta, l'aveva svegliato.
Ne era sicura.
Chiuse gli occhi per non far diventare quella situazione ancora più imbarazzante di quanto già fosse.

Avrebbe fatto finta di essere morta.

Sentì un lieve spostamento del materasso e il braccio levarsi dal suo bacino.
Si, era sveglio dannazione!
Ma non poteva svegliarsi un po più tardi? E con più tardi intendeva dopo due o tre giorni? Giusto il tempo di trovare la sua dignità persa da tempo immemore.

Quello che udirono le sue orecchie fu...silenzio.
Dolce e piacevole silenzio. Di conseguenza, sentì nuovamente una pressione su un fianco e capì che forse stava dormendo.
Forse...
Perché la febbre gli era scesa e Malfoy con la mente lucida non l'avrebbe mai in un certo senso abbracciata.

Sentì qualcosa cadere a terra e dal rumore ipotizzò fosse la pezza che gli aveva appoggiato sulla fronte.

Stupido serpeverde.

Quanto voleva in quel momento che si aprisse un buco nero nel letto e la risucchiasse.
Sperò ardentemente che lui non vedesse il suo imbarazzo scritto a caratteri cubitali sulla sua fronte.
Sperò che non vedesse il rossore sulle sue guance.
Sperò che non parlasse e sperò che si addormentasse al più presto.
Molto presto. O gli avrebbe tirato una padellata così forte da fargli perdere i sensi.
Si stava comportando da vigliacca?
Non gliene fregava un beato niente.

Si sentì parecchio osservata tanto che era tentata di aprire gli occhi e dirgli che aveva da guardare una ragazza dormiente.
Non proprio dormiente perché il sonno era ben lungi da lei, ma comunque la stava fissando.
Li sentiva i suoi due occhi sulla propria figura.
Bastardo.
Forse si stava chiedendo che cavolo ci facesse una mezzosangue nel suo letto e probabilmente non ricordava nemmeno di essersi preso un'influenza.
Ma la cosa che gli dava sui nervi, era che lei non sapeva fingere. Ci avrebbe scommesso la testa che il biondastro avesse capito che non stava in realtà dormendo.

Lo sentì sospirare silenziosamente e si sentì avvicinare finché non sentì il calore del suo petto e una coperta appoggiarsi sulle sue spalle.
Ed ora, era sicura che stesse in fase premorte.
I sintomi erano: attacco cardiaco, apnea e irrigidimento di tutti i muscoli.
E di conseguenza, quello che la stordì più di ogni altra cosa, fu il bacio sulla fronte.
Santo Merlino!

Si trovava in una dimensione parallela dove Malfoy si comportava da umano?
O era tutta un allucinazione ed ora si sarebbe ritrovata il biondo che le sbraitava contro?
Sapeva soltanto che se quello era un sogno, non voleva svegliarsi.
Contro le sue aspettative, cominciò a sentire i sintomi di un imminente sonno. E infatti dopo un po cadde tra le braccia di Morfeo.

***
Sì svegliò tre ore dopo e questa volta decise di scendere da quel letto per sgranchirsi le gambe, e soprattutto doveva allontanarsi da Draco Malfoy, ma prima controllò il suo stato di salute ed era normale.

L'altro volto della maschera. Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora