capitolo 5

3 0 0
                                    

                              Alex's pov

Non riesco proprio a capirla:  appena dopo quel che sembrava un bacio, era contenta, quasi delusa che non ci fossimo baciati, poi improvisamente si è incupita e mi ha trattato freddamente come se fossi uno sconosciuto.
Quella ragazza mi manda letteramente in tilt, prima mi fa capire che vuole che ci sia qualcosa tra noi e il momento dopo mi respinge, perché fa così? Forse gli è piaciuto il regalo ma l'ha infastidita il bacio? Deve essere così, forse per me non  prova niente, mi vuole solo come amico.
Ma io così impazzisco.
Tiro un pugno al muro della mia camera e il dolore si irradia fino alla spalla, meglio così mi concentro sul dolore e non su quella ragazza lunatica.
Non è solo il suo carattere a farmi stare male, ma il fatto che la desidero e invece mi sento rifiutato.
Non la desidero solo fisicamente voglio conoscere ogni parte di lei.
Il perché il suo sguardo si incupisce, cosa pensa, sapere il suo passato di cui non parla mai, sentire vibrare il suo cuore dentro il mio, vorrei essere uno specchio in grado di leggere il suo cuore per renderla felice, fargli tornare quel sorriso sincero che fa così poco spesso ma mi lascia senza fiato, perché quando ride sinceramente gli brillano gli occhi, è diventano magnetici e irresistibili.
Proteggerla da tutto il male.Farla sentire importante, lei che non si rende conto di essere speciale con la sua estrema sensibilità e bontà, non si sente mai abbastanza, quando in realtà e una persona rara.

                Sara's pov
Stanotte non ho chiuso occhio il fatto di perdere Alex mi logora ma non voglio che si innamori di me.
Non posso nemmeno parlare con Elena, sono fratelli e molto uniti si raccontano tutto ma io ho bisogno di distrarmi se no impazzisco.
Tigro mi salta sulla pancia si sdraia e comincia a farmi le fusa.
E troppo dolce e coccolone questo gatto, sembra in grado di capire i miei stati d' animo, per certi versi somiglia ad Alex.
Sto pensando ancora a lui, non è possibile, non avevo mai pensato così tanto a una persona, ma credo sia la paura che ho di perderlo come amico.
Ora basta ho bisogno di distrarmi, infatto metto una tuta la indosso e vado a correre.
Corro forte sempre più forte, devo smettere di pensare, devo concentrarmi sulla corsa.
Sono stanca, ma non mi posso fermare la mia mente è ancora in subbuglio.
Chiudo gli occhi per un attimo, subito dopo sento un forte impatto, devo aver sbattuto contro una pietra, mi preparo per la caduta, ma due braccia possenti, ni reggono e mi impediscono di cadere.
Apro gli occhi e davanti a me vedo Leonardo che ride sotto i baffi :
<<e tua abitudine correre con gli occhi chiusi?>> dice tenendomi ancora stretta a sé, io divento viola, rossa, mi libero dalla sua presa e dico: << NO, avevo bisogno di distrarmi>>
<<e quando hai bisogno di distrarti corri, chiudendo gli occhi ?>>ormai non si trattiene più, ride con i lacrimoni.
<<La finisci di prendermi in giro? No è capitato solo oggi, non lo faccio mai avevo bisogno di distrarmi>>. Mi guarda per un secondo serio, poi riscoppia a ridere.
<<sc-usa ma s-sei troppo d-divertente non ri-idevo così da secoli, ora la finisco>> .
Alzo gli occhi al cielo e mi metto a ridere anche io, se non altro è riuscito a distrarmi dai miei pensieri.
<<sai che puoi parlarmi di qualsiasi cosa vero? Da cosa ti devi distrarre?>>
<<Sinceramente non ho voglia di parlarne voglio solo correre, ci vediamo Leonardo>>.
Mi giro per continuare la mia corsa ma Leonardo mi prende per un polso, mi spavento e lo spingo via, lui invece di mollarmi mi stringe ancora più forte, così partono dei flashback di mio padre quando ero piccola, ma questa volta non se la prende con mia mamma ma con me.
Mio padre torna a casa da lavoro più nervoso del solito, comincia urlare a prendere a calci tutto quello che gli capita davanti, così corro da mia madre e gli dico:
<< Presto, vai a nasconderti>>
lui mi sente e dice :
<< Pensi che non abbia sentito? Pensi che sia stupido?>> a grandi falcate mi raggiunge e comincia a picchiarmi, calci pugni, mia madre prova a difendermi ma lui le da uno spintone, la porta fuori casa e chiude la porta. Torna da me e dice:
<<Pensi che non sappia che non sei mia figlia? Che sei nata da un tradimento? Ora visto che sei in combutta con tua madre ne pagherai le conseguenze >> fa un ghigno mi prende i polsi e caviglie e mi lega, poi va verso il fornello scalda una forchetta fino a che il ferro diventa rosso e rovente poi mi dice :
<<Ora saprai cos'é il vero dolore e non ti azzarderai più a prendermi in giro>>.
Mi risveglio dalla mia trance tremando forte dalla testa ai piedi e non riesco a fermare i brividi, il cuore mi batte fortissimo ma la cosa più brutta e che mi sembra di morire soffocata, ho un nodo in gola che mi impedisce di respirare, mi siedo per terra, quando ormai ho realizzato che tutto questo il preludio di un attacco di panico.
Leonardo non sapendo cosa fare chiama il centodiciotto, dovrei dirgli che non c'è bisogno e che tra poco mi passa ma non riesco a fare niente, non riesco a muovermi, mi sento come paralizzata poi si fa tutto buio e svengo.

             
                 

IncompresaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora